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Dental Tribune Italian Edition

5Dental Tribune Italian Edition - Luglio+Agosto 2013 LE “RADICI” IN IMPLANTOLOGIA Denti bianchi e un bel sorriso immediatamente Corso 1 - 28/09/2013 - BASE “Dalla prima visita alla consegna della protesi: le basi di un successo” Corso 2 - 26/10/2013 AVANZATO “Rigenerativa, implantologia post-estrattiva, carico immediato: conoscere per decidere” Corso 3 - 30/11/2013 CHIRURGIA GUIDATA “Implantologia protesicamente guidata, tutto per una protesi estetica e funzionale” Corso 4 - 14/12/2013 IMPIANTI ZIGOMATICI “La riabilitazione del mascellare superiore con l’utilizzo della pianificazione PC guidata e fixture pterigoidee/zigomatiche guidate” Il CORSO DI FORMAZIONE si compone di 4 moduli, acquistabili anche singolarmente. Ogni corso ha durata di 8 ore suddivise in 3 parti: live surgery, teoria ed esercitazioni pratiche. Gli esperti di settore dell’azienda vi accompagneranno nel percorso di formazione, con una continua assistenza anche dopo i corsi. Sede dei corsi: Studio Odontoiatrico Fornengo - Via Valdellatore 28/H - 10091 Alpignano (TO) Relatori: dott. Bruno Fornengo dott. Davide Fornengo dott. Meinhard Kritzinger specialista in anestesia e rianimazione Tueor srl C.so Sebastopoli, 225 - 10137 Torino - Tel. 011 0463350 - segreteria@tueor.com - www.tueor.it Obiettivi Alla fine del corso tutti i partecipanti potranno gestire i casi implanto-protesici semplici in maniera autonoma, dalla progettazione, alla chirurgia, alla realizza- zione del manufatto protesico. Argomenti Parte chirurgica • Live Surgery con posizionamento di impianti e/o carico immediato Parte teorica • Selezione del paziente e la pianifica- zione del caso con modelli e OPT-TC • Monitoraggio del paziente e sedazio- ne in implantoprotesi • Indicazioni e controindicazioni all’u- so degli impianti • I lembi • Strutture anatomiche del distretto maxillo-mandibolare da rispettare • Protocollo di inserimento delle fixture • Platform shifting e la stabilità dei tes- suti perimplantari • La protesi: cementata vs avvitata; la scelta del moncone; il sigillo anti- batterico; la connessione conica vs la connessione ad esagono esterno; provvisori per carico immediato Parte pratica • Hands-on su mandibole di resina • Simulazione del posizionamento di un impianto 250,00 euro + IVA Ai partecipanti dei corsi verrà consegnato un kit implantoprotesico EASYFOR contenente Il materiale necessario alla realizzazione di un caso clinico con valore commerciale pari al doppio del costo del corso teoria e pratica per: WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM < pagina 1 “Abbiamo l’orgoglio - dice - di portare avanti gli ideali della nostra profes- sione”, su un tema congressuale che si identifica sostanzialmente nel rac- cordo tra medicina e odontoiatria. Per riprendere le parole di Seeberger, “l’Aio vuole far evolvere l’odontoiatria nella medicina e la medicina nella odonto- iatria”. Su questi temi e sul programma triennaleabbiamointerpellatoDelogu. Perché Aio ha scelto Alghero e Porto Conte in Sardegna per il congresso? Abbiamo voluto valorizzare il territorio e le caratteristiche della Sardegna oltre che l’aspetto scientifico. L’organizzazio- ne generale è stata fatta per dare valore al territorio e respiro extra odontoiatri- co.Ottimoilrisultatodellaregatavelica nelle giornate precedenti il congresso: oltre 5000 euro devoluti in beneficen- za. Aspetto giustificativo della regata, la beneficenza ha un collegamento con il congresso e con il nostro programma politico che punta alla prevenzione. Abbiamo fatto una grossa proposta che rilanciamo, ovvero l’istituzione di un voucher per la prevenzione assistita in favore di chi ha risorse economiche limitate (sotto gli 8mila euro di reddi- to Isee) coinvolgendo la parte politica. Una proposta promossa da Aio ed este- sa a tutti i professionisti. Non così eso- sa per lo Stato e coinvolgerebbe da un quinto o un sesto della popolazione. Mi spieghi meglio: una prevenzione gratuita? No, non esattamente. Proponiamo l’i- stituzione di un voucher a carico dello Stato e dei dentisti. Costoro avrebbero unrapportocollaborativoconloStatoe le istituzioni per i redditi sotto gli 8000 euro Isee. Probabilmente bisognerà sta- bilire una tariffa. Il voucher potrebbe essere un contributo in denaro o una defiscalizzazione. Ma siamo solo, per ora, in una fase propositiva. Però al di là di tutto, mi pare che la popolazione non abbia un’informazione e la cultura della prevenzione. Come crearla? Suquestopuntolastrategiaèsutrelinee. Dapprima creare consapevolezza della professione per quanto riguarda la pre- venzione, per dare un aiuto al cittadino, seguendo tutta la popolazione anche quella meno abbiente. Tra queste due linee si inserisce la comunicazione, tra le due parti, delle linee guida, divulgate in modo massiccio, con folder informativi per i pazienti negli studi e nel futuro per imedicidimedicinagenerale.Iltemadel congresso “Correlazioni tra patologie sistemiche e patologie di odontoiatria” va nella direzione della consapevolezza del medico. Quando occorre intervenire? Quandolamalattianonc’èancora.Stia- mo cercando collaborazioni anche con i medici di medicina generale, per arri- vare poi a quelle con i medici dell’area pediatria. Non vogliamo che la forma- zione sia fatta da loro necessariamente, l’importante è che sia fatta bene. Quando finirà il suo mandato? A dicembre. E sarà rieletto? Bisogna vedere se mi ricandido. Teori- camente è possibile per statuto. Di fatto non è mai successo. Qual era ed è il progetto politico? C’era un programma e una visione nel mio mandato ben precisi che stiamo seguendo. Nel primo congresso politi- co abbiamo parlato di etica nella pro- fessione, ovvero della consapevolezza del ruolo del professionista, di cosa sia la professione e in che cosa consista la massima attenzione verso il paziente Nel secondo congresso abbiamo par- lato di qualità, dove per tale termine si intende non solo quella tecnica (che non è scontata) bensì quella globale nel rapporto con il paziente e di cui non si parla in tutti i congressi. Di qualità nel rapporto con i dipendenti, con le isti- tuzioni, nelle proposte ai politici di en- trambi gli schieramenti che sono stati molto interessati al mio discorso. Sono sicuro che se riusciamo a metterci in- sieme ai medici di medicina generale e ai pediatri, significa porsi come medici con le società che li rappresentano, con le istituzioni governative, e questo sarà un altro biglietto da visita. Ma l’anamnesi è ancora una barzelletta in tanti studi. Stiamo lavorando anche in questo sen- so. Non riusciremo a fare un cambia- mento culturale repentino, ma questa è la strada. Inoltre parliamo la stessa lingua anche con altre associazioni di categoria. Adesso anche con il Collegio docenti, che sulla prevenzione sta la- vorando in modo serio. Il Servizio Sa- nitario pubblico deve essere efficiente per garantire autentiche priorità per i pazienti. Se ci si concentra solo su im- plantologia e faccette in ceramica, que- sto non significa fare efficienza ed indi- viduare priorità vere ed urgenze della popolazione. Noi siamo un presidio sanitario privato capillare sul territorio come solo le farmacie forse possono vantare e lo mettiamo a servizio della popolazione. Per questo sulla preven- zione, potremmo pensare a un servizio concordato. Insomma come in Germania? Attenzione io sto parlando solo della prevenzione... E le urgenze? Dobbiamo fare altri ragionamenti e strutturare un’organizzazione detta- gliata, il che risulta difficile a livello na- zionale. A livello locale potrebbero es- serci alcune possibilità. Facciamo però un passo indietro: dobbiamo stabilire qualisonoleurgenzedagarantireecon che tempistiche, come ricreare la fidu- cia del cittadino. Questa la nostra finalità. L’altro aspetto molto più venale è far capire il distin- guo tra offerta professionale etica- mente guidata e quella commerciale. In queste realtà l’aspetto organizzativo prevale su quello medico-sanitario. Progetti Aio nei tre anni del mandato Delogu Intervista al presidente Ma non potrebbero esserci ottimi medici anche in questi centri? Importa il taglio che si dà al centro. L’a- spetto organizzativo prevale su quello medico-sanitario, poi chi ci lavora den- tro può essere il migliore del mondo. La promozione di queste società è l’offerta commerciale di un prodotto finito. Il fine del dentista non è mettere l’im- pianto ma curare il paziente. Il messag- gio (ma anche intenzione) che in realtà passa è: io ti devo mettere un impianto. La prevenzione può riportare pazienti nello studio? La conseguenza è far arrivare più pa- zienti ma si parte da altro punto di vi- sta. Curare meglio vuol dire occuparmi più della prevenzione. Ma se si lavora solo per portare pazienti in studio, si parte male. Quale il pensiero verso i fondi integrativi e le assicurazioni? Ci sono preclusioni? No. Potrebbero essere un’intuizione vincente ed efficace. Quel che com- battiamo è la “gabbia” del fondo inte- grativo da correggere. Deve lasciare la libera scelta del curante secondo il requisito di un libero rapporto eco- nomico tra le parti. Non accetteremo tariffe ma convenzioni di tipo indiret- to, come ad esempio anche il voucher; l’obiettivo è di non precludere la libertà del paziente. Quindi: assistenza indiret- ta e non, integrando eventualmente il rimborso del fondo. Inoltre, il paziente può andare dal dentista che vuole e con cui ha un rapporto fiduciario. Per quanto riguarda le assicurazioni, non possiamo accettare convenzioni diret- te, ma in realtà questi gruppi non sono affatto interessati a intervenire: a loro non conviene. Diverso è per i fondi in- tegrativi che possono permettersi d’es- sere anche in perdita. Per concludere, il modello convenzione diretta è troppo vincolante sia per noi che per i pazienti. E con le altre parti come sono i rapporti? Non dobbiamo lavorare in difesa ma attaccando con proposte continue. Se non diventi protagonista ti succe- de quello che non vorresti e il futuro ti travolge: se parliamo di crisi, la cri- si arriva. Noi dobbiamo contribuire come professione a fare in modo che la società cambi. Qui si aggancia il tema del prossimo congresso politi- co del 23 novembre a Roma sulla so- stenibilità del sistema professionale e sulle ipotesi di odontoiatria futura a chilometro zero. Non è un problema dell’odontoiatra essere a tutto tondo un medico, ma della comunicazione e dell’ascolto del paziente da parte di tutti i medici. Una capacità che do- vrebbero avere più di chiunque altro. Da tre minuti di ascolto puoi trarre tante conseguenze per il piano di trattamento, probabilmente più del 70%. Dobbiamo tornare ad ascoltare i pazienti, ma anche i collaboratori, e perché no, la famiglia. Patrizia Gatto L’Intervista