Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Implant Tribune Italian Edition

7Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2013 Clinica & Pratica IMPLANTOLOGIA Tecniche implantari mininvasive ed innovative M. CAPELLI, T. TESTORI 298,00 euro COME ORDINARE TUEOR SERVIZI Srl • Corso Sebastopoli, 225 • 10137 Torino Tel. 011 0463350 • Fax 011 0463304 • loredana.gatto@tueor.it www.tueorservizi.it PAGINE: 530 IMMAGINI: OLTRE 1000 FORMATO: 21,4 X 28,4 CM EDIZIONE: VOLUME CARTONATO CON COFANETTO Questo nuovo libro raccoglie in una sequenza didattica tutte le fasi della chirurgia implantare, dalla diagnosi al follow-up post-chirurgico, offrendo utili consigli operativi ed evidenziando il grado di rischio e di dif coltà di ciascuna fase. Il capitolo di apertura “La determinazione del rischio in chirurgia implantare” presenta il rischio come comune denominatore dell’intero piano di trattamento chirurgico e traccia la linea che caratterizza il resto del libro. Nel testo viene esposta in dettaglio ogni fase del piano di trattamento, dalla diagnosi del sito implantare, allo strumentario necessario, all’approccio chirurgico ed incisioni ottimali, no alla sutura ed alle fasi nali. Questo libro è davvero contemporaneo, esaustivo, olistico e pratico. È un testo che si può consultare continuamente come riferimento, guida e fonte d’ispirazione. < pagina 6 È stata prescritta una terapia an- tibiotica preoperatoria con 1 g di amoxicillina e acido clavulanico (Augmentin) ogni 12 ore per 5 gior- ni, iniziando 24 ore prima dell’in- tervento; 600 mg di ibuprofene (Brufen) ogni 12 ore per 3 giorni ini- ziando 24 ore prima; due sciacqui al giorno con clorexidina 0,2% colluto- rio (Dentosan) per 2 settimane dopo l’intervento. La tecnica chirurgica prevede un’in- cisione intrasulculare e la separa- zione delle tre radici, seguita dalla loro estrazione in maniera atrauma- tica con l’utilizzo della tecnica pie- zoelettrica, cercando di mantenere tutto il tessuto osseo residuo. 1. Araujo MG, Lindhe.Dimensional ridge alterations following tooth extraction. An experimental study in the dog. JCP 2005. 2. Novaes AB Jr, Marcaccini AM, Souza SL, Taba M Jr, Grisi MF. Immediate place- ment of implants into periodontally in- fected sites in dog: histomorphometric study of bone implant contact. JOMI 2003. 3. Del Fabbro M, Boggian C, Taschieri S, Immediate implant placement into fresh extraction sites with chronic periapical pathology features combined with pla- sma rich in growth factors. Preliminary results of single-cohort study. Journal of Oral&Maxillo Facial Surgery 2009. 4. Del Fabbro M, Ceresoli V, Taschieri S, Ceci C, Testori T. Immediate loading of post-extraction implants in the esthetic area. Systematic review of the literature. CIDRR 2013. 5. Waasdorp JA, Cyril I Evian. Martne Mandracchia. Immediate Placement of Implants into Infected Sites: A systema- tic Rewiew of the Literature. JP 2010. 6. Fugazzotto P. A Retrospective Analysis of Implants immediately placed in sites with an without Periapical Pathology in 64 Patients. JP 2011. 7. Meltzer AM. Immediate Implant Place- ment and Restoration in Infected Sites. IJPRD 2012. bibliografia Pulito l’alveolo, è stato inserito un impianto di 5 mm di diame- tro di lunghezza 11,5 mm con una stabilità primaria superiore ai 30 Ncm. Data la presenza di un difetto os- seo vestibolare, è stato inserito un biomateriale come riempitivo del difetto (BIOSS) e una membrana in collagene a ricopertura dell’inne- sto (BIOGUIDE). Terminata la chirurgia, i lem- bi sono stati suturati con sutura Vycril 6/0 riassorbibile (Fig. 5). A distanza di 8 settimane dalla chirurgia, quando i tessuti gengi- vali sono guariti, si è posizionata una corona provvisoria, previa valutazione della stabilità prima- ria dell’impianto con ISQ (Osstell) non inferiore a 60, e 4 mesi dopo il posizionamento di una corona de- finitiva in ceramica (Figg. 6a-6c). Conclusioni In alcune condizioni cliniche, quan- do la terapia endodontica è imprati- cabile e non è in grado di migliorare il risultato iniziale, l’inserimento di un impianto diviene una valida al- ternativa terapeutica. Nonostante la presenza di un’infe- zione attiva sia stata a lungo consi- derata una delle controindicazioni all’inserimento di un impianto post-estrattivo, numerosi studi di- mostrano come questa scelta tera- peutica porti a risultati eccellenti, come di recente dimostrato da una revisione della letteratura di Del Fabbro e collaboratori4 e da Waas- dorp e collaboratori5 , suggerendo come sia importante la pulizia del sito, la stabilità primaria dell’im- pianto e l’utilizzo della terapia anti- biotica prima dell’intervento. Un lavoro retrospettivo su 64 pa- zienti pubblicato da Fugazzotto6 su impianti immediati in siti infetti con o senza lesioni periapicali ha confermato la stessa percentuale di successo in entrambe le procedure. Anche un recente lavoro retrospetti- vo di Meltzer7 ha una percentuale di sopravvivenza implantare a 2 anni del 98,7% e, dopo 3 anni di follow- up, la percentuale di successo – sia nel gruppo flapless sia nel gruppo in cui si è utilizzato un lembo chirur- gico con GBR associata – era simile. In conclusione, gli studi presenti in letteratura sembrano confermare come questa tecnica sia affidabile e predicibile ma, pur presentando numerosi vantaggi, sono necessari ulteriori studi a lungo termine che confermino questi risultati. Il dato comune è che la pulizia del sito infetto con l’asportazione del tessuto infiammatorio, l’adeguata terapia antibiotica e la stabilità pri- maria dell’impianto rappresentano condizioni indispensabili perché il trattamento conduca a un’elevata percentuale di successo. Figg. 6a-6c - Caso clinico ultimato, visione occlusale (a), visione vestibolare (b) e controllo radiologico (c). Fig. 5 - Sutura.