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today Amici di Brugg

4 56° Amici di Brugg • Rimini 0 5 25 75 95 100 0 5 25 75 95 100 0 5 25 75 95 100 0 5 25 75 95 100 Today Brugg 2013 venerd 10 maggio 2013 18:25:24 Investire in tecnologie e professionalità La tipologia degli studi odon- toiatrici, dal nostro osservatorio, si sta molto semplificando. Ci pensa la situazione economico-finanziaria e sociale, internazionale e nazionale. Delle tre grandi fasce in cui collo- care gli studi, sopravvive quella più bassa, che si gioca i pazienti che non possono attendere i tempi dilatati dell’accesso al servizio pubblico o che non pensano alla patologia orale come a una malattia. Vive bene quella alta, quella della qualità che mira all’eccellenza. Qui, l’afflusso di clientela è in cre- scita significativa e proviene dalla fascia di mezzo, alla quale la classe più alta sottrae in maniera definitiva il pacchetto clienti. Sempre qui, l’au- mento della produttività è significati- vo e talvolta importante, anche a due cifre. La fascia realmente in crisi è (o era) quella di mezzo, quello della real- tà monoprofessionale con uno o due giorni dell’igienista, dell’ortodontista ogni 15 giorni o tre settimane, di un collaboratore endodontista cinque o sei ore circa a settimana. Magari due o tre assistenti che, a rotazione o a caso, svolgono la funzione di segreteria1 . È quella destinata in tempi medio-brevi a scomparire. Anche per motivi ana- grafici, concentrando in modo maggiore in sé una popolazione odontoiatrica con età più elevata, e comunque superiore ai cinquant’anni. Professionisti la cui precedente espe- rienza relativamente facile non li ha alle- nati a immaginare o ad affrontare il cam- biamento, condizione indispensabile per sopravvivere ora e riprendersi alla fine del periodo diffici- le. Non è il caso di richiamarsi al futurismo e a Marinetti, pensando alla crisi come a una grande scopa del mondo che fa pulizia, ma è sufficiente richiamarsi a Darwin e alla sua selezione della specie. Sopravvi- vono i più adatti. Gli altri rimangono nel tunnel, dove quella luce al fondo è sempre più lon- tana. Ma chi crede di potercela fare, perché si ritiene in possesso di pro- fessionalità adeguata, o ritiene di dovercela fare, perché ad esempio ha i figli che devono subentrare nell’attivi- tà, allora deve investire. Ed è questo il momento di farlo. Investire sì, ma in che cosa? Innan- zitutto nel proprio studio. Che significa poi scommettere e investire su di sé. Il proprio studio deve essere dotato di tutto quanto serve per esprimere al meglio la professionalità del titolare, la deve esaltare. Quindi, con tutte le attrezzature e le tecnologie più avanzate. Che natu- ralmente vanno mostrate e indicate ai pazienti, perché colgano il valore della qualità e facciano i confronti con le altre realtà che non le utilizza- no. E con la formazione importante al corrispondente utilizzo da parte delle risorse umane di assistenza. Perché le RU formate prendono coscienza di sé, crescono in autostima, lavorano meglio, producono di più a pari con- dizioni e trasmettono la sensazione di serenità e qualità ai pazienti. Se questo è un periodo in cui c’è in qualche studio una parziale flessione di accesso, quel tempo va impiegato per formare e studiare e per preparar- si alla fine del tunnel. Perché è comun- que certo che il tunnel, se non ti siedi e lasci andare avanti gli altri, prima o poi finisce e se ne esce. E occorre essere preparati all’incognita che si troverà all’uscita. Poi occorre investire in nuove tec- nologie e in nuovi strumenti. Ciò non significa pensare a intasare le aziende odontoiatriche di elettronica in ogni dove. Nuove tecnologie e nuovi strumenti sono, appunto, strumenti e devono servire. Ben venga il nuovo, se mirato alla creazione della qualità che punta all’eccellenza. Ma la creazione di attrezzature e macchinari di nuova o futura generazione deve nascere dalla stretta e costante collaborazione tra chi ha la capacità tecnica di realiz- zarle e chi ogni giorno le sperimenta sul campo. Oppure, riflettendo sulla risposta a nuovi bisogni che intercetta tra i pazienti, va alla ricerca di tecno- logie e strumenti che magari non trova perché nessuno li ha mai suggeriti al produttore. Franco Tosco, Lessicom Srl www.lessicom.it NOTE 1. I liberi professionisti sono da valutare con particolare attenzione. La loro collocazione li pone, in teoria, tra coloro che non dovrebbero soffrire particolarmente in questo momento. Ma subiscono, per contro, una pesante selezione al loro interno, e ciò vale per tutte le aree professionali. Nella condizione socio-economica precedente, anche professionisti di media capacità avevano comunque un loro mercato a cui attingere, il che permetteva loro di mantenere un trend di vita tranquillo. Ora, sotto la spinta della minore disponibilità, tutti coloro che accedono all’attività dei professionisti (avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, architetti, medici, dentisti ecc.) vogliono la qualità, vogliono il professionista di livello alto. Disposti anche a pagare di più – cosa sempre meno vera –, ma a fronte di risultati che durino nel tempo e che non richiedano, se non nella misura minore possibile, ulteriori in- terventi correttivi. Il nostro paese ha visto proliferare una pletora atipica di professionisti in quasi tutti i settori di specializzazione, tale da non avere confronti con quasi nessuno degli altri paesi europei. Ciò perché si mirava soprattutto a quelle professioni – pur disponendo di capacità medie – che garantivano una vita economicamente agiata o serena. Oggi si va alla selezione. I clienti si indirizzano verso la qualità e l’eccellenza: chi non è in questa fascia è destinato a scomparire. Per restare nel mondo odontoiatrico, in Italia il rapporto dentista-paziente è attorno a 1/800. Nella media europea è di circa 1/2000. È nelle cose che, in tempi medi, il nostro “parco dentisti” si dimezzi. « pagina 1 Temi che data la loro centralità, non mancheranno di sottolineatura anche nel programma della 57a edizione degli “Amici” di cui siamo già in grado di fornire uno spaccato. Nel 2014, dal 22 al 24 maggio, tema ufficiale centrale sarà l’innovazione tecnologica, diverso, a prima vista da quello trattato quest’anno, che volge sulla compatibilità fra estetica e funzione nella nostra disciplina. Quest’ultimo risultato, che in realtà rappresenta l’obiettivo essenziale di ogni intervento, con le nuove tec- nologie viene invece facilitato con risultati di eccellenza altrimenti insperabili. Già il corso precongressuale del giovedì, dedicato al “provvisorio”, verrà ana- lizzato a 360 gradi, con ampi riferimenti alle nuove tecnologie. Dopo aver parlato del provvisorio sul dente naturale, sugli impianti, in protesi rimovibile e totale, si affronteranno infatti le problematiche gestionali e di tempo, evidenziando i notevoli risultati ottenuti in questo campo dall’uso delle tecnologie CAD/CAM. Gli organizza- tori si aspettano molto da questo precongressuale rivolto a odontoiatri e tecnici, che si avvarrà dell’esperienza di relatori quali Fradeani, Barducci, Cortellini, Reginaldo, coordinati in termini di massima interattività da Robello e Garotti. Il venerdì degli odontoiatri sarà dedicato al piano di trattamento, tornando alle tradizioni, alla vocazione naturale di formatori del dentista di base, che quotidiana- mente deve affrontare nello studio i casi più disparati prima di indirizzare, eventual- mente, il paziente allo specialista della singola branca. » pagina 38 Il benvenuto del Presidente e uno sguardo sul 2014