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implants - international magazine of oral implantology

332_2013 eventi _ Osteology Research provocare infiammazione. Per poter monitora- re l’impianto, l’odontoiatra dovrebbe eseguire radiografie periapicali al momento del tratta- mento protesico definitivo e poi una volta l’anno nel quadro di un indispensabile follow-up. Oltre all’esame radiografico, sono parametri impor- tanti anche la mobilità implantare, la profondità di tasca e i segni clinici di infiammazione. _Quali terapie della perimplantite si sono dimostrate valide? Giovanni Salvi (Svizzera) e Frank Schwarz (Germania) hanno illustrato lo stato attuale del- le conoscenze scientifiche relative alla terapia della perimplantite. Dopo una fase preparatoria, in cui vengono eliminati fattori di rischio quali un’insufficiente igiene orale e i restauri difficili da pulire, viene messa in atto la procedura non chirurgica, con rimozione del biofilm e la terapia antimicrobica. Possono essere usati con succes- so gli antibiotici topici, nonché la terapia laser e quella fotodinamica. Da uno a due mesi più tardi, il difetto deve essere rivalutato e se necessario viene instaurata una terapia chirurgica che comprende la rimo- zione del tessuto di granulazione e la deconta- minazione della superficie dell’impianto. Gli an- tibiotici possono essere somministrati anche in questa fase. La successiva implantoplastica può prevenire una ricolonizzazione della superficie dell’impianto. Frank Schwarz ha illustrato più dettagliatamente la procedura. Le spire della vite vengono levigate e poi l’impianto si lascia in guarigione sommersa. Se si desidera compensare la perdita di tessuto con misure rigenerative, si dovrebbero usare solo prodotti scientificamente documentati. Niklaus P. Lang (Svizzera) ha presentato nella prima sessione del simposio un albero decisiona- le per la scelta tra preservazione o estrazione dei denti parodontalmente compromessi. I relatori che hanno preso poi la parola hanno mostrato dati incoraggianti sulla gestione dei difetti infra- ossei e dei problemi di forcazione. _La convenienza della prevenzione La terapia ottimale inizia presto. Per questo, una delle sessioni era centrata sulle decisioni che devono essere prese prima o immediatamente dopo l’estrazione dentaria. Che riassorbimento ci si può aspettare a cau- sa del collasso dell’alveolo post-estrattivo? Il vo- lume può essere conservato egualmente? Di cosa deve tenere conto il dentista nella zona estetica? Mariano Sanz (Spagna) ha mostrato i dati isto- logici di uno studio preclinico sul processo di guarigione nel momento che segue l’estrazione del dente. Lingualmente, le proporzioni di osso rimanevano quasi invariate, ma la parete ossea vestibolare si riassorbiva in quantità rilevante nella dimensione orizzontale. I risultati degli studi preclinici sul riassorbi- mento osseo nel corso della guarigione sponta- nea hanno potuto trovare conferma in uno stu- dio clinico su 120 pazienti edentuli. Jan Lindhe (Svezia) ha mostrato nel corso della sua keynote lecture dei dati non pubblica- ti su questo tema. Un impianto immediato può prevenire il riassorbimento osseo nella dimensio- ne mesio-distale, ma non nella dimensione ve- stibolo-palatale. Una procedura di preservazione della cresta può ridurre significativamente il rias-