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Dental Tribune Italian Edition

44 Dental Tribune Italian Edition - Settembre 2013 EVENTSwww.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. Meeting & Congressi EVENTSwww.dental-tribune.com Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. Expo di Autunno? Un contenitore accademico e non un “congresso di congressi” In merito alla settima edizione, in programma a Milano a fine novembre, il presidente eletto del Collegio dei Docenti di odontoiatria, Enrico Gherlone, risponde alle domande di Dental Tribune Un primo interrogativo pare prioritario. Come si pone in generale l’Expo di Autunno nel quadro dei maggiori congressi che hanno luogo in Italia? Qual è la sua specificità, la caratteristica che lo contraddistingue, oltre a quella (banale, forse, ma che immaginiamo assai gradita) della gratuità? Giunto ormai alla settima edizione, l’Expo si pone come uno dei 3 appun- tamenti congressuali base del Colle- gio Docenti, che, come tale, ha una propria specificità: nulla a che vedere con altri appuntamenti non accade- mici. La gratuità è solo conseguenza della credibilità raggiunta dall’ac- cademia italiana nei riguardi degli sponsor e la specificità (oltre a quanto appena detto) è il rivolgersi soprattut- to ai giovani, che sono alla base della professione del domani e nuova classe dirigente. Una mission che è poi quel- la dell’università. Parlando di crisi, non si può non fare cenno al contributo degli sponsor, la cui presenza è conditio sine qua non di ogni evento di questo tipo. È stato generoso come negli anni passati o si è riscontrata qualche difficoltà a impostare quest’edizione? Li ho citati precedentemente. Gli spon- sor sono fondamentali come lo siamo noi per loro. Certo, la congiuntura economica pone qualche difficoltà ma non sono certo io a dover ricor- dare che basta saperle cogliere e che da esse scaturiscono anche delle op- portunità. Gli sponsor più illuminati questo lo hanno capito e anche se con un certo sforzo investono nei giovani. Dato quindi che il tema verte sulla comunicazione, significa che nella settima edizione avranno maggior peso (o saranno più numerose?) le relazioni ispirate al marketing e alla psicologia del paziente più che quelle strettamente scientifiche? Non è così. Il tema del congresso è quello e riguarda interamente la parte del programma del sabato. Per il resto A un esperto indiscusso di comunicazione quale Carlo Guastamacchia, poniamo invece due domande specifiche riguardanti il tema così delicato cui si ispira il prossimo Expo di Autunno. Parlare al paziente è più importante che curare? Il tema dell’edizione di novembre, ossia la “Comunicazione in odontoiatria” appare, per così dire, più sociologico che strettamente scientifico. Parlare al paziente quindi è diventato in questi ultimi tempi più importante che curarlo? Paradossalmente (e un po’ provocato- riamente) dovremmo semplicemente rispondere “Sì, è proprio così: parlare al paziente è più importante che cu- rarlo”, risposta che incorrerebbe tutta- via nell’errore di considerare il “curare” come elemento a se stante, mentre “l’aver cura” è proprio costituito dall’in- sieme, deontologico, del curare chirur- gicamente, cioè manualmente (con la mano) e con la parola (dialogando). “Comunicazioneinodontoiatria”è,per- ciò,argomentostrettamentescientifico, solo estensivamente sociologico, valore che si può attribuire a qualsiasi tema medico. Personalmente, quando anni fa ero consigliere dell’ordine dei medici di Milano, feci fare un corso intitolato “La parola È la cura”, laddove, con tale termine,nonsiintendevaciòchenelpa- ziente crea la semplice compliance, ma la vera e propria alleanza, supportata dal coaching della comunicazione. Una domanda sul futuribile, cui forse è più arduo rispondere. Se non ci fosse stata la crisi si sarebbe scelto questo tema? In parole povere, in circostanze difficili come le attuali appare assai più diffuso il bisogno di dialogare con il paziente, al punto da dedicare al dialogo (pardon alla comunicazione) addirittura un congresso? Il vero problema è che l’università non insegna a comunicare, mentre è no- zione ormai universale che farlo diret- tamente (person to person oppure ad personam) con il paziente rende il rap- porto terapeutico deontologicamente perfetto. Rovesciando il ragionamento si può tranquillamente affermare che chinonsacomunicare(crisiononcrisi) non è un buon medico. La valida novi- tà della cosiddetta medicina narrativa sta portando agli estremi (eccellenti!) limiti tutto ciò che la comunicazione può offrire per contestualizzare tale rapporto. Lode quindi entusiastica agli organizzatori che hanno voluto introdurre, in forma ufficiale, un tema colpevolmente negletto nella quasi to- talità dei congressi. m.boc ci saranno comunicazioni scientifiche di ricerca portate dalle varie scuole universitarie italiane a tema libero, con premiazioni dei migliori studi da parte di apposite commissioni. In contemporanea con quello d’autunno vero e proprio, la sesta edizione ha visto svolgersi a Milano una mezza dozzina di congressi (oltre a workshop, relazioni scientifiche, tavole rotonde e incontri di vario genere). Avverrà la stessa cosa in questa edizione 2013? L’Expo di Autunno si potrebbe in realtà definire “congresso dei congressi”? No, non è “il congresso dei congressi”, ma un contenitore accademico dove ciascuno può e deve trovare la realtà che cerca, scientifica, merceologica, o professionale che sia. E dove, qua- le ultimo appuntamento annuale, si compiono gli adempimenti delle varie componenti del Collegio dei Docen- ti (assemblea nazionale, conferenze permanenti dei corsi di laurea, Colle- gio dei referenti ecc.) Qual è la maggior speranza degli organizzatori alla vigilia del congresso e quale il timore? Quale maggior motivo di soddisfazione provato finora e quale invece di disappunto? Sinceramente finora nessun disap- punto ma solo grandi soddisfazio- ni. Neppure i timori fanno parte di appuntamenti avviati non a fine di lucro ma con finalità scientifico-cul- turale e accademico. La speranza è che i nostri colleghi, amici, liberi professionisti, discenti e sponsor, continuino a crederci. Oltre a essere positivo, questo ap- puntamento è costruttivo e di mo- dello per tutti, specie in un momen- to di grande difficoltà. La ritrovata serenità in tutti gli attori del dentale nel lavorare e collaborare uniti ci fa- cilita enormemente il compito. Massimo