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Implant Tribune Italian Edition

13Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2013 IL CARICO IMMEDIATO in IMPLANTOLOGIA ORALE Aspetti chirurgici, di igiene orale, protesici, occlusali e di laboratorio 110,00 euro COME ORDINARE TUEOR SERVIZI Srl • Corso Sebastopoli, 225 • 10137 Torino Tel. 011 0463350 • Fax 011 0463304 • loredana.gatto@tueor.it www.tueorservizi.it L’implantologia è il ramo dell’Odontoiatria che fa capo al ripristino ed al mantenimento della funzione, dell’estetica e della salute orale del paziente attraverso gli impianti osteointegrati e le componenti protesiche associate. Agli Odontoiatri che utilizzano gli impianti nella loro pratica professionale è richiesta la conoscenza specializzata e le abilità cliniche relative sia alle fasi chirurgiche che protesiche del trattamento. Scopo del presente testo è quello di suggerire i requisiti educativi e professionali di responsabilità a quei Professionisti che desiderano usare impianti dentali osteointegrati a carico immediato per i loro pazienti. in IMPLANTOLOGIA ORALEin IMPLANTOLOGIA ORALEin IMPLANTOLOGIA ORALE Aspetti chirurgici, di igiene orale,Aspetti chirurgici, di igiene orale, protesici, occlusaliprotesici, occlusali N OVITÀ R.F. GRASSI - G.M. NARDI - C. DENISI - M. TOIA D. GUGLIELMI - V. SANTORO - F. INTRONA - B. RAPONE Fig. 37 Fig. 40 Fig. 42 Fig. 44 Fig. 45 Fig. 41 Fig. 43 Fig. 38 Fig. 39 << pagina 12 Nei casi complessi come questo è au- spicabile, a distanza di un mese, effet- tuare un rimontaggio in articolatore nella posizione di riferimento, per verificare la stabilità dell’occlusione e la presenza di parafunzioni. Discussione Il caso implanto-protesico complesso richiede una progettazione ed una stretta collaborazione tra il chirurgo, il protesista e l’odontotecnico. Nel caso appena esposto la difficoltà mag- giore è probabilmente l’impossibilità di effettuare un carico immediato nell’arcata superiore e nella conse- guente gestione dei provvisori. Per di- minuire il disagio del paziente, laddo- ve esistano le condizioni, gli impianti possono essere posizionati e caricati immediatamente, come è stato fatto nell’arcata inferiore. Questo assicura al paziente almeno un’arcata stabile e diminuisce il disagio. In presenza di tessuti in fase di rimodellamento e a strutture ossee neo-rigenerate non è possibile caricare gli impianti contestualmente al loro inserimento, e il rispetto biomeccanico di tali aree è una condizione necessaria alla riu- scita del trattamento4,7,27-30 . Cionono- stante, dobbiamo offrire al paziente un provvisorio funzionale, stabile, e al tempo stesso non pericoloso per l’area dell’intervento. In tali condizio- ni ci vengono in aiuto i mini-impianti provvisori. Questi vengono usati, con- trariamente a quanto avviene per le overdenture, nelle quali gli impianti hanno funzione ritentiva, come “ap- poggi”, che impediscono alla protesi provvisoria di esercitare pressione sulle mucose e di conseguenza sugli impiantiappenainseriti.Laduratadei mini-impianti è variabile e dipende da una serie di fattori quali il nume- ro, la posizione, la qualità ossea nella zona di inserimento e la pressione che viene esercitata sulla protesi durante l’atto masticatorio31 . Generalmente, nell’arcata superiore, si preferisce po- sizionare i mini-impianti nella zona della premaxilla, assicurando alla protesi l’appoggio sulla volta palati- na e sui tuber retromolari. Due o tre mini-impianti possono proteggere la zona dell’intervento per un tempo variabile dai 3 ai 6 mesi, permettendo l’osteointegrazione degli impianti. In conclusione, non è il numero di im- pianti a rendere un caso complesso, bensì la difficoltà di garantire stabi- lità, comfort, supporto psicologico al paziente. La cosa più importante è che, nella stesura del piano di tratta- mento, le competenze chirurgiche, protesiche e odontotecniche si inter- faccino e lavorino in totale sinergia. È un’area in cui il team working è un elemento fondamentale nel determi- nare il successo. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Clinica & Pratica