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Dental Tribune Italian Edition

8 Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2014Clinica & Pratica Il controllo del torque degli incisivi superiori con Invisalign® : un case report T. Castroflorio*, F. Garino**, G. Frongia**, A. Lazzaro**, C. Debernardi* *Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze chirurgiche, Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia. **Libero professionista in Torino. Abstract • Obiettivi: il caso clinico presentato permette di illustrare le potenzialità offerte dalla sistematica Invisalign® per il controllo del torque degli incisivi superiori per mezzo dei Power Ridge™. • Materiali e metodi: nel caso clinico presentato, l’inclinazione corono-radicolare sul piano sagittale degli incisivi superiori è stata corretta di circa 10° con il solo ausilio degli allineatori traspa- renti. I modelli in gesso iniziali e finali sono stati sottoposti a scansione 3D (software Dental Wings 7.0, Dental Wings Inc., Montreal, Canada) e sulle riproduzioni così ottenute è stata eseguita la misurazione dell’inclinazione degli incisivi superiori sul piano sagittale (software Rhinoceros, McNeel and Associates, Seattle, Usa). La stessa misurazione è stata eseguita sui modelli del ClinCheck™ corrispondenti al modello iniziale e al modello finale. • Risultati: i dati ottenuti dalle due misurazioni sono stati confrontati evidenziando un’eccellente sovrapponibilità. • Conclusioni: questo lavoro permette di evidenziare, l’affidabilità del ClinCheck™ e l’efficacia dei Power Ridge™ per il controllo del torque degli incisivi superiori con la sistematica Invisalign®. • Parole chiave: torque, allineatori trasparenti, invisalign, power ridge. Introduzione La sistematica ortodontica Invisa- lign® è stata introdotta nella pratica clinica alla fine degli anni Novanta, sebbene Kesling già nel 19451 avesse prospettato la possibilità di muovere i denti con apparecchi termoplastici. Nel suo libro Contemporary Ortho- dontics, Profitt2 definì l’apparecchio ortodontico ideale per il trattamento dei pazienti adulti e, quindi, per tutti i pazienti ortodontici. Tale apparec- chio dovrebbe presentare le seguenti caratteristiche: 1) non dovrebbe interferire con la funzione; 2) non dovrebbe ledere i tessuti ora- li e non dovrebbe interferire con le possibilità di mantenere una buona igiene; 3) dovrebbe essere il meno invasivo possibile, ma sufficientemente forte da sopportare le forze ma- sticatorie e un ragionevole abuso da parte del paziente; 4) dovrebbe essere ritentivo in modo tale da poter essere man- tenuto in sede senza alcuna diffi- coltà; 5) dovrebbe essere in grado di eser- citare una forza appropriata e controllata nella corretta dire- zione e rilasciare tale forza il più a lungo possibile tra un appunta- mento di controllo e l’altro; 6) dovrebbe permettere il controllo dell’ancoraggio, così che possano essere minimizzati i movimenti non desiderati. In apparenza, il trattamento con alli- neatori trasparenti sembra soddisfa- re tutti questi criteri, in realtà alcuni limiti biomeccanici non sono ancora stati superati. I vantaggi e i limiti di questo tipo di apparecchiature nella correzione di diverse malocclusioni sono stati de- scritti da diversi autori3-9 . In aggiunta agli studi clinici sopra riportati, il complesso sistema di forze gestito da queste apparecchia- ture è stato descritto da Paquette10 e da Tuong e Tricca11 . In particolare, essendo noto che l’applicazione di due forze di uguale entità ma con direzione opposta, su un qualsiasi oggetto, sia in grado di determina- re un momento di rotazione puro, Paquette10 teorizzò un modello in cui l’inclinazione corono-radicolare dell’incisivo superiore potesse es- sere controllata tramite l’ausilio di allineatori e mediante l’applicazione di una coppia di forze, agenti l’una sulla faccia vestibolare dell’incisivo superiore al suo limite gengivale, e l’altra sulla faccia palatina al suo limite incisale. La forza rilasciata dall’allineatore alcune ore dopo la consegna è di circa 40 g10 : questo significa che, allo scopo di ottenere il controllo del movimento linguale della radice dell’incisivo superiore, è necessario un movimento maggiore di 400 g-mm (F/M ratio < 10). Proprio per soddisfare questo mo- dello biomeccanico, Align Techno- logy ha introdotto opportune va- rianti morfologiche degli allineatori in grado di controllare la direzione e l’entità della forza applicata per l’inclinazione corono-radicolare de- gli incisivi superiori e inferiori. Tali varianti morfologiche sono denomi- nate Power Ridge™: loro peculiarità è quella di permettere il manteni- mento di un intimo contatto tra la superficie vestibolare dell’incisivo e l’allineatore nella regione di minor resistenza e di maggiore elasticità dell’allineatore, ovvero la regione prossima al margine libero. Un re- cente studio12 ha dimostrato come differenti allineatori termostampati (Ideal Clear®, Erkodur®, Biolon®) non siano in grado di determinare il con- trollo dell’inclinazione corono-radi- colare dell’incisivo centrale superio- re in vitro, con conseguenti ricadute sull’applicabilità clinica di tali alli- neatori, proprio per la mancanza di un intimo contatto tra l’allineatore e la superficie vestibolare del dente in prossimità del margine gengivale vestibolare. La mancanza di questo contatto de- termina movimenti indesiderati, in particolare il cosiddetto “water me- lon seed effect”, riferito a un’inattesa intrusione determinata da una forza, misurata in vitro da Hanh e collabo- ratori12 , causata da una distorsione dell’allineatore13 . Il caso clinico pre- sentato ha lo scopo di mostrare l’effi- cacia dei Power Ridge™ nel controllo del torque degli incisivi superiori. Materiali e metodi Il paziente L.S. di anni 15 è giunto alla nostra osservazione in data 3 dicem- bre 2009 con deep-bite dentale di cui lamenta l’aspetto. L’anamnesi rivela un buono stato di salute. Non si rilevano patologie fa- migliari o soggettive degne di nota. All’ispezione clinica non si reperta- no anomalie morfologiche a carico del viso e del cranio (Fig. 1). L’analisi del profilo dei tessuti molli mostra un profilo concavo. Il labbro superio- re e quello inferiore non intercetta- no il piano estetico. All’ispezione del cavo orale, si reperta morso profon- do con copertura degli incisivi infe- riori da parte degli incisivi superiori di circa 6 mm con mesioversione dell’incisivo centrale, dell’incisivo laterale e del canino superiori di de- stra. Gli incisivi centrali superiori si presentano inoltre retroinclinati. È presente un modesto affollamento a livello degli incisivi inferiori con I classe molare e canina bilaterale. Gli elementi dentari presentano di- fetti dello smalto di modesta entità. L’analisi dei modelli in gesso ha con- fermato quanto evidenziato dall’esa- me clinico e ha permesso di rilevare una carenza di spazio di circa 3 mm all’arcata superiore e di circa 0,3 mm all’arcata inferiore. L’esame orto- pantomografico (Fig. 2) permette di visualizzare l’avvenuta eruzione in arcata di tutti gli elementi dentali con l’eccezione degli ottavi superiori e inferiori ancora inclusi. <> pagina<9 WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM