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Lab Tribune Italian Edition

4 Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2013L’Intervista < pagina 1 Perché Montesilvano per la seconda volta? Per replicare il grande successo dello scorso anno? Un anno fa, all’indomani della “pri- ma” a Montesilvano in molti si sono meravigliati delle oltre 700 presenze e anche dalle vostre pagine partivano ipotesi sui numeri di questo trente- simo anniversario. Sempre lo scorso anno, da questo palco, ho esterna- to un sogno: se ogni partecipante presente avesse portato un amico, raccontandogli la bellezza e gli in- teressanti giorni di Montesilvano, la partecipazione raddoppiata avrebbe portato a numeri di presenza inaspet- tati. La scelta di Montesilvano comun- que parte dalla logistica e dall’alta disponibilità organizzativa di questo luogo. La nostra Antlo è una associa- zione nazionale che abbraccia tutti i colleghi italiani e questa terra di ami- ci, nel mezzo d’Italia, è il ponte ideale tra nord e sud. Facendo un bilancio dal suo punto di vista, quali sono stati gli eventi e i cambiamenti salienti della professione odontotecnica dell’ultimo anno? Quello trascorso è stato un anno di grande lavoro delle associazioni odontotecniche. Importante sen- za dubbio l’operatività a contrasto dell’attuale crisi da parte del Tavolo del Dentale, l’organismo che riunisce le associazioni del nostro comparto dentale. Abbiamo poi vissuto un moto di fermento per il popolo odontotecni- co che ha visto da vicino, per l’ennesi- ma volta, l’agognato profilo. Purtrop- po il tempo non ci ha dato ragione e per l’ennesima volta tutto si è risolto con un nulla di fatto. Mai come que- sta volta avevamo sentito un Ministro della salute così concorde con noi sull’importanza di definire finalmen- te la figura dell’odontotecnico. La sua determinazione ci ha veramente cari- cati e dato la speranza di riuscire ad arrivare a mettere un pesante tassello sull’iter che da anni le associazioni, a ritmi alterni e a geografie variabili, tentano di portare a casa. Tutto si è fermato però per mancanza di tempo utile alla discussione a livello Assessorati alla Sanità regionale, dove ha prevalso l’interesse di fermare il dibattito e rimettere tutto in discus- sione con la successiva compagine governativa. È stato anche un anno di lavoro del Coordinamento Nazio- nale Permanente. Per l’odontotecnico è stato senza dubbio un anno eco- nomicamente pesante, che ha visto troppi colleghi a malincuore chiudere le proprie attività. Ma anche un anno di crescita per quei colleghi che hanno saputo rivedere il modello organizza- tivo della propria impresa odontotec- nica e a quanti hanno saputo guarda- re con fiducia alle nuove tecnologie messe a disposizione in un anno dove la digitalizzazione in protesi ha avuto una crescita esponenziale. Le ripetiamo una domanda del passato: perché un padronato come l’Antlo, a differenza di altri nel settore dentale, svolge un evento prettamente scientifico e non politico? Perché il congresso scientifico è que- sto, rispondo con il titolo di quest’an- no: Trent’anni di futuro. Da tanti anni i relatori di Antlo insegnano agli odontotecnici italiani la produzio- ne dei dispositivi medici su misura, il congresso scientifico nazionale da sempre insegue questa mission. Per noi è stato fondamentale, in un tempo successivo, far scuola su come vendere il dispositivo medico prodot- to; in un secondo momento, con il recepimento della direttiva europea 93/42, abbiamo poi iniziato a inse- gnare come difendere, in caso di con- tenzioso, il dispositivo da noi stessi prodotto in qualità di fabbricanti. Ma a breve un grande evento poli- tico, di cui molti sentono una reale necessità, verrà da sé. Devo anche sicuramente far notare che da ora Antlo sarà ancor più vicina ai propri associati in virtù del collegamento a Casartigiani messo ormai a regime, ponendoci altresì in linea con le altre associazioni facilitandoci gli accessi ai mutui, i finanziamenti ai bandi e con una erogazione ancora più am- pia di servizi. Ci sembra di cogliere in alcune relazioni che per gli interrogativi di maggiore attualità, quali il ruolo tra passato e presente del laboratorio o l’uso delle tecnologie CAD/CAM, ci siano delle risposte sul piano tecnico- scientifico. In qualità di congresso scientifico annuale vogliamo affrontare e gui- dare i colleghi nelle scelte quotidiane, andando anche ad analizzare le po- tenzialità delle varie sistematiche di laboratorio inserite, appunto, nella quotidianità produttiva. E così, du- rante le relazioni, oltre a parlare di ceramiche, stratificazioni ed estetica si affrontano passaggi che trattano delle cosiddette “nuove tecnologie” che ormai, come ben sappiamo, nuo- ve non sono. Sono metodiche di lavo- ro che da anni sono entrate nei nostri laboratori per aiutarci a produrre e risparmiare fasi di lavoro manuale. Negli anni i risultati a cui siamo giun- ti, nell’utilizzo digitale, hanno portato alla soddisfazione reale dei requisiti di precisione richiesti dai nostri di- spositivi. Lo sviluppo e la taratura dei sistemi, nelle mani del tecnico, porta a risultati pressoché sovrapponibili al metodo tradizionale. La valuta- zione successiva che giunge è quella sul piano economico, perché spesso risulta più vantaggiosa in termini di costo una lavorazione automatizzata anziché quella manuale. Capitolo a parte si apre nei termini di versatilità di utilizzo di materiali, perché un’am- pia scelta è messa a disposizione di noi odontotecnici. Solo a noi spetta, nell’applicazione delle conoscenze che quotidianamente esprimiamo nel nostro lavoro, trasporre i passaggi nella produzione digitale che vedia- mo sempre più presente nei nostri ta- voli di lavoro. Quest’anno a un’intensa attività culturale, avete affiancato di nuovo la vostra rivista scientifica Il nuovo laboratorio odontotecnico. Anche questa è stata una scommessa su cui abbiamo, da subito, puntato come gruppo dirigente entrante. La rivista Antlo è un patrimonio di noi odontotecnici. L’aggravio delle spese di stampa e spedizione negli anni ave- vano reso difficile l’uscita, non solo del Nuovo Laboratorio Odontotecni- co ma anche di altre testate cartacee. Oggi queste difficoltà sembrano ben superate, di conseguenza i mezzi so- stitutivi, come internet e le newsletter digitali, sono rimasti affiancati alla cara, storica, versione, quella che si può toccara con mano. Chiaramente tutti i mezzi informativi per arriva- re a comunicare rapidamente con i colleghi vanno utilizzati e mantenu- ti, rimangono in nostro utilizzo. Ma l’articolo di tecnica, quello che puoi sfogliare, aprire e consultare proprio lì, in mezzo ai modelli e le cassette dei lavori è tornato a farci compagnia. Le foto del collega che in sequenza da sole spiegano a noi tecnici dei chiari passaggi e dei risultati da perseguire credo ci accompagneranno negli anni perché Antloformazione, ben sappia- mo, racchiude il fior fiore degli odon- totecnici italiani. Siamo sicuramente tornati a mettere a disposizione qual- cosa che, quando giunge in laborato- rio, i colleghi accolgono con piacere e per noi è altrettanto un piacere entra- re nei loro luoghi di lavoro e condivi- dere, con loro, le giornate lavorative. L’ultima ma principale domanda per concludere. Chi sono oggi gli odontotecnici italiani secondo Massimo Maculan? Sicuramente questa è una domanda a cui è difficile rispondere con poche righe a disposizione, probabilmente neppure un evento come quello politi- co annunciato in precedenza potreb- be dare una risposta completamente esaustiva. Io credo che un odontotecnico oggi sia, per suo interesse e formazione personale, un imprenditore, una per- sona con cognizioni che spaziano dalla chimica alla fisica, dalla tecno- logia all’ingegneria, passando per la biomeccanica e la gnatologia con un buon bagaglio di nozioni di informa- tica e medicina legata all’apparato masticatorio. Un odontotecnico si può trovare di fronte a qualsiasi pro- blematica quotidiana o necessità di lavoro o emergenza e saprà riparare, modificare o risolvere il tutto nel mi- gliore dei modi possibile. Nel loro essere artisti, purtroppo una cosa gli odontotecnici non hanno raggiunto da tanti, troppi anni: una definizione della propria identità pro- fessionale. Questa, a oggi, per interessi di parte e tristi festeggiamenti a ogni stop, ancora stenta a essere ufficial- mente riconosciuta. La cosa che poi suona come una pre- sa in giro è la solita dichiarazione del tipo “si… ma voi… in fondo in fondo professionisti lo siete già”. Non bastano le ragionevoli convin- zioni universalmente dichiarate che sia arrivato il tempo di definire final- mente il profilo professionale dell’o- dontotecnico, di stabilirne in maniera chiara il percorso formativo, di dire finalmente chi siamo. Siamo in un grande momento di tran- sizione e la velocità con cui la nostra professione si evolve già da sola ri- schia di vederci cambiare ruolo an- cora prima che questo sia acclarato. Lo vediamo entrando nei nostri labo- ratori al mattino, non andiamo più come prima cosa in sala fusione a ve- dere se il forno è in temperatura per la fusione ma accendiamo il computer. Controlliamo per prima cosa la posta elettronica, vediamo se il file è partito o se il modulo CAM, laddove c’è, ha la- vorato con precisione in nostra assen- za. Molti di noi viaggiavano già con l’agenda dove segnavano le assenze dal laboratorio per collaborare alla finalizzazione protesica di dispositi- vi medici su misura confezionati per l’applicazione conseguente a un inter- vento di carico immediato. Altri ora ti dicono che quel martedì usciranno dal laboratorio per passarlo all’inter- no di uno studio dove costruiranno e finalizzeranno degli elementi proget- tati e fresati lì, direttamente, dei veri gioiellini realizzati grazie alla cono- scenza e preparazione della mano esperta dell’odontotecnico. Però per carità! Che si faccia! Ma non si parli di odontotecnico presente in studio! Come puoi distinguerlo da... un abu- sivo?!? In fondo in fondo anche “la famosa prova di congruità” sembra che, un bravo odontotecnico, riuscì a farla direttamente sul modello in ges- so, guardando da lontano il paziente e spingendo… spingendo. L’odontotecnico oggi è importante. L’odontotecnico oggi può fare la dif- ferenza e può avere un grande futu- ro. Ma dobbiamo tutti noi, assieme, all’interno delle associazioni, oltre a raggiungere la professione, dob- biamo anche difenderla. Difendere e salvaguardare il nostro spazio pro- fessionale. Patrizia Gatto Chi è oggi l’odontotecnico? Lab Tribune ne parla con il Presidente Antlo, Massimo Maculan, in occasione del loro 30° Congresso Nazionale