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implants - international magazine of oral implantology

272_2013 industry report _ impianti corti l’osteointegrazione dell’impianto e per la sua funzio- ne. Il design dell’impianto Bicon permette il platform switching con un collo che converge da un diametro maggioredelprimoplateau,a2o3mmversolazona crestale (modulo di convergenza crestale). Nel nostro paziente, abbiamo utilizzato impianti di 5 mm di diametro, ma lo spazio occupato a livello crestale è di soli 3 mm. Questo assicura l’incremento osseo sopra al collo, anche perché l’impianto viene posizionato ad almeno 1 mm sopra la cresta durante laprimafasechirurgica.Questopermetteallestruttu- requalil’ossocrestale,ilperiostioel’epiteliodicresce- re intorno alla base emisferica dell’abutment e di dare spazio sufficiente per il mantenimento e la crescita della papilla. Un altro fattore importante per ottenere lastabilitàcrestalealungotermineèilsigillobatterico della connessione tra impianto e abutment. Se è vero che è possibile ottenere il mantenimen- to dell’osso crestale e la formazione della papilla solo quando l’impianto è posizionato sotto cresta e me- diante platform switching a livello del collo dell’im- pianto,èancheverochequestasituazionepuòessere ottenuta solo se la connessione è sigillata ermetica- mente contro l’infiltrazione batterica. Senza questa caratteristica, il posizionamento di un impianto sub- crestale senza un sigillo batterico porterebbe a una rapida diffusione dei patogeni intorno alle strutture vitali, all’osso crestale, al periostio e all’epitelio. Il risul- tato sarebbe il riassorbimento osseo ben al di sotto del livello di osso crestale originale. La connessione conica di Bicon è una caratteristica del design che assicura il mantenimento del livello di osso crestale intorno a un impianto con spalla convergente, posi- zionato sotto cresta.3 La Locking Taper è una connes- sione precisa formata dalla saldatura a freddo di due superfici dello stesso materiale che vengono poste a intimo contatto mediante pressione. In questo modo, gli strati di ossidazione – forma- tisi sia sul perno dell’abutment sia sulla superficie del pozzetto implantare – vengono staccati.4,5 I componenti protesici (gli abutment one piece in titanio realizzato in lega di titanio dello stesso gra- do chirurgico degli impianti) assicurano la massima resistenza meccanica e l’ottimale biocompatibilità. La geometria emisferica di base sottogengivale risulta ideale per la stabilità del tessuto connettivo perimplantare. Gli abutment sono collegati al poz- zetto dell’impianto mediante un perno, con diametro 2 mm, 2,5 mm o 3 mm. Gli impianti con diametro 3,0 mm e 3,5 mm sono adatti per perni da 2 mm, mentre quelli con diametro 4,5 mm, 5 mm o 6 mm sono adatti per abutment con perno da 3 mm. Ipernidituttigliabutmenthannodiametrioprofili di emergenza di 3,5, 4,0 o 6,5 mm, adatti per permet- tere una forma anatomica naturale dei tessuti molli. I diametri degli abutment sono quindi indipen- denti dai diametri degli impianti, il che significa che ogni impianto può alloggiare quattro diversi profili di emergenza di abutment. I diversi profili di emer- genza partono da perni di 2 mm, 2,5 mm e 3 mm posizionati a livello dell’osso crestale. La geometria degli abutment assicura il platform switching anche a livello protesico, che è di vitale importanza nell’orga- nizzazione del tessuto connettivo e dello strato epite- liale. Lo spazio sopraperiosteo coinvolto nello sbalzo dal diametro del perno di connessione (2-3 mm) al diametro dell’emisfero dell’abutment (3-6,5 mm), per- mette il formarsi di un tessuto connettivo più spesso e più denso, con il risultato di una conservazione ot- timale della papilla. Nel caso che segue, tutti gli abutment seleziona- ti avevano un perno da 3 mm, in quanto dovevano connettersi ai pozzetti da 3 mm degli impianti 5.0 x 6.0. Le altezze dei perni degli abutment, le inclinazioni e i diametri vengono scelti in laboratorio secondo la posizione degli impianti relativamente all’anatomia della cresta alveolare. TriniaTM è in materiale resinoso rinforzato con fibre multi direzionali per CAD/CAM che, nonostante la sua leggerezza, è in grado di sop- portare le forze occlusali. _Caso clinico Il paziente, un uomo di 52 anni con osso man- dibolare gravemente compromesso, è stato trattato con il posizionamento di quattro impianti SHORT®. DueimpiantiSHORT®(4,5x8mm)sonostatiposizio- natibilateralmentenellaregionecaninaedueimpian- ti ULTRA SHORT® (4 x 5 mm) sono stati posizionati bilateralmente nella regione del primo molare (Fig. 1). Gli impianti sono stati posizionati con una chirur- gia a due fasi e sono stati scoperti dopo un periodo di guarigione di tre mesi (Figg. 2 e 3). Fig. 3 Fig. 4