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implants - international magazine of oral implantology

352_2013 non è necessario prelevare tessuto dal palato. Quando si misurano la soddisfazione del pazien- te o gli “outcome riportati dal paziente”, questo vantaggio si riflette in una maggiore soddisfa- zione, come Todd Scheyer (USA) ha dimostrato in uno studio. Anton Sculean (Svizzera) e Giovanni Zucchelli (Italia) hanno incentrato le loro presentazioni sul- la copertura delle recessioni. Se per questo sco- po si pratica solo un avanzamento coronale del lembo, la copertura completa della recessione si ottiene meno frequentemente rispetto ai casi in cui si aggiunge un innesto di tessuto connettivo. Un’alternativa all’avanzamento coronale del lem- bo è il tunnel modificato. Con questo metodo, un innesto di tessuto connettivo prelevato dal palato o un biomateriale equivalente viene po- sizionato sotto la gengiva nel tunnel e suturato. I vantaggi di queste procedure tecnicamente im- pegnative sono l’assenza quasi totale di cicatrici, una migliore circolazione sanguigna e un colore della gengiva perfettamente corrispondente. La procedura è particolarmente adatta per reces- sioni multiple di classe 1 e 2 di Miller. _Rigenerazione dei tessuti orali in pazienti medicalmente compromessi Una sessione condotta da Friedrich W. Neukam (Germania) ha trattato la rigenerazio- ne dei tessuti orali nei pazienti compromessi. Il diabete mellito, ad esempio, è associato a una diminuita densità ossea, una guarigione ossea e della ferita più tardiva e un aumento del rischio di complicanze. Quando però questa patologia è ben controllata, non rappresenta una controindi- cazione alle misure rigenerative o all’inserimen- to di impianti. Poiché la guarigione richiede più tempo, prima di inserire un impianto dopo pro- cedure di GBR si dovrebbe attendere almeno due mesi più del normale, ha affermato Nikos Donos (Regno Unito). Wilfried Wagner (Germania) ha discusso di una grave patologia: l’osteonecrosi mandibolare. Essa compare per lo più dopo procedure odon- toiatriche su pazienti in trattamento con bifo- sfonati per via endovenosa, nell’ambito di una terapia antitumorale. I pazienti con carcinoma prostatico ne vengono colpiti più frequentemen- te rispetto ai pazienti con mieloma multiplo o carcinoma mammario. «Il rischio non è di perdere un impianto ma di perdere una parte del mascel- lare», ha riferito il relatore per fare chiarezza sul pericolo. Gli aumenti e gli inserimenti di impianti dovrebbero quindi essere evitati in presenza di una patologia maligna primaria, in caso di som- ministrazione endovenosa prolungata di bifosfo- nati ad alta concentrazione e di chemioterapia o terapia cortisonica. Sebbene il rischio sia signifi- cativamente minore, anche i bifosfonati sommi- nistrati per via orale possono provocare osteo- necrosi del mascellare. _La ricerca ha offerto al congresso uno sguardo verso il futuro Promuovere la ricerca sulla rigenerazione e avvicinare tra loro ricerca e pratica clinica sono gli intenti chiave della Osteology Foundation. Per questo motivo a Monte Carlo era presente una grande esposizione di poster e si sono tenuti due frequentatissimi workshop per ricercatori e un forum sulla ricerca. Al termine del simposio sono stati conferiti i Premi alla Ricerca Osteology. Per la ricerca preclinica, il premio è stato assegnato a Elena Martinez-Sanz (Spagna) e al suo lavoro: “Minimally invasive cleft palate repair using injectable hydrogels” (Riparazione minin- vasiva di palatoschisi mediante idrogel iniettabi- li). Per la ricerca clinica, il premio è stato vinto da Mario Roccuzzo (Italia) con il suo lavoro: “Long- term (10 year) stability of soft tissues around im- plants following ridge preservation technique by means of collagen-coated bovine bone” (Stabilità a lungo termine (10 anni) dei tessuti molli perim- plantari in seguito a una tecnica di preservazione della cresta con osso bovino collagenato). Il motto della Osteology Foundation è Linking Science with Practice in Regeneration. La fondazione è stata istituita nel 2003 e le sue attività principali comprendono il finanziamento di progetti di ricerca e l’organizzazione di simposi nazionali e internazionali. Inoltre la fondazione ha lanciato la Osteology Research Academy, un corso intensivo sulla metodologia di ricerca, e pubblica la serie di libri Osteology Guidelines for Oral & Maxillofacial Regeneration in collaborazione con Quintessence. Il Consiglio della fondazione, di cui fanno parte parodontologi e chirurghi maxillofacciali di fama internazionale, supervisiona tutte le attività. _a proposito della Osteology Foundation eventi _ Osteology Research