Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Implant Tribune Italian Edition

11Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2013 Fig. 19 Fig. 21 Fig. 23 Fig. 20 Fig. 22 Fig. 24 Clinica & Pratica << pagina 10 La protesi viene verificata in artico- lazione per assicurarsi che la lun- ghezza dei temporary abutment sia tale da consentire la chiusura senza che si verifichi un’interferenza oc- clusale. Una resina acrilica autopo- limerizzabile a bassa contrazione è iniettata nei fori di passaggio degli abutment e la paziente è invitata a mantenere la posizione di chiusura (Fig. 21). La protesi è rimossa svitan- do i temporary abutment e rifinita in modo da creare un primo provvi- sorio avvitato a carico immediato. Grande importanza viene data agli spazi necessari per la pulizia. Una volta riposizionato il provvisorio viene effettuato un controllo oc- clusale, verificando l’occlusione e gli svincoli in protrusiva e lateralità (Figg. 22, 23). Nella stessa seduta, il provvisorio è utilizzato per rilevare sia la posizio- ne degli impianti che l’occlusione, in modo tale da realizzare un secondo provvisorio armato che è consegna- to a distanza di 48 ore (Fig. 24). A questo scopo è possibile utilizzare abutment calcinabili uniti tra loro da un’unica fusione, che formerà una struttura di rinforzo inglobata nella resina acrilica10 . Sono utilizzati denti del commercio in policarbonato. La paziente viene nuovamente istruita e motivata alle manovre di igiene orale. È da notare che gli scovolini non possono essere usati prima della rimozione delle suture. Impianti superiori A 6 mesi di distanza dal rialzo di seno vengono inseriti gli impianti superiori. Previa verifica radiogra- fica con TC, la protesi superiore è utilizzata come repere per il posi- zionamento delle fixture implanta- ri, in modo analogo a quando effet- tuato nell’arcata inferiore (Figg. 25, 26). Una volta inseriti gli impianti viene registrata un’impronta per la successiva realizzazione del prov- visorio armato superiore avvitato, che avrà le stesse caratteristiche meccaniche, funzionali ed esteti- che di quello inferiore. A differenza di questo, non sarà consegnato im- mediatamente, ma a integrazione avvenuta (Figg. 27, 28). Per evitare compressione sugli impianti appe- na inseriti si utilizzano dei mini-im- pianti provvisori. La protesi viene scaricata in modo tale che essa non sia a contatto con la zona dell’inter- vento, con particolare attenzione alla cresta alveolare. Normalmente la flangia vestibolare viene ridotta per consentire la di- stensione della mucosa, il cui volu- me sarà aumentato a causa dell’ede- ma post-operatorio. La protesi deve comunque avere un appoggio saldo sulla volta palatina e sui tuber retro- molari, oltre a quello dato dai mini- impianti (Figg. 29-31). Provvisorio fisso superiore Il provvisorio viene consegnato e adattato dopo 4 mesi, in fase di sco- pertura degli impianti superiori. L’osso peri-implantare ha la possibi- lità di strutturarsi e rimodellarsi in funzione di un carico occlusale ed i tessuti molli vengono modellati, nei limiti del possibile, dai provvisori. <> pagina 12 Fig. 26Fig. 25