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Dental Tribune Italian Edition

12 Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014Ortho Giovane << pagina<11 Il momento migliore per espandere l’arcata superiore è durante l’eruzio- ne degli incisivi laterali superiori3 . Espansione massimamente efficace poiché crea lo spazio adeguato nel preciso momento in cui lo spazio serve3 . Se possibile e se si ha la pos- sibilità di monitorare il paziente, è preferibile cominciare l’espansione appena prima che i sesti tocchino in occlusione, così da permettere loro di espandersi senza interferen- ze occlusali e di intercuspidare cor- rettamente sin dal primo contatto specifico (in molti pazienti questo momento coincide proprio con l’e- ruzione dei laterali superiori per- manenti). In accordo con quanto visto prima, espandere in dentizione mista con un disgiuntore rapido ancorato ai denti decidui (come proposto da Rosa e collaboratori dal 1994) rappre- senta un metodo ottimale? Sì, l’utilizzo di un RPE ancorato ai secondi molari decidui e ai canini decidui rappresenta una procedura ottimale, specie se applicata con il timing corretto. Si tratta di un’ap- parecchiatura semplice da usare e l’utilizzo della vite consente un ottimo controllo della necessità di espansione. La vite può essere atti- vata “rapidamente” o “lentamente”, in modo continuo o intermittente, a seconda delle necessità. Un disgiuntore così progettato con- sente inoltre la prevenzione asso- luta del compenso dento-alveolare, intesa come inclinazione vestibola- re dei primi molari permanenti, in quanto non si agisce direttamente su di essi, e questo si riflette in una maggior preservazione dei tessuti parodontali e in una significativa riduzione del rischio di recidiva. Il non coinvolgimento di elementi permanenti nell’ancoraggio elimi- na il rischio di danni iatrogeni3 . In generale, i primi molari perma- nenti, liberi da vincoli con l’ap- parecchiatura, possono intercu- spidarsi in modo ottimale nelle settimane successive alla fase attiva dell’espansione, garantendo da un lato una efficiente funzione masti- catoria e dall’altro la stabilità della correzione ottenuta (senza che sia necessaria una contenzione). Nota bene: l’espansione rapida del palato ancorata in dentatura mista esclusivamente ai canini e ai secon- di molari decidui produce anche una contemporanea e prevedibile autoespansione dell’arcata inferiore (Adkins et al., 1990) soprattutto nei casi senza crossbite posteriore, ma è limitata a 2-3 mm e clinicamente poco rilevante. Qual è il momento migliore per to- gliere l’apparecchio? Il nostro timore peggiore nel mo- mento in cui rimuoviamo un di- sgiuntore a correzione ottenuta ha un nome ben preciso: recidiva. È per questo che anche il timing di rimo- zione di un espansore è fondamen- tale. Se l’espansione viene eseguita su denti decidui, dopo la fase attiva e il bloccaggio della vite, l’espanso- re deve essere lasciato in situ, come se fungesse da contenzione passiva, almeno per 10 mesi fino ad anche 2 anni, allo scopo di contrastare la recidiva dell’osso basale3 (Krebs A., 1964). Se l’espansione viene eseguita sui molari permanenti, il disgiuntore può essere mantenuto per 6-8 mesi3 . Il razionale che sta alla base di queste considerazioni è dato dalla dimostrazione della necessità di at- tendere la completa eruzione degli incisivi laterali poiché, subito dopo la rimozione dell’apparecchiatura, i canini decidui recidivano significa- tivamente e possono ostacolare gli incisivi laterali durante il loro per- corso eruttivo, costringendoli a ruo- tarsi o a inclinarsi fuori dalla cresta alveolare3 . 1. Martina R, Cioffi I, Farella M, Leone P, Manzo P, Matarese G, Portelli M,NuceraR,CordascoG.Transversechangesdeterminedbyrapidand slowmaxillaryexpansion–alow-doseCT-basedrandomizedcontrolled trial. Orthod Craniofac Res 2012; 15:159-168. 2. Huynh T, Kennedy DB, Joondeph DR, Bollen AM. Treatment response and stability of slow maxillary expansion using Haas, hyrax and quad- helix appliances: a retrospective study. AJODO 2009; 136(3):331-339. 3. Rosa M. Maxillary expansion in mixed dentition without compliance and without touching permanent teeth: indications and timing. Orto- gnatodonzia Italiana 2006; 13:1. bibliografia 1934-2014: 80 anni di successi, innovazione e passione per l’odontoiatria Un importante anniversario quello che festeggia quest’anno Leone S.p.A., confermandosi, a 80 anni dalla nascita, un’a- zienda leader del proprio settore, con un trend di crescita costante negli anni. Una politica vincente, quindi, fatta con ingredienti ben precisi: qualità, ricerca, tecnologia ed inno- vazione; fattori determinati al successo del marchio Leone che rende orgogliosa la famiglia Pozzi, fondatrice e proprie- taria da ormai tre generazioni. Una storia fatta di cambia- menti ed evoluzioni, di decisioni importanti che hanno per- messo all’azienda di occupare un posto di rilievo nel settore odontoiatrico, anche in momenti critici della storia sociale ed economica del nostro Paese. Siamo nel 1934 a Firenze quando Mario Pozzi, argentiere, decise di usare un marchio che riproduceva la testa di un “leone” per i propri prodotti iniziando la fabbricazione di capsule in acciaio inossidabile che un amico, commerciante nel campo odontoiatrico, gli aveva proposto di produrre. Tutto ebbe inizio in quel mo- mento, infatti coloro che producevano in Italia prodotti per uso odontoiatrico si contavano sulle dita di una mano e an- che l’acciaio inossidabile rappresentava una novità; due ele- menti sufficienti a far scattare in Mario Pozzi la molla dell’i- stinto. Inquadrato l’obiettivo non lo mollò più, il tempo gli avrebbe dato ragione. Nel 1945, dopo aver depositato il marchio con la testa del leone, trasferì la produzione in un laboratorio più grande, in una sede capace di soddisfare una richiesta sempre mag- giore. Quel laboratorio sarebbe rimasto per oltre 20 anni la sede di un miracolo aziendale. Furono anni difficili, ma anche anni che permettevano a persone ingegnose e soprat- tutto coraggiose di distinguersi nel tessuto produttivo ita- liano: Mario Pozzi era uno di questi. Nel 1961, in seguito alla scomparsa di Mario, il timone dell’a- zienda passò al giovane figlio Alessandro che riprese le rotte indicate dal padre. Purtroppo la crescita dell’azienda fioren- tina ebbe un brusco stop nel 1966 quando giunse nel capo- luogo toscano l’alluvione. Alessandro Pozzi, non si arrese e con enormi sforzi riprese la produzione, la parola d’ordine era migliorarsi: la rinnovata produzione cominciò puntan- do sulle viti ad espansione, ancora oggi prodotto cardine della Leone. All’inizio degli anni ’70 Pozzi decise di allargare il proprio orizzonte produttivo guardando all’ortodonzia fissa. Fu l’ennesima scelta vincente, che dette il decisivo impulso all’affermazione definitiva della Leone come punto di rife- rimento per l’ortodonzia nel nostro Paese. L’azienda si tra- sformò da artigianale in industriale, diventando nel 1979 società per azioni. Fu inevitabile il distacco dalla piccola sede verso una più grande presso la quale, nel 1982, Pozzi fondò l’Istituto Stu- di Odontoiatrici con lo scopo di diffondere e promuovere le nuove tecniche terapeutiche e di divulgare l’ortodonzia, a livelli sempre più elevati avvalendosi della collaborazione di docenti universitari o professionisti altamente specializzati. Luogo di eventi e scambi culturali quotidiani, l’ISO ad oggi conta al suo attivo la presenza di oltre 40mila corsisti accolti nelle aule della attuale prestigiosa sede. Negli anni ’80 e ’90 il successo produttivo e tecnologico fu tale da far entrare nel 1993 la Leone S.p.A. nell’esclusiva OMA (Orthodontic Manufactureres Association). Il 1994 vide ultimata la costruzione di nuovi e più ampi stabilimen- ti amministrativi e produttivi ai quali, nel 1997, si aggiunse l’attuale sede ISO. Nel 2001 la Leone, spinta sempre dallo stesso spirito innova- tore di Alessandro Pozzi, ampliò la propria gamma immet- tendo sul mercato dentale il “Sistema Implantare Leone”, una linea completa di prodotti per implantologia. Il resto è storia dei giorni nostri: il Centro Ricerche Biotecnologiche (2009) e il reparto Digital Service (2011) sono gli ultimi due fiori all’oc- chiello dall’azienda fiorentina attualmente guidata dalla Dr.ssa Elena Pozzi, figlia di Alessandro. Questa è la storia di un’azienda italiana che grazie alla passione, alla dedizione e ai sacrifici della proprietà si è saputa imporre nel mercato nazionale ed internazio- nale in un settore in continua evo- luzione. In occasione dell’80° anniversario la società Leone organizza per tutto il 2014 una serie di eventi culturali gratuiti, per maggiori infor- mazioni: www.leone.it/anniversary