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Dental Tribune Italian Edition

4 Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2013Clinica & Tecnica Con GEASS, la formazione è completa. GEASS offre il meglio della didattica in implantologia e chirurgia orale, con percorsi teorico pratici adatti a ogni livello di esperienza. I prossimi corsi: 21 Giugno • Sviluppo del manufatto protesico nelle RF 4/6 • Udine 19_22 Settembre • Corso di chirurgia su paziente • Bucarest 28 Settembre • Tecniche di chirurgia avanzata • Piacenza 28 Settembre • Live Surgery di chirurgia avanzata • Trento www.geass.it - www.geasscampus.it - geass eventi - tel. 0432 669191 programma formativo duemila13 “La componente estetica” di Gürel e Coachman Splendida relazione ad Amici di Brugg 2013 << pagina 1 Infatti, ha suscitato particolare in- teresse il modo con cui gli operatori vanno a interagire per uno stesso caso clinico rimanendo seduti presso i propri studi professionali, l’uno in Brasile a San Paolo, l’atro in Turchia ad Istanbul. Nella pratica, quando un paziente si sottopone a un consulto odontoiatri- co per richiedere uno Smile Makeo- ver, lo stesso si ritrova di fronte a una nuovaesperienza:cioè,oltreadessere seduto sulla poltrona del nostro riu- nito per un esame clinico obiettivo intra ed extra orale, il cui attore prin- cipale è il dentista, si ritrova altresì in un vero e proprio studio fotogra- fico con tutte le caratteristiche di un Fashion Professional Photographer. Da questo momento il paziente di- venta “modello” grafico, il cui viso mappato secondo canoni e parame- tri relativi a veri e propri principi di integrazione estetica, verrà successi- vamente ridisegnato nella sua com- ponente orale e dentale, come un diamante incastonato in un diadema. Una volta tracciate sulla fotografia oggetto del Design le linee necessarie per i riferimenti clinico-estetici, linea bipupillare,pianoocclusale,lineame- diana e tutti i parametri utili al caso, si può elaborare un primo disegno che sarà oggetto di wax-up. Lo stesso diventerà mock-up, e quindi inserito per addizione sulla dentatura presen- te al fine di poter verificare l’efficacia del disegno. I relatori, a questo punto, consigliano di fotografare e filmare nuovamente il sorriso del paziente in modo da poter concertare insieme allo stesso pregi o difetti senza però l’uso dello specchio, che peraltro po- trebbe sfalsare l’approccio visivo del paziente stesso. Fatto ciò, gli eventuali difetti e ritoc- chi possono essere messi in pratica, nuovamente fotografati e scanne- rizzati con un supporto digitale per poi essere trasferiti a una stampate digitale 3D dalla quale estrarre il modello stereolitografato. Quest’ul- timo può essere analizzato dagli operatori per essere revisionato; se questo wax-up digitale ha riscontro positivo dagli stessi, il file può esse- re inserito come in un programma di fotoritocco all’interno del sorriso precedentemente fotografato, per poi diventare il vero Digital Smile Design customizzato per il nostro paziente. A questo punto, tramite la fase CAM dei processi digitalizzati protesici, possiamo inserire nel cavo orale un mock-up perfezionato relativamente ai materiali, quasi una sorta di prova della sottostruttura, la cui definitiva finalizzazione e realizzazione potrà poi essere ubicata sulla dentatura og- getto di questa trasformazione. La figura dello Smile Designer, quin- di, richiede molte qualità che il clini- co brasiliano ha saputo concentrare, supportato dal valido contributo di un professionista del calibro di Gürel. In questa presentazione, comunque, si evince quanto le tecnologie digita- li abbiano reso possibile identificare un nuovo percorso professionale per l’odontoiatraestetico;irelatorihanno messo in evidenza che i dati elaborati con Keynote, vengono poi immessi in capienti recipienti virtuali – come Dropbox – al fine di poter essere pre- levati a piacere, rielaborati e concer- tati in una videoconferenza ormai di largo uso come su Skype. La figura dell’odontoiatra a indirizzo estetico deve quindi comprendere una buona conoscenza dell’arte foto- grafica, nonché video, considerando il fatto che gli stessi video servono a immortalare momenti preziosi dei pregi e/o difetti di un sorriso, in par- ticolare alla dinamica facciale che spesso la fotografia non riesce ad evi- denziare. Oggi la tecnologia digitale offre handycams full frame, il cui fermo immagine può essere elabora- to, disegnato, per essere utilizzato e rielaborato da Smile Designer e odon- totecnico. Certo, la conoscenza clinica della morfologia e fisiologia del sor- riso in tutte le sue componenti deve essere l’elemento basilare per poter utilizzare queste nuove tecnologie e tecniche ormai a tutti noi comuni, considerando che programmi come Keynote sono derivati di software di photo editing che molti di noi usano quotidianamente a costi facilmente accessibili. Senza dubbio vedere che questi prestigiosi colleghi riescono a migliaia di chilometri di distanza, attraverso queste tecnologie, a trasfe- riredatieaconcretizzarliinmateriale protesico cosmetico, prodotto finale dell’odontoiatria estetica, suscita un meraviglioso effetto quasi di “onnio- dontoiatria”, intesa come “possiamo essere ovunque”. Devo confessare che per me, come per altri che si sono avvicinati al mondo dell’estetica da molto tem- po, la qualità della relazione a cui ho assistito non può che invitare tutti i colleghi presenti all’evento a un plauso, che scaturisce soprattutto dal grande impegno dimostrato da Galip e Christian. Personalmente, già quan- do esercitavo come odontotecnico, la fotografia del sorriso era elemento es- senziale, insieme ai modelli in gesso per la pianificazione del caso clinico; ai quei tempi la foto non era ancora digitale ma veniva scattata con una “mitica” Polaroid Medical che, una volta asciutta, doveva subire la pres- sione del mio pennarello indelebile attraverso un foglio lucido sul quale effettuavo un rudimentale Smile De- sign a cui seguiva una ceratura e una specie di prototipo, frutto della con- certazione tra il sottoscritto, il clinico e il paziente che, come ho già scritto su una mia pubblicazione, è per me il vero “protagonista” della nostra odontoiatria estetica. Sembra di par- lare di qualcosa di giurassico; oggi le tecnologia ci offre molte possibilità di migliorarelanostraodontoiatria.Per- sonalmente, da molto tempo mi oc- cupo di predicibiltà e progettazione estetica dei casi clinici con Aesthetic Digital Smile Design, ma oltre a que- sti grandi esempi sullo stato dell’arte, dobbiamo tener presente quelle che sono le nostre realtà professionali forse un po’ meno internazionali, ma comunque tutte made in Italy (par- ticolare non trascurabile). Dobbia- mo ringraziare questi relatori per il contributo da cui tutti noi possiamo prendere spunto per confezionare un’odontoiatria estetica nei fatti e nei mezzi sempre migliore; per quanto riguarda i mezzi, il mio ideale conti- nua ad essere un software facilmente fruibile per chi si avvicina ex novo alla cosmesi dentale, e allo stesso tempo così elaborato per coloro che possono già elaborare dati predicibili, frutto dell’esperienza professionale. Inoltre, il mio sentimento estetico va ad ubicarsi nel desiderio di un’e- stetica a 360°, cioè la consapevolezza della visione multidisciplinare tra odontoiatra estetico, odontotecnico, ortodontista, implantologo, chirurgo maxillo-facciale e, in moltissimi casi, primi tra tutti, il chirurgo plastico e il medico estetico. Tutte queste figu- re professionali, secondo me sono in stretta relazione tra loro nella concer- tazione relativa soprattutto all’analisi estetica, quindi sarebbe meraviglioso che il chirurgo plastico, ad esempio, potesse fare uso dello stesso softw- are; lo stesso Coachman ha affermato che dobbiamo smettere di pensare all’odontoiatra confinato alla sola dentatura, ma bisogna rendersi con- to che noi siamo in grado di offrire il nostro contributo relativamente all’estetica e alla fisiologia di tutto il viso; sono assolutamente in accordo con questa affermazione, aggiungen- do che proprio per questo motivo la nostra “predicibilità clinico-estetica” è il vero punto cardine dello “Smile Designer”. Valerio