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Lab Tribune Italian Edition

8 Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2013Clinica & Tecnica La validazione clinica dei prototipi in protesi fissa M. Bazzoli*, A. Bertoni** < pagina 1 Ciò nonostante la ricerca di nuovi materiali con proprietà estetiche e funzionali migliori e, perché no, anche a costi minori, ha introdotto nel panorama odontoiatrico nuovi materiali identificati come “me- tal free”, quali allumina, zirconia e disilicato di litio. Tali materiali, oltre a presentare caratteristiche diverse tra loro, che consentono un’ampia versatilità di utilizzo in relazione alle specificità delle indicazioni cliniche, permettono di utilizzare differenti processi di produzione e lavorazione, anche per uno stesso materiale che può essere lavorato con approcci ana- logici o digitali. La zirconia (ossido di zirconio, ZnO) è uno dei nuovi materiali che si sta imponendo sia per la versatilità di utilizzo – spa- zia dalla corona singola a ponti di più elementi fino a travate cemen- tate o avvitate su impianti –, che per una doppia possibilità di lavo- razione – in ambiente analogico (mediante il pantografo) e in am- biente digitale con tecniche CAD/ CAM –. Oltre ai vantaggi sopra citati, l’u- tilizzo della zirconia, qualsiasi sia la metodica di produzione, panto- grafica o CAD/CAM, permette l’u- tilizzo di prototipi (pre-strutture), anch’essi eseguibili in materiali diversi come resine foto polime- rizzabili o PMMA (polimetilmeta- crilato) i quali, prodotti con tec- niche sia analogiche che digitali, offrono la possibilità di una veri- fica clinica degli stessi. I prototipi, qualsiasi sia il materiale e la tecni- ca con cui sono prodotti, possono eventualmente essere modificati dal clinico e quindi clinicamente validati prima di essere mandati in produzione. Lo scopo di questo articolo-case report è quello di analizzare la facilità di utilizzo e le possibilità di modifica da parte del clinico dei prototipi delle struttu- re, siano essi preparati per una trasformazione in strutture in zir- conia con tecniche pantografiche o CAD/CAM. I prototipi possono essere prepa- rati con metodi analogici, ovvero costruiti manualmente utilizzan- do apposite resine fotopolimeriz- zabili su monconi di gesso oppor- tunamente preparati oppure con metodi parzialmente (da scansio- ne di monconi in gesso) o comple- tamente (da impronte rilevate con scanner intra-orali) digitali, suc- cessivamente elaborati CAD (com- puter aided design) e prodotti con fresatori automatici CAD (compu- ter aided manufacturing). Le tecniche di prototipizzazione delle strutture protesiche si adat- Fig. 1 - Situazione iniziale con provvisorio. Fig. 2 - Gli elementi preparati pronti per la rilevazione dell’impronta. Fig. 3 - Impronta in polietere. Figg. 4a, 4b - Definizione della linea gengivale. Fig. 5 - Definizione attraverso il trimming dell’area di chiusura/emergenza. Fig. 6 - Linea di emergenza della nuova “corona anatomica” protesica. Figg. 7a, 7b - Confronto fra ditching eseguito per i manufatti in cera e mantenimento del moncone integro. tano e possono essere utilizzate con ogni tipo di preparazione de- gli elementi dentari, siano esse con linea di finitura, cosiddette orizzontali a spessore, oppure sen- za linea di finitura, cosiddette a fi- nire o verticali, anche se gli autori prediligono le preparazioni BOPT che, proprio per la mancanza del finishing line, meglio si adatta- no agli eventuali adattamenti e/o modifiche apportati dal clinico durante le prove in quella che ci piace chiamare “validazione cli- nica dei prototipi” che vedremo in seguito nel dettaglio. La validazione dei prototipi in ambiente analogico Si tratta di piccolo ponte che coin- volge gli elementi 2.1 e 2.3 cui pre- cedentemente è stato asportato un manufatto incongruo. Gli elemen- ti sono stati preparati con tecnica a finire ed è stato inserito un prov- visorio di guarigione con elemen- to intermedio a testa d’uovo (Fig. 1). Come accennato in premessa gli autori prediligono preparazioni verticali tipo BOPT che, a loro opi- nione, meglio si prestano a questa metodica. Attesi gli adeguati tem- pi di guarigione, cioè dopo circa quattro-sei settimane, e verificato il buon adattamento dei tessuti ai provvisori (Fig. 2) si è potuta rile- vare un’impronta di precisione in polietere (Fig. 3) poi inviata al laboratorio per la colatura. Una volta ottenuti i modelli in gesso extraduro, prima ancora di taglia- re il modello per la preparazione dei monconi sfilabili, il tecnico provvederà a marcare con una ma- tita la linea gengivale o per meglio dire la proiezione del profilo gen- givale sul moncone, per avere poi sempre sottocchio il riferimento della posizione della gengiva (Figg. 4a, 4b), dopo di che provvederà a sviluppare i tradizionali monconi. Parlando di tecnica di preparazio- ne BOPT, marcata la linea del ri- ferimento gengivale, l’operazione successiva chiamata “trimming” consiste nell’asportazione della ri- produzione in gesso della mucosa fino a evidenziare la zona intra- sulculare rilevata con l’impronta, anche questa linea verrà marcata con una matita. Fra le due linee si evidenzia così un’area, l’area di potenziale chiu- sura del manufatto (Fig. 5). All’interno di questa’area verrà individuata una terza linea, più o meno profonda a seconda delle esigenze estetiche, che rappre- senta la linea di chiusura, o forse meglio dire la linea di emergenza della nuova “corona anatomica” protesica (Fig. 6). A questo punto, diversamente da quanto si farebbe per la produzione di manufatti in metallo ceramica, non si esegue il “ditching”, ovvero il sottosquadro a livello della linea di emergenza, che permette di “tirare” la cera; così facendo viene mantenuto in- tegro tutto il moncone rilevato dall’impronta, conservando anche quella parte che potrebbe rivelarsi utile, nel caso che il prototipo ri- sulti “corto” e debba essere “allun- gato” nelle fasi della validazione clinica (Figg. 7a, 7b). > pagina 9 *Medico dentista dello Studio Associato Bazzoli, Mainetti, Treccani in Brescia **Odontotecnico titolare di laboratorio in Flero (BS) Iscriviti al congresso! Segreteriaorganizzativa:Tueorsrl Tel.:0110463350- www.tueor.it