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Implant Tribune Italian Edition

12 Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2013 << pagina 11 Poiché ottenuto da un’impronta re- gistrata in fase di inserimento degli impianti, il provvisorio necessita di alcuni aggiustamenti a livello gengi- vale (Fig. 32). È importante verificarne l’assoluta passività sugli impianti. Fase clinica definitiva A due mesi di distanza dal posiziona- mento del provvisorio superiore (6 mesi dall’inserimento degli impianti) si procede alla finalizzazione del caso clinico. Per la registrazione delle im- pronte definitive viene utilizzata una tecnica mista silicone-gesso24-26 . Il sili- cone viene posizionato direttamente sui tessuti e si attende la sua polime- rizzazione. La consistenza del silicone è importante; deve possedere una tis- sotropia tale da rimanere in posizio- ne una volta estruso, ma una fluidità sufficiente a rilevare i dettagli della mucosa. A indurimento avvenuto si registra l’impronta in gesso. È da notare che questa tecnica non può essere utilizzata in caso di im- pianti disparalleli a esagono interno (Figg. 33, 34). Una volta registrate le impronte, i modelli sono sviluppati immediatamente e i provvisori sono utilizzati per il montaggio in artico- latore. L’arco facciale viene registrato come di consueto, utilizzando il prov- visoriosuperiore.Sonorealizzatedelle mascherine in silicone dei provvisori armati, per agevolare la progettazione estetico-funzionale delle protesi defi- nitive. Prima di finalizzare i monconi viene realizzata una prova estetica. In questa, la paziente valuta la protesi dal puntodivistaestetico,concentrandosi piùsulleformechesulcolore.Possono essere di aiuto vecchie foto ed impres- sioni di amici e familiari che, se neces- sario, sono inviati a partecipare a que- sta fase del trattamento (Figg. 35-37). I monconi vengono provati per verifi- carnel’altezzaeilprofilodiemergenza (Figg. 38-41). Si procede a questo punto come per una qualsiasi protesi fissa di tipo cementato. È possibile effettuare una prova delle strutture o, nel caso di impronta in gesso, provare diretta- mente la protesi dopo la ceramizza- zione. Per facilitare la stratificazione viene utilizzata la tecnica dei modelli incrociati, con la replica della ceratura in antagonismo alla ceramica (Fig. 42). Requisitofondamentaledellaprotesiè cheessadialapossibilitàalpazientedi effettuare le manovre di igiene orale. Tutte le superfici a contatto con le gen- give devono essere convesse, in modo tale da poter essere deterse con il filo interdentale spugnoso a punta rigida. Glispaziinterdentalieperi-implantari devono consentire l’accesso allo sco- volino. È molto importante effettuare un controllo accurato sull’occlusione, controllando i punti di contatto anche nei movimenti di lateralità e protru- siva. Come prassi, dovrebbe essere ot- tenuto il consenso del paziente, possi- bilmente scritto, per ciò che concerne l’estetica (Figg. 43-45). Per la cementazione si preferisce un cemento provvisorio acrilico-uretani- co, che a differenza dei cementi prov- visori a base di ossido di zinco ed eu- genolopresentamaggioreritenzionee minori tossicità e solubilità. <> pagina 13 Fig. 27 Fig. 29 Fig. 31 Fig. 33 Fig. 35 Fig. 28 Fig. 30 Fig. 32 Fig. 34 Fig. 36 Clinica & Pratica