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Dental Tribune Italian Edition

33Dental Tribune Italian Edition - Maggio 2014 Speciale Giovani www.diastar.it - info@odontoiatrica.it oDontoIatrICa Un’intera linea di manipoleria Francesco Battipaglia, concessio- nario Odontoiatrica dal 2008, la- vora, con il suo team di specialisti, nelle zone di Cremona, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Piacenza, La Spezia, Imperia, Savona e Genova. La sua esperienza nel settore ci permette di affi darci a lui per rac- contarci le sue impressioni sulla manipoleria Treemax, in parti- colare sulla turbina Optima, pro- dotta da Odontoiatrica: «Quando iniziai a lavorare per il settore den- tale notai immediatamente che i dentisti cercavano qualità ed effi cacia nei prodotti che utilizzavano, molte volte senza badare al prezzo, l’importante era, per sé ed il loro paziente, eseguire il lavoro a regola d’arte, senza proble- mi ed interruzioni, insomma tranquillità e precisione nell’esecuzione dei non facili compiti che gli si presentavano quotidianamente. Lo strumento che conoscevo anche quando non lavoravo nel settore era sicuramente la turbina, che il mio dentista aveva usato su di me quando mi presentavo come paziente, ma mai avrei pensato che potesse essere uno strumento così prezioso e delicato. Quando Odontoiatrica Torino mi propose di presentare un’intera linea di manipoleria, rimasi affascinato dall’opportunità di poter offrire ai miei clienti proprio quello strumento che caratterizzava il lavoro di tutti i dentisti. La linea moderna, la bianchissima luce a LED, la garanzia di due anni ma soprattutto il prezzo accattivante, solamente 289 euro, mi permettevano in poco tempo di raggiungere un volume di vendite entusia- smante, e pensare che allora potevo offrire esclusivamente la versione con attacco compatibile Kavo. Ora ho la possibilità di avere anche gli attacchi rapidi compatibili Sirona, W&H e NSK, quindi posso servire ancora meglio i miei clienti! Soprattutto tenendo conto del fatto che l’attacco rapido è com- preso nel prezzo! Un arrivederci a presto nel vostro studio. Francesco.» Nell’ambito di un’importante manifestazione quale il Collegio dei Docenti Universitari di discipline Odontostomatologiche, non si po- tevano certo escludere gli studenti, che dovrebbero essere sempre al centro della realtà universitaria, anche se talvolta non riescono ad essere i veri protagonisti di queste manifestazioni. Ma non è stato questo il caso: infatti venerdì 11 aprile, presso la Sala Orsini del Grand Hotel Parco dei Principi a Roma, si è tenuto lo “Speaker’s Corner Uni- versità Romane”, un incontro organizzato principalmente dagli stu- denti, per gli studenti. Ad introdurre i relatori c’erano tre laureandi e la platea era piena di ragazzi che pur di ascoltare sono stati in piedi per la maggior parte del meeting. Tra gli organizzatori dell’evento, Di- mitri Boatta, neolaureato, con cui ho avuto il piacere di condividere la battaglia contro l’apertura di una sede italiana dell’Università privata portoghese Fernando Pessoa nel 2012. Purtroppo molti dei problemi che affl iggevano gli studenti di odontoiatria, quando io e Dimitri ci siamo conosciuti, sono ancora oggi irrisolti. Come forse alcuni non sanno, l’AISO, Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria, è nata più di 30 anni fa con uno scopo ben preciso: quello di difendere i di- ritti di noi studenti. Tanti erano i problemi scaturiti dalla nascita di un nuovo corso di laurea, ma il principale era sicuramente quello dell’a- bilitazione alla professione odontoiatrica. Lo studente di odontoiatria che si laureava nel 1984 infatti, non aveva la possibilità di esercitare la professione in quanto, nonostante fosse stato istituito il CdL, non era possibile iscriversi all’albo degli odontoiatri che ancora non esisteva, così come non esisteva l’Esame di Stato per diventare odontoiatra a tutti gli effetti. L’AISO nacque