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Dental Tribune Italian Edition

15Dental Tribune Italian Edition - Novembre 2013 Clinica & Pratica Paziente Sesso Età Fumatore Elemento Diagnosi PPD max Sanguinamento Pus RX 1 M 51 No 22 Parodontite 9 mm Sì Sì Sì 2 M 47 No 11 Parodontite 9 mm Sì Sì Sì 3 M 49 No 41 Parodontite 11 mm Sì No Sì 4 F 55 No 35 Perimplantite 10 mm Sì Sì Sì Tab. 1 - Dati clinici pazienti al tempo 0 (prima visita e applicazione metronidazolo). Fig. 10 - Applicazione gel MTN. Fig. 13 - Sondaggio T1 mesiale. Fig. 16 - Sondaggio T1 distovestibolare. Fig. 11 - RX – T0. Fig. 14 - Sondaggio T1 mesiovestibolare. Fig. 17 - Sondaggio T1 distale. Fig. 12 - CTR 3 weeks T1. Fig. 15 - Sondaggio T1 vestibolare. Fig. 18 - RX – T1 - buon grado di rimineralizzazione della porzione più apicale. < pagina 14 Tutti i pazienti sono stati visitati e trattati da un unico operatore esperto MM. Èstatacompilataunacartellaparodontalecom- pleta, si sono rilevati gli indici di placca e san- guinamento e si è eseguito uno status radiogra- fico completo e una cone beam per il paziente con la perimplantite. Dopo avere eseguito la diagnosi, si è informato il paziente della condizione patologica e della necessità trattare nella stessa seduta i siti più gravi (Tab. 1) per poi pianificare a distanza di 3 settimane un’adeguata seduta di OSFMD. È stato fatto firmare il consenso informato e si media), a un buon guadagno di attacco clinico con minima recessione e alla riduzione/assen- za di sanguinamento del sito, con notevole be- neficio clinico in termini di assenza di dolore e gonfiore da parte dei pazienti. Come si evince dalle Figure 6-18, il caso trattato mostra come i sondaggi eseguiti in prima visita si siano am- piamente ridotti a 3 settimane dopo la singola è proceduto all’applicazione di un gel al 25% di metronidazolo (MTN) fornito dal CNR di Pisa. La procedura prevedeva una blanda deconta- minazione sopragengivale con strumenti pie- zoelettrici (Air Flow Master Piezon, EMS) (Fig. 1), l’applicazione tramite siringa e pennellino dell’agente reticolante a livello marginale (Fig. 2) e intrasulculare (Fig. 3), il posizionamento del gel di MTN tramite apposita siringa e ago smusso da 0.9 mm nel fondo della tasca (Fig. 4) e, infine, una nuova applicazione di reticolante (Fig. 5). I pazienti sono stati dimessi con l’indicazione di non sciacquare, bere o mangiare per l’ora successiva e di non usare colluttori antisettici fino all’appuntamento di rivalutazione e tera- pia OSFMD. Le Figure 6-18 mostrano nel dettaglio uno dei casi clinici trattati e le Figure da 19-29 mostrano le immagini cliniche al baseline (T0) e a 3 set- timane dall’applicazione di MTN (T1) degli altri casi trattati. Risultati Come mostra la Tabella 2, i risultati ottenuti con una monosomministrazione di MTN in siti acuti, senza nessun altro trattamento ag- giuntivo, hanno portato alla normalizzazione dell’aspetto dei tessuti molli marginali, alla riduzione significativa della PPD (3.75 mm in strano la riduzione delle profondità di sondag- gio dei casi trattati, con relativa normalizzazio- ne dell’aspetto dei tessuti molli; è interessante notare l’assenza di pus da T0 a T1 nel caso di perimplantite dopo una semplice applicazione di MTN, come mostrato dalla Figura 23 rispetto alla Figura 27. Questi risultati hanno permes- so di eseguire la OSFMD in anestesia locale con l’utilizzo degli inserti dedicati piezoelettrici Air Flow Master Piezon, EMS coadiuvati dall’azione della polvere PLUS, EMS a base di eritritolo e clorexidina veicolata a mezzo del Perioflow, evi- tando la terapia antibiotica sistemica. Discussioni e conclusioni In questo iniziale studio pilota sono stati trat- tati quattro pazienti con manifestazioni acute parodontali e perimplantari inserite in un con- testo più generalizzato di parodontite severa. Si è voluta testare l’efficacia di un innovativo gel di metronidazolo studiato e messo a disposizio- ne dal CNR di Pisa. Il materiale testato è costi- tuito da un idrogel di Poly Vinyl Alcohol (PVA) crosslincato17 , che permette di assorbire una concentrazione elevata di farmaco e rilasciarlo lentamente per almeno 3 settimane nei tessuti parodontali a un dosaggio di 1,20 mg/die. Le proprietà bioadesive degli idrogel sono ben note e offrono numerosi vantaggi. Lamucoadesione,ossial’adesionediunpolime- ro naturale o sintetico a un substrato biologico, è un metodo pratico per l’immobilizzazione o la localizzazione dei farmaci e un importante nuovo aspetto del loro rilascio controllato. No- nostante il concetto di mucoadesione non sia nuovo, c’è stato negli ultimi anni un forte au- mento di interesse verso l’uso di polimeri mu- coadesivi per il rilascio di farmaci14,15 . Per que- sta ragione, acquistano sempre più significato lo studio di questo fenomeno e le modifiche apportabili ai materiali bioadesivi già esisten- ti. Nel presente dispositivo, la mucoadesione è utilizzata come fattore per esplicare un’azione meccanica intesa a indebolire il film batterico presente nelle tasche paradontali, a impedirne la crescita o, addirittura, ad abbatterlo tramite un’azione ablativa su di esso. Il principio attivo può essere caricato in un dispositivo polimeri- co con legami crociati, capace di aderire al sub- strato mucoso. Il principio può, in questo modo, diffondersi dal dispositivo direttamente nei tessuti. La mucoadesione aumenta anche l’in- timità e la durata del contatto tra un polimero contenente farmaco e una superficie mucosa. Tale dispositivo permette anche un rilascio lento, controllato e predicibile nel tempo, e ri- ducelaconcentrazionedifarmacoinizialmente richiesta. Ciò diminuisce anche la tossicità e lo spreco di farmaci costosi16 , così come migliora la compliance del paziente, dato che il farmaco dovrebbe essere somministrato con minore frequenza. L’incorporazione di metronidazolo in un idro- gel potrebbe portare, anche alla luce di questi primi risultati, alla possibilità di contenere, trattare in urgenza, trattare in elezione con l’as- sociazione di adeguati debridment meccanici o interventi chirurgici e di mantenere parodonti- ti severe e perimplantiti in pazienti suscettibili, evitando la terapia antibiotica sistemica. La possibilità, inoltre, di avere a disposizione un presidio topico di facile utilizzo e senza effetti collaterali permette a qualsiasi clinico di attua- re terapie parodontali mirate e spendibili su qualsiasi tipologia di paziente10,11 . > pagina 16 applicazione di MTN e come i tessuti marginali appaiano sani per colore e consistenza. Il dolore riferito dalla paziente è scomparso e la mobilità da grado 3 è passata a grado 1, cosicché la pa- ziente mastica tranquillamente sull’elemento dentario. La radiografia di un elemento tanto compromesso in termini di riassorbimento os- seo orizzontale mostra un buon grado di rimi- neralizzazione della porzione più apicale (Figg. 11 e 18) e l’elemento mantiene la sua vitalità. I risultati clinici mostrati nelle Figure 19-29 mo-