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Implant Tribune Italian Edition

Un nuovo traguardo nell’integrazione dei tessuti molli perimplantari: la super cie Laser-Lok® applicata agli abutments A cura del Dipartimento Research&Development Biohorizons Italia by classimplantFIRST EDITION | NOVEMBER 2013 R E S E A R C H & D E V E L O P M E N T La mucosite perimplantare e la perimplantite Grazie al successo dimostrato attraverso mol- ti studi clinici a lungo termine, gli impianti dentali rappresentano una valida soluzione terapeutica nei casi di edentulismo completo e parziale. In segui- to al loro crescente utilizzo, il mantenimento della salute implantare è però divenuto oggi un impera- tivo di assoluta importanza poiché, come avviene per i denti naturali, anche gli impianti sono suscet- tibili all’accumulo di placca batterica e alla forma- zione di tartaro. Un periodo di assenza di igiene orale comporta, sia per i denti che per gli impianti, una simile reazione di causa/effetto tra l’accumu- lo di placca batterica e lo sviluppo di una lesione in ammatoria. Studi sperimentali hanno documen- tato che sia la mucosa che la gengiva perimplan- tare rispondono alla formazione de novo di placca batterica con produzione di una lesione in amma- toria nella quale l’in ltrato in ammatorio è molto simile a quello della lesione parodontale. Durante la “6° Consensus Conference Europea di Parodontologia” è stato de nito il termine di mucosite perimplantare a indicare una “una reazio- ne in ammatoria dei tessuti molli peri-implantari senza alcuna perdita di massa ossea. Una mucosite non curata può portare a una perimplantite, cioè a un processo in ammatorio che colpisce i tessuti molli e duri che circondano un impianto dentale in funzione, con conseguente perdita dell’osso di supporto. Come nella parodontite, anche nella peri-implan- tite il bio lm batterico svolge un ruolo eziologico primario, e i microrganismi associati alla formazio- ne della lesione peri-implantare sono molto simili a quelli associati alla lesione parodontale. Inoltre, è stato documentato che i soggetti predisposti alla malattia parodontale sono a maggiore rischio anche di sviluppare una lesione peri-implantare. Una anamnesi positiva per la malattia parodontale e la presenza di microrganismi parodontopatogeni sono infatti considerati fattori che possono in uen- zare il mantenimento a lungo termine e la prognosi dei tessuti peri-implantari. Studi clinici a lungo termine hanno dimostrato che non vi è alcuna differenza tra la ora microbio- logica che si sviluppa intorno ai denti e quella che si sviluppa intorno agli impianti. In particolare, nei siti peri-implantari in ammati sono stati isolati con maggior frequenza Aggrega- tibacter actinomycetemcomitans, Porphyromonas Fig. 1 Immagine istologica dell’attacco connettivale sulla super cie laserizzata Laser-Lok® gingivalis e Prevotella intermedia, ma comunque sono stati identi cati quali microrganismi potenzial- mente patogeni per i tessuti peri-implantari anche, Tannerella forsythensis, Fusobacterium nucleatum, Parvimonas micra e spirochetes. Molti studi dimostrano inoltre che la formazione della micro ora intorno agli impianti si crea dopo poche settimane dal posizionamento implantare. Altri studi hanno evidenziato che già dopo alcune settimane la micro ora peri-implantare contiene i microrganismi putativi parodopatogeni. Questi risultati suggeriscono che i denti possono quindi rappresentare una potenziale riserva di carica bat- terica per la colonizzazione batterica implantare. Comunque, le tasche parodontali non rappresen- tano la sola riversa batterica, in quanto i parodon- topatogeni possono essere localizzati sulla lingua, sulle tonsille, sulla saliva e sulle mucose orali. Interazione tra placca batterica e super ci implantari Pochi dati sono presenti in letteratura sui mec- canismi dell’interazione tra i batteri e le super ci degli impianti posizionati nella cavità orale. Si è documentato comunque che l’adesione bat- terica è direttamente correlata con la rugosità della super cie implantare, anche se non si deve comun- que tralasciare il fatto che la rugosità è solo uno dei parametri coinvolti nell’accumulo della placca batterica. Inoltre è stato evidenziato che l’iniziale coloniz- zazione batterica nelle super ci intra-orali inizia sempre nelle irregolarità (crepe, solchi o difetti di abrasione) e successivamente si diffonde. Anche l’in uenza della rugosità della super cie degli abutments e delle viti di guarigione sulla ade- sione colonizzazione batterica è stata studiata sia in vitro che in vivo. Le analisi di microscopia elettroni- ca effettuate sul comportamento della placca bat- terica su diversi materiali utilizzati per gli impianti e per le componenti protesiche, hanno indicato che le super ci ruvide presentano più alti indici di ade- sione batterica. > Epitelio sulculare perimplantare Super cie implantare Laser-Lok® Attacco sico connettivale Super cie implantare liscia