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Dental Tribune Italian Edition

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Non parole vuote, ma ricche di con- tenuti di un lavoro costante portato avanti da Antlo con le altre categorie della filiera, le istituzioni, le orga- nizzazioni regionali e con la base degli iscritti nell’ultimo faticosissi- mo anno. Tanto come ha sostenuto anche Berrutti, presidente Unidi, da affidarle il programma tecnico in occasione dell’imminente Expo- dental. Chi erano gli odontotecnici partecipanti dello scorso anno e chi quelli di oggi? Possiamo affermare che lo scorso anno erano arrivati un inaspettato numero di corsisti per vedere cosa succedeva, tra crisi eco- nomica, crisi di identità, evoluzioni tecnologiche e cambiamenti e diri- genza. Erano sorpresi di incontrare un numero così impressionante di colleghi (appena un anno prima i partecipanti non superarono i 100), parlavano, ascoltavano “abbraccian- do” la loro tessera e chiedendosi cosa fare. Ma oggi a quella partecipazione timida e possibilista si è sostituita l’adesione incondizionata al proget- to Antlo, la presa di coscienza di una nuova dignità della categoria, della possibilità, se si vuole, di dialogare con tutte le parti, di essere ascoltati e soprattutto di contare. È maturata infatti la consapevolezza di un’o- dontotecnica italiana importante, che ha forti speranze di ripensare se stessa e ricominciare a crescere, affrontando i problemi con lucidità e non disfattismo, appoggiata dalla loro casa Antlo. Di qui persone sorridenti, pronte a festeggiare davvero la storia, ma an- che per farla progredire alla grande. La cena sociale è stata il risultato di questo clima: circa 400 persone in Antlo chiama e centinaia di odontotecnici rispondono una grande trattoria abruzzese, in un’atmosfera conviviale, felice che raramente si percepisce nelle ridon- danti cene di gala in altri eventi. Una serata che non finiva mai, tra musi- ca, scambi di tavoli, balli e canzoni di tanti colleghi. Anche un’adesione incondizionata e soddisfatta delle aziende (oltre 40 presenti) che han- no apprezzato quanto sopra descrit- to, avendo modo di confrontarsi nell’area espositiva con i loro clienti attivi o potenziali. Perché, giusta- mente, anche le aziende che con- sentono lo svolgimento di qualsiasi attività culturale, avanzano il diritto di essere ascoltate e visitate, mentre purtroppo in tanti congressi odon- toiatrici si assiste a un desolante di- sinteresse. Non basta certo solo una visita agli stand per dimostrare at- tenzione verso un ramo della filiera che consente il lavoro, svolge ricerca e sviluppo e la finanzia, da sola, sen- za l’aiuto di nessuno. Un segmento che, tramite sponsorizzazioni, con- sente l’attività culturale per la for- mazione della categoria, ma che è anche in grave difficoltà con i suoi oltre 100.000 addetti in Italia, esat- tamente come il resto del comparto. Manifestare gratitudine vuol dire semplicemente ascoltare e non ne- cessariamente acquistare. In questo senso Antlo ha mediato egregia- mente le parti in causa grazie all’i- stituzione, voluta dal direttivo, di una figura ad hoc, il responsabile marketing, che attualmente è Enrico Galli, un odontotecnico. Perché An- tlo è ancora un’associazione fatta di volontari, titolari di laboratorio che si sporcano le mani tutti i giorni. Il congresso scientifico ha affron- tato proprio i temi della pratica quotidiana: con la tradizione o con nuovi sistemi digitali o, meglio an- cora, con entrambe le tecniche, sen- za prescindere dall’indispensabile conoscenza di base. Si intravvede un’odontotecnica che in futuro po- trebbe esportare il proprio made in Italy superando pregiudizi e (ancora molte) difficoltà, come ad esempio, la scarsa conoscenza della lingua inglese. Ma il percorso tracciato da Antlo con questo congresso ha sicu- ramente un orizzonte, che appare necessario per tutti. Patrizia Gatto WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM