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Lab Tribune Italian Edition

14 Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2013Associazioni Scientifiche “I casi clinici Aiop”, la nuova piattaforma dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica L’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica ha il piacere di presentare un’iniziativa nuova e dal va- lore didattico enorme: la piattaforma “I casi clinici Aiop”, nella quale si trova una vera e propria libre- ria di casi protesici, presentati sia da clinici che da odontotecnici. L’Aiop ha aperto la piattaforma anche ai soci or- dinari e a coloro ancora non associati all’Accade- mia, quindi tutti voi potrete presentare i vostri casi e pubblicarli sul web tramite l’Aiop. Dal 2014, nell’ambito del Meeting Mediterraneo Aiop, il caso clinico migliore verrà premiato con il premio “Aiop International Award” del valore di 3000 euro. Per vedere i casi già pubblicati, scoprire i programmi dell’Aiop e i dettagli sul premio e sulla presenta- zione dei casi visitate il sito: www.aiop.com. Potete anche diventare amici di Aiop su Facebook ed essere informati in diretta di ogni novità. Di seguito un estratto di tre casi “esempio”; sul sito www.aiop.com troverete la versione integrale dei casi che seguono e tutti gli altri casi pubblicati. La riabilitazione totale di arcate con grave usura dentale e ri- duzione della d.v.o., è possibile tramite un protocollo clinico- tecnico codificato e una cronologia ben definita (eziologia delle usure, soluzione delle cause e ripristino delle condizioni perdute). Una donna di 65 anni lamentava dolori muscolari oro-facciali al risveglio, chiedeva la soluzione di questi fastidi e il miglio- ramento dei rapporti dento-facciali, con restauri altamente estetici. Piano di trattamento iniziale L’odontoiatra, raccolti tutti i dati anamnestici e diagnostici, prescrisse la realizzazione di un bite plane – per scoprire l’e- ziologia delle usure dentali – con incremento arbitrario della dimensione verticale di occlusione (d.v.o.) a livello dei molari di circa 2 mm. La paziente, con l’uso della placca, risolse la sin- tomatologia e stabilizzò la dimensione verticale d’occlusione. Il clinico, prima di redigere il piano di trattamento finale e in- tervenire con le preparazioni dentali, per verificare con mag- giore attendibilità la risposta funzionale, decise la ricostruzio- ne provvisoria – in composito – delle guide incisive perdute (mockup), tramite una chiave in silicone trasparente realizza- ta in laboratorio. Ilcompletamentodelcasoèavvenutotrasferendoiparametri estetico-funzionali verificati con i provvisori al laboratorio, con la seguente sequenza: – modelli dei provvisori in situ; – arco facciale rilevato sui provvisori, orientato secondo i piani estetici di riferimento extraorale (simmetria con la linea bipupillare e la linea mediana del viso); – registrazione di una cera in protrusiva; – cerediocclusioneino.c.allad.v.o.stabilitaconiprovvisori, tra i monconi superiori e inferiori e tra i monconi e i prov- visori (montaggio incrociato dei modelli); – impronte finali; – foto intraorali e nei rapporti dento-facciali. Il protocollo prevede un flusso d’informazioni continuo tra i soggetti che concorrono alla restaurazione protesica; il ruolo svolto dalle immagini, associate ai dati ricevuti, è stato deter- minante nella creazione dei prototipi – i provvisori – che han- no permesso di testare e validare sul paziente le procedure. La consegna finale dei dispositivi protesici, utilizzando materiali collaudati (ceramica integrale per gli incisivi; metallo ceramica per i diatori- ci) e metodiche rispettose della ridotta sostanza dentale (faccette su refratta- rio per gli incisivi inferiori), sono stati tutti fattori che, insieme a una placca di protezione, hanno creato le basi per un mantenimento a lungo termine delle condizioni ottenute. Grazie alla attenta gestione dei materiali si è po- tuta ottenere un’ottima integrazione estetica tra materiali diversi: metal- ceramica sui canini e posteriori, cera- mica alluminosa sui centrali e laterali superiori e ceramica feldspatica sulle faccette inferiori da 1.3 a 2.3. Il caso presentato aveva un vecchio lavoro protesico molto esteso, che neces- sitava di sostituzione. La prima serie di provvisori è stata realizzata dalla cera- tura. L’immagine si riferisce alla realizzazione di mascherine in silicone sulla ceratura per la pressata della resina. Il caso è stato gestito con due serie di prov- visori: la prima, ricavata dalla ceratura diagnostica, la seconda, da impronte di precisione sviluppate in poliuretano, registrate sui pilastri dopo la rimozione del vecchio lavoro e la rettifica delle preparazioni. I modelli per i provvisori sonostatimontatiinarticolatoreavalorimedi,mentreperlacostruzionedegli elementi definitivi, si registrano – mediante pantografia – i valori individuali del paziente e in seguito vengono registrate tre cere per il montaggio in artico- latore. Nella foto frontale, laterale dx e laterale sx si presentano i modelli di la- voro corredati di gengiva artificiale e di lacca spaziatrice. Per il gruppo incisivo inferiore,èstatodecisodirealizzareduefusioniindisilicatodilitio.Questoma- teriale ci permette di ottenere un’elevata resistenza e una buona resa estetica, con spessori molto sottili. Prima di procedere con la fusione, si pesano le mo- dellazioniincerapercalcolarelagrandezzadelgrezzoinceramicadautilizzare durante la fase della pressata. Il resto del lavoro è stato realizzato in lega aurea. Nella figura sono riportate le modellazioni imperniate per la procedura di stampaggio della ceramica. Dopo la prova biscotto, le impronte e le tre cere per il rimontaggio, si esegue l’ultima cottura di ceramica; in questa fase si portano a termine le chiusure marginali (miscela di massa spalla-dentina-dentina opaca) e si definiscono nei minimi particolari gli aspetti anatomici. Viene presentato un caso in cui la mancanza da lungo tempo di molte- plici elementi dentali ha provocato una marcata alterazione di tutti i pa- rametri e un grave deficit masticato- rio. Il piano di trattamento preliminare comprende: – estrazione dei residui radicolari di 14, 22, 26, 37 e 45; – fasediriabilitazioneigienicaorale; – raccolta completa dei dati fotogra- fici e radiografici; – montaggio dei modelli in artico- latore, in relazione centrica, per eseguire una ceratura diagnostica e un mockup diagnostico. La ceratura è realizzata partendo dall’esame dei rapporti dento-facciali; i riferimenti extraorali usati per ese- guire la ceratura sono la linea media- na, come riferimento verticale, e la linea commessurale e quella bipupil- lare, come riferimento orizzontale: sulla base delle fotografie della faccia con labbra a riposo e con massimo sorriso, sono trasferiti sul modello i riferimenti extraorali assieme alla posizione del labbro superiore duran- te il massimo sorriso e all’andamento del labbro inferiore. La ceratura vie- ne convertita in resina per eseguire un mockup diagnostico. In base al mockup viene sviluppato il seguen- te piano terapeutico: inserimento di impianti nei settori posteriori supe- riori e nei settori posteriori inferiori, trattamento ortodontico per livellare e allineare l’arcata inferiore, restauro protesico ancorato a impianti dell’in- tera arcata superiore e dei settori po- steriori inferiori. Sequenza operativa: – rialzo bilaterale del seno ma- scellare; – estrazione degli elementi residui superiori; Riabilitazione protesica fissa di un caso con gravi usure dentali Riabilitazione protesica con restauri in disilicato di litio e in metallo-ceramica Approccio multidisciplinare nella riabilitazione implantoprotesica di un caso complesso – inserimento degli impianti supe- riori e inferiori; – applicazione delle protesi prov- visorie immediate a supporto implantare con aumento della di- mensione verticale; – trattamento ortodontico inferiore, utilizzando i provvisori posteriori a supporto implantare come anco- raggio; – rivalutazione clinica e radiografica al termine del trattamento orto- dontico; – impronte definitive; – prova delle strutture; – prova della ceramica a biscotto; – finalizzazionedelcasoconprotesiin metallo-porcellana nell’arcata supe- riore, nei molari inferiori e nel 35. Sui modelli in cui è stata eseguita la ceratura sono costruite due placche in resina, con adattamento molto preciso da utilizzare per la gestione protesica del carico immediato, e due ferule per il controllo della sta- bilità. Collegando gli analoghi alle placche in resina, i modelli di studio sono trasformati in modelli di lavo- ro, automaticamente già montati in articolatore: le cerature diagnostiche fatte in precedenza sono usate per la costruzione della protesi provvisoria con armatura metallica che repliche- rà fedelmente il progetto protesico iniziale. Il mattino dopo l’intervento, i provvi- sori superiori e inferiori sono avvitati agli impianti; sui provvisori inferiori sono applicati gli attacchi per poterli utilizzare come ancoraggio per il trat- tamento ortodontico inferiore, che durerà circa 11 mesi.