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Dental Tribune Italian Edition

31Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2013 Made in Italy Tecnomed Italia: una trilogia virtuosa fatta di creazione, vendita e assistenza Una vocazione precoce all’impren- ditorialità (o alla vendita) si potreb- be definire quella di Luca Riccardi, 42 anni e un figlio (Mattia), fonda- tore e titolare della Tecnomed Italia Srl, la nota azienda di Castelvecchio di Monteporzio (PU). Residente con la famiglia nei pressi dello scalo di Bologna (il padre era ferroviere) Luca, a sette anni an- dava già in giro nello scalo con la borsa termica a vendere Coca-Cola ai ferrovieri al lavoro sotto il sole. Aveva addirittura fatto società con un altro bambino. La prima società commerciale della sua vita: più im- prenditore di così! Dalla Coca-Cola alle assicurazioni, il giovane Luca insiste a operare nelle vendite malgrado il padre sogni per lui un impiego sicuro nelle ferrovie. Divenuto perito elettronico a coro- namento di un’antica vocazione («a sei anni mi divertivo a smontare e rimontare i giochi elettronici, qual- siasi apparecchiatura non aveva per me segreti») il suo ingresso nel den- tale avvenne quasi per caso, rispon- dendo a un annuncio di una ditta di Fano, in cerca di un tecnico per un centro di assistenza dentale della Siemens. Giusto il tempo (tre anni) per pren- dere confidenza con le apparecchia- ture elettromedicali, specialmente con i riuniti, e Luca lascia la ditta in cui lavora spinto dall’irresistibi- le vocazione al lavoro autonomo, la stessa che da bambino lo aveva spinto tra i binari con la borsa ter- mica. Vano ogni sforzo del titolare per trattenerlo. Si tratta di un’im- prenditoria più che specializzata: tralasciata infatti l’assistenza alle altre apparecchiature, si concentra solo su quelle dentali, aprendo nel 1999 una sorta di tavernetta dove mette a profitto il suo patrimonio di nozioni tecniche acquisite sino ad allora. Il tour de force iniziale è piuttosto duro: quattro volte alla settimana per almeno due anni, avanti e in- dietro da Rimini, con un furgoncino privo di aria condizionata, venden- do prodotti a basso costo made in China (insieme anche a sofisticati made in Italy per la clientela top). Ha cominciato a navigare in internet in cerca di prodotti e di ricambi che all’estero costano meno. All’inizio ordina per se stesso, fidan- do nella sua competenza tecnica, poi comincia a rivendere ricambi a terzi. Grazie al passa parola e a un piccolo catalogo va oltre la sempli- ce assistenza, optando per la parte commerciale. Grazie alla sua creatività nascono intanto ex novo piccole apparec- chiature oppure loro componenti opportunamente «modificate»: come ad esempio un nuovo braccio del monitor, turbine di nuova con- cezione e addirittura un carrello per l’odontoiatria veterinaria. Sono prodotti per lo più spartani ma ottimi per il prezzo (circa un terzo di quelli correnti) e quando scoppia il boom dei riuniti dalla Cina, ne av- via l’importazione. Non solo. La sua esperienza gli fa apportare modifi- che che fa poi assemblare all’estero, oppure realizza lui una produzione in outsourcing made in China. Per dare un’idea, all’inizio i pezzi di ricambio stanno in una scatola. Ora in catalogo ci sono 400 prodotti, oltre 4000 pezzi di ricambio e 6 e 7 tipi di riuniti. Suoi clienti sono pro- fessionisti e depositi: nel 2005 tra vendita, assistenza e deposito sono circa 300. Otto anni dopo sono quasi triplicati (850) mentre l’ex tavernetta è dive- nuta un moderno complesso nella zona industriale di Castelvecchio di Monteporzio, dove lavorano una ventina di dipendenti. L’orgoglio aperto di Luca Riccardi e della Tecnomed Italia è l’essere in grado di evadere richieste multiple. «Se qualcuno vuol comperare tre cose – dice – invece di andare in tre posti diversi viene da me che glieli fornisco tutti nel giro di 24 ore». Pur ammettendo la coesistenza in sé di ben tre anime (imprenditore, ven- ditore e tecnico) la passione vera di Riccardi rimane la tecnologia, come invenzione e ricerca applicata (come dimostrano tre brevetti depositati a suo nome). Se potesse, lascerebbe la scrivania da titolare per «andare finalmente a sporcarsi le mani nel laboratorio aziendale». Dental Tribune Ha un nome che è tutto un programma il “Progetto mattone” avviato da tempo dalla Tecnomed in Burundi, che consiste ovviamente nel dare un tetto e mura solide a chi è abituato a vivere in abitazioni molto meno stabili. “Le case di mattoni – dice il titolare della Tecnomed – per- mettono ai Batwa (popolazione locale ndr.) di vivere in modo più confortevole di come vivrebbero nelle originarie abitazioni fatte di arbusti intrecciati e terra; in certi periodi dell’anno in Burundi piove violentemente ogni giorno e le case di mattoni non lasciano passare la pioggia”. E poi secondo la migliore regola secondo cui è meglio insegnare a pescare che regalare un pesce “questo progetto – continua – permette di creare occupazione e competenze, perché sono i Batwa stessi a pro- dursi i mattoni e le tegole per le loro case e per la vendita. Tutto ciò con- tribuisce a rafforzare la solidarie- tà all’interno del villaggio perché tutti partecipano alla vicendevole costruzione delle nuove abitazioni”. La Tecnomed in Burundi per insegnare a… pescare WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM