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Dental Tribune Italian Edition

4 Dental Tribune Italian Edition - Gennaio 2014Attualità Opallis è un composito microibrido per denti anteriori e  posteriori  disponibile  in  quattro  livelli  di  traslucenza.            E’  fluorescente  ed  opalescente.  Le  proprietà  ottiche  di  Opallis sono equiparabili a quelle della struttura del dente  e ne consentono l’esatta riproduzione naturale. Disponibile nelle varianti: smalto, dentina, effetto,  valore e bleach. 22070 - Rovello Porro (CO) - Tel. 02 96754179 - fax 02 96754190 - info@isasan.com - www.isasan.com srl Per l’Italia: COMPOSITO PER DENTI ANTERIORI E POSTERIORI C M Y CM MY CY CMY K Opallis.pdf 1 09/01/14 15:48 C M Y CM MY CY CMY K < pagina<1 Con uno sguardo al passato e uno al presente, come Giano bifronte, tentiamo una distinzione tra problemi ancora da risolvere e quelli che si possono considerare ormai definiti (o in via di decisa risoluzione). Tanto per fare un esempio, tra il problema della formazione “impropria” e l’abusivismo, questione che sembra ormai entrata in una dirittura d’arrivo sanzionatoria? Nel nostro paese parlare di definitiva soluzione dei problemi è certamen- te coraggioso. Però sulla questione dell’esercizio abusivo siamo riusciti finalmente a coinvolgere forze poli- tiche e opinione pubblica. Le risposte della politica, la più attenta ai valori trasmessi dall’etica alle nostre istan- ze che vogliono rappresentare il vero ruolo di organo ausiliario nella tute- la del diritto alla salute, sono state finalmente adeguate. Più proposte di riforma dell’art. 348 c.p. sono state presentate e sono in discussione, ma la prima grande, non scontata vitto- ria in atto è una presa di coscienza di un problema sociale e il fatto che la lotta all’abusivismo in odontoiatria non è solo un prioritario interesse corporativo. Come risultato positivo del 2013 mi piace sottolineare il rap- porto operativo tra tutte le compo- nenti della professione. “Gli Stati Ge- nerali dell’odontoiatria” sono ormai un elemento certo, che garantisce la rappresentanza di tutta la professio- ne a livello ordinistico, istituzionale, universitario, associativo e sindacale. Quali sono, tra i problemi da risolvere, i più incancreniti e quali lasciano adito a fondate speranze di definizione, almeno in tempi brevi? Il problema centrale è relativo alla di- fesa, sempre più difficile, della natura intellettuale delle professioni, in ge- nere, e di quella odontoiatrica, in par- ticolare. Stiamo combattendo contro interpretazioni “fintamente moder- ne” che vogliono ridurre l’attività a impresa sottoposta solo alle regole di domanda e offerta e tutela di libera concorrenza. Il buon senso dimostra che il rapporto medico-paziente non può essere sempre e comunque so- vrapponibile a quello imprenditore- cliente se non si vuole inquinare una tradizione millenaria che vede i due soggetti della cura legati dalla cosid- detta “alleanza terapeutica”. Oltre all’abusivismo, stiamo operando per trovare soluzione, si spera in tempi brevi, alla formazione in odontoia- tria attraverso percorsi, spesso svolti all’estero, in modo non trasparente. La programmazione nazionale che regolamentava gli accessi ai corsi di laurea è stata resa inutile da iniziati- ve non tutte specchiate e da “errori” Giuseppe Renzo (CAO) «Guardare al futuro senza perdere di vista il passato che pur ci condiziona» (non so quanto non voluti) che hanno portato a ulteriori sanatorie. I processi formativi del nostro perso- nale medico e sanitario, legati alle te- oriche capacità formative dei corsi di laurea (il numero indicato consegue ai rilevamenti che pervengono dal SSN e dal SSR), sono condizionati da necessità incomprimibili: docenti tu- tor, strutture, personale non docente e unità operative. Se un solo elemen- to risulta non adeguato, il prodotto finito (nuovi medici e/o sanitari) ri- sultante sarà a discapito della qualità del servizio, di cure e sicurezza. Dietro l’angolo, nel 2014, c’è anche l’autonomia dei dentisti in seno all’ordine dei medici. In altre parole, come viene ancora interpretato tale termine? Sussistono derive oltranziste? La soluzione al problema è contenuta nella proposta di legge all’attenzione del Parlamento sulla riforma degli ordini delle professioni sanitarie. Pro- posta assolutamente carente in ottica odontoiatrica, ma su cui si possono e si devono innestare concetti moder- ni di responsabile rappresentanza in funzione di servizio per la collettivi- tà. Un “ordine” che svolga funzioni “sussidiarie” al fianco del Ministero di riferimento non può prescindere da regole e funzioni definite. Come più volte ripetuto, infatti, la questio- ne non può essere riconducibile solo all’istituzione di un ordine autonomo degli odontoiatri, ma occorre perse- guire un’autonomia della professione, anche nell’attuale ordine dei medici, a tutti i livelli: rappresentativo, eco- nomico, disciplinare, previdenziale ecc. Devo a volte registrare difficoltà per far capire questo concetto anche all’interno della nostra professione. Il problema è anche interno alla stessa categoria dei dentisti. Quale l’autonomia di fatto esistente tra le CAO locali e quella nazionale? Ricordo che le Commissioni per gli iscritti all’albo degli odontoiatri sono state istituite con la legge 24.07.1985 n. 409 e che da allora sono riuscite a diventare il loro punto di riferimento garantendo la rappresentanza della categoria. Aggiungo (elemento qua- lificante del nostro intendere il servi- zio) anche tra la professione e il cit- tadino! Non ritengo sussistano vere criticità nel rapporto fra la CAO na- zionale e quelle provinciali che, pur nell’ambito di una necessaria dialet- tica e confronto di opinioni, sono in sintonia fra loro e hanno raggiunto un’unità di intenti e coerenza di com- portamenti che ritengo esemplare. La funzione di indirizzo e coordina- mento in capo all’organo nazionale rimane scontata e riconosciuta. Quanto al problema (ancora lontano dalla soluzione) della formazione “impropria” dei giovani che affollano le università d’oltre confine, come si concilia il diritto alla libera circolazione con l’uniformità qualitativa della formazione e la libera iniziativa economica dell’offerta? Mi auguro che il problema non sia poi così lontano dalla soluzione perché, grazie anche all’opera di denuncia e sollecito, molte istituzioni hanno co- minciato ad aprire gli occhi. Due in- terrogazioni (presentate da decine di senatori e deputati nei due rami del Parlamento) dimostrano che quanto da noi sollevato mediante degli “alert” è urgente in tutta la sua gravità. In realtà non esiste contraddizione fra libera circolazione dei professionisti nella UE e la verifica dei percorsi for- mativi. La soluzione sta nel prevedere un “numero programmato europeo” che ne consenta una verifica seria, evitando speculazioni e “viaggi della speranza” all’estero. Su questo obietti- vo stiamo lavorando e coinvolgendo tutte le professioni sanitarie e istitu- zioni interessate, nella ricerca di solu- zioni condivise da proporre alle auto- rità nazionali e comunitarie. Vi sono iniziative, risultati ottenuti dalla CAO nel 2013 meritevoli di essere citati? Quali i passi più importanti che intende compiere nel 2014 nel suo più ampio raggio d’azione? A che punto è la battaglia per la salvaguardia della dignità professionale, non solo dei dentisti, ma degli stessi medici? Un risultato che mi piace ricordare nellanostraattivitàdelloscorsoanno è quello che ha portato alla pubblica- zione del rapporto Eures sull’eserci- zio abusivo della professione medi- ca e odontoiatrica. Grazie a questa iniziativa abbiamo a disposizione finalmente elementi obiettivi che di- mostrano la serietà del problema e la necessità di risolverlo, coinvolgendo il Parlamento e le istituzioni interes- sate. Altro elemento caratterizzante l’attività 2013 è stato il proseguimen- to dei rapporti, già utilmente iniziati, con le più alte autorità dello Stato, in particolare con il Presidente della Re- pubblica, il Consiglio Superiore della Magistratura e i rappresentanti ita- liani nella UE. Nel 2014 proseguiremo su una strada che vede sempre più accertato il riconoscimento della ca- pacità di rappresentanza della CAO nazionale e di quelle provinciali quali organismi di diritto pubblico ausilia- ri della Pubblica amministrazione. Ritengo, infatti, che questo elemento sia il presupposto per il successo di qualsiasi iniziativa e devo registrare con soddisfazione che il nostro ruo- lo viene ormai sempre più pacifica- mente riconosciuto e accettato. Le soluzioni da noi proposte sono ormai un punto di riferimento per le istitu- zioni, il mondo della comunicazione, gli iscritti e per i cittadini. Dental Tribune