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Dental Tribune Italian Edition

11Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2013 Politica Sanitaria Sterildent OH-52 www.sterildent.it Sterildent OH-52 realizza la sterilizzazione dell’albero canalare del dente e dei tubuli dentali. Questo rappresenta una rivoluzione in endodonzia VITA COMPLEX SRL Str. Caiese 42 - 47891 Dogana - Repubblica di San Marino Tel. 0549 908087 - Fax 0549 910141 - Email: info@sterildent.it L’IMPOSSIBILE È DIVENTATO POSSIBILE Grazie a Sterildent OH-52 si può sterilizzare totalmente un dente battericida batteriolisi disperde i colloidi saponifica gli acidi grassi disintegra gli albuminoidi modifica l’ossidoriduzione favorisce la calcificazione STERILIZZAZIONE dei tubuli dentali LISI del tessuto pulpare il dott. Philippe Lagarde presenterà il metodo Sterildent alla fiera Expodental di Milano c/o lo stand di Dental Tribune/Dt Study Club Pad.3 stand B68-A75 ven 18/10 ore 16.00 e sab 19/10 ore 11.00. Verso una sanità plurale? Considerazioni Fnomceo sul Ddl di riordino delle professioni sanitarie I senatori Annalisa Silvestro e Amedeo Bianco, presidenti rispettivamente della Federazione IpasviedellaOmceo,hannopresentatoundise- gno di legge intitolato “Riordino della disciplina degli Ordini delle professioni sanitarie, di me- dico chirurgo, di odontoiatra, di medico veteri- nario, farmacista e delle professioni sanitarie di cui alla legge 2000, n. 251”. Firmato da tutti i se- natori del Gruppo Pd alla Commissione di Igie- ne e Sanità, il Ddl dovrà cominciare il suo iter confrontandosi con i disegni di legge presentati da altri firmatari, per superare un’indilaziona- biledifferenziazionetraleprofessionisanitarie, alcune regolamentate da Albi, Ordini e Collegi, mentre altre non lo sono affatto (con tutte le conseguenze del caso). «È evidente – dice la pro- posta Bianco-Silvestro – che l’impianto ordini- stico ha bisogno di una ridefinizione normativa che ne adegui i contenuti all’attuale contesto professionale e nei rapporti con le istituzioni, i cittadini e i professionisti». L’attuale suddivisione tra professioni “ordinate” e non ne prevede, nel primo caso, 9 con oltre 800 mila addetti – ossia medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri, infermieri pediatrici, assistenti sanitari, ostetriche e tec- nici sanitari di radiologia medica. Ad altre 17 professioni sanitarie, pur regolamentate nell’e- sercizio ma prive di Albo, appartengono invece 140 mila addetti tra fisioterapisti, tecnici della prevenzione, dietisti ecc. Una prima conseguenza imposta dalla necessi- tà di dare ordine alla materia deriva dall’appli- cazionedell’istitutodell’Ecm.L’Educazionecon- tinua in medicina prevede, a titolo esplicativo, che siano Ordini e Collegi a certificare il com- piuto obbligo di formazione dei professionisti aderenti. E per le professioni non “ordinate”? Ancor più grave la carenza nell’iter giudiziale di periti (Ctu) competenti per professione, respon- sabilità professionale e ambito disciplinare, mancando Albi professionali in grado di certi- ficarli. «Di qui – osserva il Ddl – una normativa semplificata che non prevede l’istituzione di ulteriori ordini professionali, bensì l’attivazio- ne di Albi per le professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione che ne siano sprovviste, e la loro confluenza nell’Ordi- ne dei tecnici sanitari di radiologia medica, che assumerebbe pertanto la nuova denominazio- ne di “Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione”». Un superordine, insomma, trasformando nelle professioni già vigilate dal Ministero della Salu- te come infermieri professionali, assistenti sa- nitari e vigilatrici di infanzia riuniti nell’Ipasvi, il termine “Federazione” in quello di “Ordine”. La stessa cosa che avverrebbe per il Collegio de- gli ostetrici e dei tecnici sanitari di radiologia. Nel sottolineare la natura attuale degli Ordini e delle Federazioni – enti non economici, sussi- diari dello Stato a tutela degli interessi pubblici connessi all’esercizio professionale, dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria, regola- mentare e disciplinare, promotori di qualità tecnica e valorizzazione della funzione sociale delle professioni e di salvaguardia dei principi dettati da codici deontologici – il testo accenna anche ai principali compiti ordinistici: la tenuta e la pubblicità degli albi, la verifica del posses- so dei titoli abilitanti, la valutazione dell’Ecm, l’esercizio disciplinare ecc. Il disegno di legge parla anche di un coordinamento degli Ordini presenti in una Regione. A commento del Ddl, la Fnomceo osserva che «è cresciuta, anche se in modo non omogeneo, la consapevolezza all’interno delle forze politiche che la Sanità sia un comparto complesso e deli- cato, che sia quindi una “Sanità plurale”, in cui non si ha centralità esclusiva di una professio- ne e il ruolo ancillare di un’altra, ma l’interdi- pendenza funzionale di una dall’altra. Va dato quindi atto al Ministero e alle Regioni di aver ben interpretato il fenomeno, attivando il con- fronto e la partecipazione delle rappresentanze professionali, sindacali e scientifiche e dando vita al “Tavolo tecnico per l’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie e per l’introduzione delle specializzazioni”». Sullo sfondo c’è il nodo principe del ruolo dell’ospedale, visto non più solamente come primo strumento per la tutela della salute, ma luogo dove si compie l’integrazione sociosani- taria attraverso piena dignità di mezzi, risorse e personale, e con pari valenza strategica della Sanità territoriale. Il documento fa infine accenno all’intesa realiz- zata nel Tavolo tecnico da tutta l’area radiologi- ca, la quale ha dimostrato concretamente «che è possibile un nuovo patto tra la professione medica e le altre professioni sanitarie per uscire dall’attuale crisi del Ssn, e che la valorizzazione di una professione sanitaria non è in contraddi- zione con la restituzione al medico del suo ruo- lo, anzi è funzionale ad esso, perchè si progredi- sce entrambi verso una Sanità plurale». Il commento della Fnomceo conclude con una considerazione che non si può non condivide- re: «Affrontare e risolvere i problemi vecchi e nuovi della professione medica e delle altre professioni sanitarie, costruisce un contributo concreto e strategico per risolvere la crisi del Ssn che, nonostante i limiti e le critiche, rima- ne la più grande scelta e conquista di civiltà del nostro Stato». Dental Tribune