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implants - international magazine of oral implantology

1_2014 09 special _ scienza e pratica ni di cellule staminali adulte. Le cellule staminali adulte non vengono ritenute versatili come le cellule staminali embrionali, dal momento che sono considerate in gran parte multipotenti, cioè, in grado di dare origine a un solo determinato tipo specifico di cellule/tessuti, mentre le cellu- le staminali embrionali possono differenziarsi in qualsiasi tipo di cellule/tessuti. I progressi nella ricerca scientifica hanno stabilito che alcuni tes- suti hanno maggiori difficoltà a rigenerarsi, quali per esempio il tessuto nervoso, laddove invece ossa e sangue, ad esempio, sono considerati più adatti per una terapia con cellule staminali. In odontoiatria, la polpa da denti primari è stata studiata in modo accurato come una po- tenziale fonte di cellule staminali con risultati promettenti. Tuttavia, la rigenerazione di un intero dente, nota come terza dentizione, è un processo molto complesso che, nonostante alcu- ni risultati promettenti ottenuti con gli animali, resta molto lontano da un’applicabilità clinica. L'opposto è stato invece osservato nella zona di rigenerazione mandibolare, dove c'è un livello di evidenza scientifica per quanto riguarda le sue applicazioni cliniche. Attualmente, cellule stami- nali adulte sono state raccolte da midollo osseo e grasso, tra gli altri tessuti. Il midollo osseo è ematopoietico, cioè capace di produrre tutte le cellule del sangue. Dal 1950, quando il premio Nobel Edward Donnall Thomas ha dimostrato la fattibilità dei trapianti di mi- dollo osseo in pazienti con leucemia, molte vite sono state salvate utilizzando questo approccio per diverse malattie immunologiche ed emato- poietiche. Tuttavia, il midollo osseo contiene non solo numerose cellule staminali ematopoietiche (che danno origine a globuli rossi e bianchi, o alle piastrine, per esempio), ma è anche sede di cellule staminali mesenchimali (che diventeranno ossa, muscoli e tessuti grassi, ad esempio; Fig. 3). La raccolta di midollo osseo viene effettuata in anestesia locale utilizzando un ago aspirato attraverso l’osso iliaco (pelvico). A parte il fatto di richiedere un medico com- petente per eseguire tale procedimento, non è considerata come una procedura invasiva o eccessivamente complessa. Non viene neanche associata ad alti livelli di disagio intra o post- operatorio (Figg. 4a e 4b). La ricostruzione ossea è una sfida in odon- toiatria (come in ortopedia e oncologia) per la riparazione di difetti ossei causati da traumi, in- fezioni, tumori o estrazioni dentarie richiedenti innesto osseo. La mancanza di osso nella bocca può impedire il posizionamento di impianti den- tali, così da influenzare negativamente la qualità di vita dei pazienti. Per rimediare alla scarsità ossea, l’innesto os- seo viene convenzionalmente preso dalla regione del mento o dall’angolo mandibolare. Fig. 2_Differenti tessuti originati dalle cellule staminali mesenchimali. Fig. 3_La diversità di tipi di cellule presenti nel midollo osseo. Fig. 4a_Punto di puntura per l'accesso allo spazio del midollo osseo dell’osso iliaco. Fig. 4b_L'ago all’interno del midollo osseo. Fig. 3 Fig. 4b Fig. 2 Fig. 4a