quindi con lo scopo di permettere ai neolaureati di poter esercitare la professione, battaglia che fu vinta l’anno successivo. I problemi di oggi hanno molte analogie con quelli di un tempo, legati sempre a ciò che spaventa molto noi giovani: il futuro. Per questo motivo, dal primo momento in cui ho avuto l’ono- re e l’onere di rappresentare a livello nazionale gli studenti di odon- toiatria, ho iniziato a focalizzare l’attenzione sul nostro futuro e sui problemi che ad oggi lo mettono in pericolo. Uno di questi è sicura- mente il numero di odontoiatri presenti sul territorio italiano che è in forte aumento, e inoltre mentre l’OMS ha stabilito che in ogni paese dovrebbe esserci un odontoiatra ogni 2.000 pazienti, in Italia ce ne sono più del doppio (circa 1 ogni 800). La cosa che molti non sanno, è che la programmazione del numero di posti nelle università italiane non viene fatta in base al fabbisogno nazionale di odontoiatri, ma alla disponibilità delle strutture universitarie: è semplice capire a questo punto che una soluzione a questo problema diventa ancora più diffi - cile da trovare, perché se per assurdo nascesse un’università, pubblica o privata, con una disponibilità di 500 posti, il numero di odontoiatri crescerebbe in maniera smisurata, creando più disoccupazione che altro. Come possiamo noi studenti chiudere gli occhi dinanzi a que- sto problema, e non sentirci indignati per tutti gli stratagemmi (che purtroppo ben conosciamo) utilizzati da alcuni colleghi per aggirare il numero programmato? Insieme al Direttivo Nazionale AISO e con i rappresentanti delle 20 sedi locali presenti sul territorio nazionale, abbiamo quindi scelto di creare una commissione apposita (Com- missione Lauree Estere), il cui obiettivo è quello di analizzare il pro- blema, raccogliere tutte le informazioni su questo fenomeno che nei prossimi anni andrà ad infl uire in maniera negativa su quel dato già ora preoccupante, ed eventualmente trovare una soluzione. Durante la LXIV Assemblea Nazionale AISO, tenutasi sabato 12 aprile nella Sala Sforza, la CLE ha avuto modo di esporre quanto appurato da gennaio ad oggi: leggi che regolamentano il rientro dei laureati all’estero, qua- li sono le università estere in cui la maggior parte degli studenti va a studiare, quanto durano i CdL all’estero ed altri punti interessanti che buona parte dei soci non conosceva. Molti sono gli studenti che dopo aver fallito il primo tentativo al test, scelgono di spostarsi all’e- stero per studiare odontoiatria in altri paesi, europei e/o extracomu- nitari. I dati che abbiamo richiesto al Ministero, e che a fatica siamo riusciti ad ottenere (ma solo in parte) sono preoccupanti: ogni anno, oltre alle circa 800/900 iscrizioni annue all’Albo degli Odontoiatri di studenti provenienti dalle università italiane, si aggiungono più di 700 richieste di studenti italiani laureati all’estero. Districarsi tra i percorsi burocratici che questi colleghi seguono non è affatto sem- plice: alcuni si rivolgono al TAR, altri devono prima chiedere il trasfe- rimento ad università italiane, alcuni sostengono l’Esame di Stato ed altri no. Ancora: in alcuni paesi il CdL dura 5 anni, in altri 6; la situa- zione quindi è molto complessa. L’AISO si sta impegnando per cercare una soluzione al problema, ma gli studenti devono essere uniti e fare fronte comune, come devono essere con noi AIO, ANDI, CAO e tutti i rappresentanti degli Stati generali dell’Odontoiatria. Quest’articolo si rivolge soprattutto a loro, per ricordare che non si tratta di un pro- blema degli studenti, ma che riguarda l’intera odontoiatria, contro il quale noi lotteremo anche da soli se necessario (ma sono sicuro che non lo saremo). Su una cosa voglio essere chiaro: non è possibile né giusto vietare il rientro degli studenti che si laureano all’estero. Ma nello stesso momento non è corretto che solo chi può permetterselo riesca ad aggirare il numero programmato. Emilio