Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

24 Speciale Malattie Sistemiche Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2013 La biologia molecolare per la diagnostica della malattia parodontale nel paziente diabetico F. Carinci*, G.M. Nardi** *Direttore Scuola di Specialità in Chirurgia Maxillofacciale, Università degli Studi di Ferrara **Ricercatore, “Sapienza” Università di Roma La malattia parodontale viene defi- nita come “la sesta complicanza del diabete”. La diagnostica della ma- lattia parodontale si avvale preva- lentemente di parametri clinici, ma oggi esistono tecnologie semplici ed economiche, quali i test parodontali (LABtest®, LAB® s.r.l, Ferrara, Italia, www.labsrl.com) che consentono una diagnosi precisa e precoce (Figg. 1-5). Grazie alle nuove tecnologie è possi- bile individuare la carica batterica e la predisposizione genetica allo svi- luppo della malattia parodontale nel paziente diabetico. Il test batterico La biologia molecolare consente non solo di ottenere elementi per la dia- gnostica di patologia specifica in atto (diabete), ma anche per individuare i soggetti a rischio di patologia dia- betica in assenza di segni e sintomi (prevenzione primaria). Ed è proprio questo settore che avrà un grande sviluppo nel prossimo futuro a livello di politiche comunitarie. Laprevenzioneprimaria,infatti,mira a conservare lo stato di salute del sog- getto (con beneficio per il singolo) e ad abbattere i costi delle terapie (con beneficio per la collettività). In un momento di crisi come quello attuale, la diagnostica molecolare non deve essere vista come un costo ulteriore per la cura odontoiatrica del paziente diabetico, ma come un supporto imprescindibile alla pra- tica clinica (definizione e monito- raggio della malattia parodontale, verifica dell’efficacia del trattamento terapeutico) e come opportunità per aprirsi ad altri settori della medicina creando un’alleanza fra odontoiatri/ igienisti e specialisti medici. Va sottolineato comunque che, come in campo medico, anche per il paro- dontologo gli esami di laboratorio aiutano a definire meglio la diagnosi, ma non si sostituiscono al professio- nista, essendo in ogni caso la diagnosi somma dei dati clinici e strumentali. Per questo, occorrerà una crescita cul- turale comune in cui la componente biologica dovrà spiegare vantaggi e li- miti della diagnostica, e gli odontoia- tri/igienisti, invece, le problematiche cliniche cui cercano soluzione. Last but not least, in un momento in cui i contenziosi medico-legali sono purtroppo frequenti, in particolare nella cura di soggetti con patologie sistemiche, l’oggettivazione di una corretta pratica clinica attraverso la certificazione dei parametri è uno strumento insostituibile per dimo- strare al paziente (e a terzi) l’efficacia della terapia e il monitoraggio appro- priato. Il test genetico La malattia parodontale è una pato- logia multifattoriale, in cui sia fat- tori ambientali che genetici giocano un ruolo preciso e controverso nel determinarne l’insorgenza. La flora batterica orale riveste sicuramente un ruolo importante nella progres- sione della malattia. Ulteriori fattori di rischio, ampiamente studiati, sono il fumo e il diabete. In particolare, nel soggetto diabetico una serie di fattori genetici dell’ospite possono condizionare la suscettibi- lità individuale all’insorgenza della malattia, determinarne le differenti manifestazioni cliniche e la velocità di progressione. Le malattie multifattoriali, quali la malattia parodontale, presentano suscettibilità genetica correlata a di- versi polimorfismi, diversamente da altre patologie che sono causate da una singola, o poche, mutazioni del gene. Inoltre, una comune variazio- ne a livello del codice genetico può determinare sia un’alterazione dell’e- spressione genica sia cambiamenti funzionali delle molecole codificate, rendendo gli individui con quel ge- notipo più suscettibili all’insorgenza di una determinata malattia o al ma- nifestarsi di quadri clinici più gravi della malattia stessa. Negli ultimi anni, le indagini sui fattori di suscettibilità allo sviluppo della malattia parodontale si sono indirizzati principalmente allo stu- dio di geni coinvolti nell’immunore- golazione quali citochine, recettori > pagina 25 Figg. 1, 2 - LABtest (per gentile concessione della LAB® s.r.l, Ferrara, Italia). Fig. 3 - Modalità di esecuzione del test batterico e genetico. Fig. 5 - Referto di test genetico. La valutazione del rischio di sviluppare malattia parodontale è segnalata con indicazioni semaforiche (semaforo rosso, giallo e verde corrispondono a probabilità alta, media o bassa). Fig. 4 - Referto di test batterico. Il livello d’infezione batterica è segnalato con indicazioni semaforiche (semaforo rosso, giallo e verde corrispondono a livelli d’infezione grave, media o bassa). WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM