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today Amici di Brugg

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Malgrado l’invito fosse stato esteso a tutte le forse politiche, all’incontro si presentarono solo in due: Luciana Pedoto (PD) e Beatrice Lorenzin (Pdl), dal momento che, con l’approssimar- si delle elezioni, gli altri politici erano in ben altre faccende affaccendati. Lorenzin, che per la cronaca ha fat- to parte nella scorsa legislatura della Commissione Affari Costituzionali, della Bicamerale per l’attuazione del Federalismo fiscale e della Commis- sione Parlamentare dell’Infanzia, in quell’incontro aveva dimostrato di avere le idee ben chiare sulla catego- ria dei dentisti e sui provvedimenti da assumere nella futura legislatura per e con essi. Dopo aver rilevato come siano ancora e sempre visti come dei «medici a parte», più professionisti che sanitari come gli altri, Lorenzin aveva sottolineato la concreta meno- mazione al diritto alla salute, che deriva dal fatto che tutti (97%) hanno bisogno di questi medici, ma circa la metà dei possibili pazienti è costretta oggi a farne a meno, per via dei costi, con conseguente fioritura del turismo odontoiatrico e dell’abusivismo. «Se io ho il mal di cuore» – aveva detto testualmente Lorenzin - «non mi sogno di andare da un cardiologo abusivo per risparmiare». Il problema quindi è sottolineare l’aspetto medico-scientifico dell’at- tività odontoiatrica facendo rientrare tali professionisti nel grande alveo del comparto sanitario comune, assieme a tutti gli altri, salvaguardando così il diritto costituzionale alla salute, ma senza impoverire al contempo la quali- tà delle prestazioni. Un pubblico revival della categoria e della professione che non può non tenere conto, ovviamente, degli aspetti economici. Il futuro Ministro aveva allora con- venuto in pieno con l’antica (e ormai incancrenita) proposta della deducibili- tà «utile a voi e allo Stato» – aveva det- to Lorenzin – «il classico due piccioni con una fava». Deducibilità delle spese del paziente, così da contrastare l’abu- sivismo (assieme alla confisca di beni agli abusivi) e una deducibilità «inevita- bile» (così l’aveva definita) delle spese del dentista, quando lo studio cerca di stare dietro al progresso tecnologico, acquistando strumentazione all’avan- guardia, un comportamento per il qua- le oggi si rischia addirittura di essere puniti dagli studi di settore. «Del resto» – aveva commentato Lorenzi – «non si vede perché se delle società investono in strumentazione possono dedurre le spese e voi no». Si vedrà ben presto se quella condivisione di vedute del Mini- stro con il Tavolo del Dentale sui modi di risolvere problemi di antica data, sfocerà effettivamente in un provvedi- mento legislativo. Nell’attesa riproponiamo la sintesi dell’incontro tra l’attuale Ministro e i componenti del Tavolo. m.boc Il Tavolo del Dentale e la politica sui gravi e irrisolti problemi dell’odontoiatria Fonte: Dental Tribune, marzo 2013 A elezioni avvenute, mentre all’orizzonte grava una densa nebulosa e il senso di incertezza è generalizzato, riteniamo di dover richiamare i punti fondamentali emersi dal Tavolo Dentale, il secondo della serie, tenutosi la mattina del 13 febbraio all’Ho- tel Nazionale di piazza Montecitorio (luogo significativo!) con la brillante assenza dei politici invitati, evidentemente presi da ben altre faccende. Alla vigilia delle elezioni le varie componenti della filiera (Andi, Aio, Unidi, Ancad e Cnp) hanno infatti sentito il bisogno di ritrovarsi per analizzare i problemi del settore, alcuni (come l’abusivismo) decisamente incancreniti. Sulle richieste emerse dal Tavolo (aiuti ai cittadini per accedere alla cure odontoiatri- che, sostegno ai professionisti e alle aziende del settore che investono in qualità, lotta all’abusivismo odontoiatrico e creazione di un conferenza permanente sull’odontoia- tria). In tale occasione venne anche emanato un comunicato stampa a futura memoria dei nuovi governanti, che ci auguriamo in materia non più latitanti. m.boc