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implants - international magazine of oral implantology

152_2013 Questi impianti sono autofilettanti, permet- tono di effettuare una sottopreparazione del sito implantare e hanno la caratteristica di avere una geometria di spira che già di per sé consente un’ottima stabilità primaria. Il torque di inserimento in questo caso su- pera abbondantemente i 40 N/cm impostati sul motore implantare. Gli impianti vengono inseriti circa mezzo mil- limetro al di sotto della cresta ossea9,10 (Fig. 9). Mentre ancora si discute in letteratura se l’inserimento implantare subito dopo l’estrazione permetta o meno la conservazione del tessuto osseo alveolare e basale circostante11,12 , vantag- gi indubbi degli impianti post-estrattivi sono il mantenimento dell’estetica gengivale secondo i principi dell’implantologia protesicamente gui- data5 e, naturalmente, un notevole risparmio di tempo per il clinico e per il paziente, data la dra- stica riduzione delle fasi chirurgiche e protesiche. Una fase molto importante è quella della ve- rifica, una volta inseriti gli impianti, del perfetto Fig. 9_Impianti inseriti. Fig. 10_Regolarizzazione cresta. Fig. 11_Effetto cavitazione. Fig. 12_Prova monconi provvisori. Fig. 13_Posizionamento transfer. Fig. 14 _Viti di guarigione e rigenerazione alveoli 4.1 e 3.1. Fig. 12 Fig. 13 Fig. 14 Fig. 9 Fig. 10 Fig. 11 expert article _ piezochirurgia