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Implant Tribune Italian Edition

6 Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2013Clinica & Pratica Impianti post-estrattivi immediati F. Zuffetti, F. Galli, M. Capelli, L. Fumagalli, A. Parenti, M. Deflorian, G. Totaro, R. Scaini, T. Testori I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi, Clinica Odontoiatrica (Direttore: prof. R.L. Weinstein), Reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale (Responsabile: Tiziano Testori ), Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche Introduzione L’inserimento di impianti post- estrattivi immediati comporta van- taggi e svantaggi, ma in generale è considerata una terapia chirurgica più complessa rispetto all’inseri- mento di impianti in osso nativo. A seguito di un’estrazione dentale, i mascellari vanno incontro a un riassorbimento, e uno dei fattori che determina questo processo è la perdita del supporto vascolare del sito estrattivo proveniente dal legamento parodontale. La parte di osso alveolare dove si inseriscono le fibre del legamento parodontale è chiamata “bundle bone” ed è pre- sente in maniera maggiore sul mar- gine vestibolare dell’alveolo, che va incontro a un maggiore riassorbi- mento rispetto alla parete palatale/ linguale, come rilevato da Araujio1 . L’inserimento di un impianto im- mediatamente dopo un’estrazione non previene il riassorbimento del processo alveolare. Durante la 3a Consensus Conference ITI del 2004 è stata proposta una classificazione in merito al tempo raccomandato prima dell’inserimento implanta- re, basata sulle modificazioni tridi- mensionali, istologiche e morfologi- che del sito estrattivo. La presenza di infezioni in un sito post-estrattivo era considerata, secondo alcuni au- tori, una controindicazione all’inse- rimento di un impianto, in quanto l’infezione presente potrebbe com- promettere l’osteointegrazione. Tuttavia, studi più recenti hanno mostrato risultati positivi per im- pianti posizionati in siti con patolo- gie periapicali, come dimostrato da Novaes et al.2 o da Del Fabbro et al.3 . Caso clinico Paziente uomo di 36 anni si è pre- sentato con un problema endodon- tico a carico del 1 molare superiore di destra a cui, nonostante ripetuti ritrattamenti canalari, il problema infettivo (fistola) non si era risolto (Figg. 1a, 1b). L’esame radiografico presenta una radiopacità sulla ra- dice mesiale del 1 molare oltre cli- nicamente la presenza di una fistola vestibolare (Fig. 2). Si è deciso per l’estrazione dell’ele- mento dentario (Figg. 3a, 3b) e la sua sostituzione con un impianto im- mediato (Figg. 4a-4c). Deciso il pia- no di trattamento, il paziente è stato inserito in un programma di pulizia preoperatoriaconscaling,rootplan- ing e istruzioni di igiene orale. > pagina 7 Figg. 1a, 1b - Caso clinico iniziale, visione occlusale, visione vestibolare con fistola. Fig. 2 - Rx preoperatoria. Figg. 4a-4c - Posizionamento dell’impianto e riempimento del difetto con osso bovino deproteneizzato e copertura con membrana riassorbibile in collagene. Figg. 3a, 3b - Estrazione atraumatica delle radici. WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM