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implants - international magazine of oral implantology

132_2013 expert article _ piezochirurgia L’esame radiografico rivela una malattia pa- rodontale diffusa e mancanza di parecchi ele- menti dentari già sostituiti con impianti osteoin- tegrati (Fig. 2). All’anamnesi non si riscontrano patologie sistemiche in atto o pregresse di par- ticolare rilievo odontoiatrico. La paziente non è fumatrice e non assume farmaci. Si decide inizialmente di trattarla da un pun- to di vista parodontale generale sottoponendola a sedute di igiene orale, curettaggi, istruzione e motivazione all’igiene orale. Alla rivalutazione si osserva un netto miglio- ramento della situazione parodontale, ma per- mangono un alto grado di mobilità degli elemen- ti 3.2, 3.1, 4.1, 4.2 e difficoltà di detersione della medesima zona. Si stabilisce quindi che si procederà all’estra- zione dei quattro incisivi inferiori e, in accordo con la paziente e viste le alte esigenze estetiche soggettive della stessa determinate da una vita sociale oggettivamente intensa, si decide che, al momento delle estrazioni, verrà effettuato l’inse- rimento contestuale di due impianti in zona 3.2 e 4.2 e una protesizzazione provvisoria immediata. Pochi giorni prima dell’intervento, la pazien- te viene preparata nuovamente da un punto di vista parodontale, questa volta solo nella zona frontale inferiore, per poter eseguire la chirurgia implantare in un contesto di tessuti parodontali il più possibile disinfiammati. In questa occasione viene rilevata un’im- pronta in alginato per confezionare una dima chirurgica e un provvisorio sgusciato, in modo da ridurre drasticamente i tempi di esecuzione del manufatto provvisorio il giorno della chirurgia. Il modello verrà inoltre duplicato per avere un riscontro sulla forma e la posizione dei denti del- la paziente prima dell’intervento protesico. In preparazione dell’intervento vengono pre- scritti amoxicillina e acido clavulanico (1 gr ogni 12 ore per 5 giorni), e betametasone di sodio fo- sfato (1 mg ogni 8 ore per tre giorni) a partire dal giorno precedente l’intervento. Considerata l’alta mobilità degli elementi dentari, per effettuare le estrazioni viene utiliz- zata una tecnica tradizionale, ma la detersione degli alveoli postestrattivi viene effettuata con la piezochirurgia per avere una prima detersione atraumatica e per sfruttare l’effetto di cavitazio- ne e avere quindi un campo operatorio più puli- to8 (Figg. 3, 4). Considerate le problematiche parodontali che hanno portato all’estrazione degli elementi dentari in questione, si decide di non utilizza- Fig. 1_Situazione clinica iniziale. Fig. 2_Opt iniziale. Fig. 1 Fig. 2