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Implant Tribune Italian Edition

30 Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2013Speciale Regeneration SR Figg. 6a, b - Valutazione della guarigione a 7 giorni: a) visione laterale; b) visione occlusale. Figg. 7a, b - Valutazione della guarigione a 15 giorni: a) visione laterale; b) visione occlusale. Figg. 8a, b - Valutazione della guarigione a 3 mesi: a) visione laterale; b) visione occlusale. Figg. 9a, b, c - Vite di guarigione in posizione: a) visione laterale; b) visione occlusale; c) colletto gengivale. Figg. 10a, b, c - Abutment avvitato all’impianto: a) visione laterale; b) visione occlusale; c) endorale di controllo. Figg. 11 a, b - Manufatto protesico definitivo in ceramica: a) visione laterale; b) visione occlusale. to dagli autori, ovvero ottenere una rigenerazione dei tessuti molli perim- plantari senza utilizzo di una seconda chirurgia, trova radici sul concetto che il processo di rigenerazione esiste già in fisiologia. Infatti, durante tutta la vita adulta dell’organismo si assiste a un continuo bisogno di produrre nuove cellule per rimpiazzare quelle perse durante il differenziamento, l’invecchiamento cellulare o il danno tissutale. A garantire l’omeostasi dei tessuti ci pensano le staminali: cellule capaci di autorinnovarsi ma anche in gradodigenerareiprogenitoriche,dif- ferenziandosi, danno origine a tessuti e organi. Inoltre, le MSC sono anche le protagoniste della risposta alle lesioni. Tra le lesioni più comuni e meglio stu- diate, le ferite dell’epidermide sono in cima alla lista. La pelle è infatti un si- stema dalle elevate capacità rigenerati- ve, caratteristica che la rende il tessuto ideale per studiare la rigenerazione e il ruolo delle cellule staminali. Conclusioni L’impianto di collagene eterologo, im- piegato come matrice a riempimento di difetti a carico di tessuti molli o di tessuti osteocartilaginei, può essere utilizzato per favorire la rigenerazione dei tessuti mancanti. Questo materiale puòessereimpiegatonellaricostruzio- ne di lesioni recanti perdita di sostan- za favorendo il processo di guarigione tessutale. La matrice costituisce una trama per la neovascolarizzazione e la formazione di nuovo tessuto, è molto bene tollerato dall’organismo ospite e viene successivamente sostituito dalla crescitaditessutodiriparazioneocica- triziale. Inoltre, il collagene può essere impiegato nelle perdite di sostanza a carico del tessuto osseo in sostituzio- ne di un trapianto di osso spongioso, qualora quest’ultimo non fosse dispo- nibile. In tutti i casi in cui il collagene è stato impiegato per favorire i processi di riparazione tissutale, anche se la va- lutazione è stata solo soggettiva, i tem- pi di guarigione sono parsi più rapidi di quelli attesi in situazioni analoghe. Questo materiale, viste le notevoli pro- prietà istoriparative, svolge un ruolo fondamentale in ogni processo ripara- tivo e offre al chirurgo, non solo orale, un ausilio particolarmente utile nel- la pratica clinica quotidiana. Questa tecnica vuole permettere al clinico, in modo semplice e poco invasivo per il paziente, la creazione di nuova gengi- va intorno al nostro impianto. Alla do- manda: “perché pensare di rigenerare i tessuti molli e non di gestirli?”, si può rispondere che principalmente la tec- nica di rigenerazione del tessuto molle ha, come visto dal caso clinico, il van- taggio di non dover intervenire con un secondo intervento chirurgico. Questo perché, il tessuto che ci necessiterà in quantità e in qualità si sarà già forma- to al tempo di maturazione dell’im- pianto o del sito chirurgico in esame. Inoltre, a questa tecnica se ne posso- no sommare altre, come, ad esempio, una rigenerazione ossea. Tutto questo ridurrà i tempi di gestione e, di conse- guenza, di disagio per il nostro pazien- te. Teniamo anche presente, come di- ceva il professor Branemark, che meno passaggi noi effettuiamo minore sarà il rischio di errore al quale potremmo andare in contro. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. << pagina 29 Per quanto riguarda l’osso granu- lare cortico/spongioso, anch’esso di derivazione equina, ha un tem- podiriassorbimentovariabiletrai 4 e i 6 mesi in base alle percentuali di miscela spongiosa/corticale. Considerazioni cliniche Noisappiamochelarigenerazionepuò essere definita come la possibilità di ri- costituzione dei tessuti lesi con cellule dello stesso tipo di quelle danneggiate. Le rigenerazioni dei tessuti che noi co- nosciamo sono la Guided Bone Rege- neration (GBR) e la Guided Tissue Re- generation (GTR). Esse possono essere considerate i precursori dell’ingegne- ria tissutale.11 Le considerazioni da fare su queste tecniche partono dal con- cetto che esse non si occupano princi- palmente del tessuto molle, in un caso l’obiettivo è la rigenerazione ossea (GBR), tanto è che poi il nostro pazien- te necessita di un secondo intervento di gestione dei tessuti molli; e in GTR la rigenerazione dell’intero comparto parodontale (cemento radicolare, lega- mentoparodontale,ossoeconnettivo). Inoltre, dobbiamo tenere presente che la matrice, che sia essa riassorbibile o non, deve assolutamente mantenersi coperta dalla gengiva, previo rischio di insuccesso della terapia.12 U'n’altra possibilità di trattamento rigenerativo dei tessuti molli risiede nell’ingegne- ria tissutale. Infatti, tramite questa metodologia che sfrutta le cellule sta- minali, possiamo rigenerare i diversi tessuti.Sicuramentequestaèunadelle frontiere più promettenti della ricerca biomedica. Va però sottolineato come in un lavoro recentissimo di Xiong si evidenzia che nessuna procedura ri- generativa a livello parodontale con MSC offra risultati clinici prevedibili.13 Inoltre, pensare di sottoporre il nostro paziente a un prelievo, qualsiasi sia la sede,perottenerelecelluleanoineces- sarie per la rigenerazione, francamen- te sembra un po’ troppo invasivo. Infi- ne, se decidessimo di adottare questo tipo di tecnica, i tempi di intervento si allungherebbero notevolmente, in quanto bisogna considerare il tempo tecnico che serve alla cell-factory per isolare, espandere e differenziare le cellule prelevate.14 Lo scopo persegui-