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Dental Tribune Italian Edition

8 Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2013Clinica & Materiale < pagina 1 Ognuna di queste fasi è di estrema importanza perché permette di cre- are le condizioni necessarie per at- tuare la fase successiva: senza una buona apertura camerale, infatti, non sarà possibile localizzare cor- rettamente i canali, non sarà quindi possibile detergerli e disinfettarli adeguatamente e non si otterrà un efficace sigillo del sistema. Con il passare degli anni gli obiettivi della terapia endodontica sono rima- sti gli stessi, ma sono state introdotte numerose tecniche innovative per rendere il compito dell’operatore più facile, celere e più efficace a breve e a lungo termine. Queste innovazioni si sono dimo- strate utili nel campo dell’endodon- zia chirurgica e non. La radiografia digitale ha contribu- ito a migliorare l’interpretazione diagnostica dell’immagine radio- grafica: si ha così la possibilità di ingrandire, schiarire, manipolare, analizzare, misurare le immagini scansite dal computer e soprattut- to di usare una quantità minore di radiazioni sul paziente. I sistemi di ingrandimento come il microscopio operatorio consentono una più accu- rata localizzazione dei dettagli ana- tomici delle superfici esposte come l’individuazione di canali accessori, di fratture, di perforazioni, nonché un maggior controllo di tutte le fasi operative seguenti, dando la possibi- lità al clinico di utilizzare strumenti di dimensioni microchirurgiche. Sono state introdotte nell’uso quo- tidiano anche sorgenti a ultrasuoni e inserti specifici per l’endodonzia, strumenti molto importanti dal punto di vista operativo. I rilevatori apicali di nuova gene- razione, sono spesso più affidabili della sola interpretazione radiogra- fica: diversi studi hanno dimostrato un’accuratezza nella rilevazione del- la lunghezza di lavoro che si aggira tra il 75% e il 93 % di precisione. L’introduzione degli strumenti ro- tanti al nickel-titanio (o Ni-Ti), uniti alla tecnica di strumentazione cana- lare crown-down, ha reso l’endodon- zia sicuramente più veloce. Nell’ambito dell’otturazione canala- re sono state introdotte alternative alle tecniche di condensazione la- terale o verticale della guttaperca. I nuovi sistemi di otturazione canala- re prevedono la termoplasticizzazio- ne della guttaperca e l’introduzione di questa, resa malleabile dal calore, all’interno del canale con l’uso di pi- Evoluzione dei cementi endodontici Portland modificati Cristina 0.1%). Tab. 2 - Risultati dell’esame spettrometrico, campione MTA bianco. Maggiori costituenti (> 0.1%) re molto simile a quello dell’asfalto, che tendeva a disidratarsi e a essic- carsi richiedendo aggiunte di acqua. Il prodotto era granuloso e necessi- tava di carrier o di spingi-amalgama di piccole dimensioni per essere utilizzato dall’operatore con preci- sione. La manipolazione e il posizio- namento della sostanza potevano presentare qualche difficoltà. Un ul- teriore svantaggio era da attribuirsi alla colorazione scura che causava la pigmentazione degli elementi dentali trattati, poiché la sostanza traspariva attraverso i tessuti duri dell’elemento dentale. Una nuova formulazione, ottenuta sottraendo la componente ferrosa, ha permesso di evitare le problematiche estetiche, il prodotto era meno granuloso ma l’applicazione risultava ancora diffi- coltosa. In termini di composizione il cemento di Torabinejad era com- posto principalmente per il 75% da cemento di Portland, 20% da ossido di bismuto (radiopacizzante) e 5% da Gypsum, 5% dalle sostanze rimanen- ti. Nell’applicazione clinica tale ma- teriale soddisfaceva la maggior parte dei requisiti richiesti a un materiale ideale, eccezion fatta per la facilità di manipolazione/applicazione e il tempo di presa particolarmente lun- go (circa 4 ore). Tutto ciò era giustificato dalla com- posizione chimica e dalle reazioni di presa che danno origine a una fase amorfa e a una cristallina, quest’ul- tima particolarmente importante poiché responsabile di alcune carat- teristiche intrinseche del cemento. In sintesi un esame ellettrospettro- metrico comparativo tra cemento Portland e il cemento di Torabinejad ha dimostrato l’assoluta sovrappo- sizione dei due prodotti tranne che per la sottrazione di Fe nella formu- lazione bianca e l’aggiunta di ossido di bismuto per aumentarne la radio- pacità (Tabb. 1, 2)1 . L’ulteriore evolu- zione della ricerca ha sottolineato la necessità di rendere più rapida la presa, più facile l’utilizzo, aggiun- gendo degli acceleratori di presa e modificando la granulometria della polvere per migliorarne anche la pe- netrazione nei tubuli dentinali2 . Le più recenti pubblicazioni riguardo al confronto tra i cementi a base di Portland riportano che tali cementi hanno tutti i medesimi componenti maggiori3,4 . > pagina 9 Figg. 1a, 1b - Preparazione retrograda di elementi monoradicolari con MTA e cemento Portland per test microinfiltrazione marginale. È stato usato un microto- mo per ottenere le sezioni degli elementi dentali chiusi retrogradamente, immersi in soluzione fisiologica, poi in soluzione acquosa di blu di metilene, successivamen- te decalcificati, disidratati, diafanizzati, colorati con ematossilina-eosina ed inclusi in paraffina. stole o di carrier preformati; oppure il posizionamento del cono a freddo nel canale e la veicolazione di calore nel canale attraverso plugger di op- portune dimensioni a sostituire la condensazione verticale. Importanti cambiamenti si sono registrati anche nella scelta del ma- teriale per otturazione retrograda e per riparazioni radicolari. Un materiale, in questi ultimi anni, ha suscitato particolare interesse in endodonzia e soprattutto in en- dodonzia chirurgica. Scoperto da Torabinejad nel 1992-1993, si tratta di un cemento che è stato messo a confronto con diversi altri materiali, utilizzati nella pratica clinica, al fine di stabilire quale tra questi avesse la maggior predicibilità di succes- so. È caratterizzato da interessanti proprietà e trova le sue indicazioni principali nel trattamento di denti apicectomizzati e delle perforazio- ni radicolari, consigliato anche nel trattamento della polpa vitale per incappucciamenti e pulpotomie, nei riassorbimenti interni e per ottenere una barriera preformata nella tera- pia dei denti ad apice immaturo. Il cemento endodontico ideale do- vrebbe soddisfare tutti i seguenti re- quisiti, considerati ottimali: – non essere tossico; – essere biocompatibile; – essere ben tollerato dai tessuti periradicolari; – favorire e promuovere la guari- WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM