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Lab Tribune Italian Edition

10 Lab Tribune Italian Edition - Maggio 2013Teknoscienza < pagina 9 Il blocchetto LT può essere uti- lizzato con metodi di caratteriz- zazione e glasura o con tecniche ibride di stratificazione, che sono state utilizzate per anni con IPS Empress Aesthetic (Ivoclar Viva- dent). Il blocchetto HT è indicato per tecniche di caratterizzazione e glasura. La scelta di una di que- ste quattro diverse opzioni este- tiche dipende dalla preparazione e dalle tecniche utilizzate al fine di armonizzarsi con la dentizio- ne o ai restauri adiacenti. Inoltre, il laboratorio può scegliere il tipo di lavorazione appropriato per il restauro selezionato. IPS e.max include opzioni pressate e CAD/ CAM, in quanto il disilicato di litio può essere pressato da un bloc- chetto o fresato. Se si usa l’opzione CAD/CAM, il tecnico progetterà il restauro digitalmente, piuttosto che realizzare una ceratura com- pleta e una procedura di messa in rivestimento/pressatura. Opzioni di preparazione Se sono necessari blocchetti LT o HT, allora i dentisti possono avere flessibilità nelle loro preparazio- ni grazie ai margini traslucenti. Questa è la situazione con prepa- razioni parziali (per esempio inlay, onlay e faccette): i margini posso- no essere posizionati ovunque sia clinicamente appropriato. La tra- slucenza di IPS e.max permette ai dentisti di posizionare i margini virtualmente ovunque nel restau- ro, armonizzando il restauro con la dentizione naturale. Il clinico può usare una prepara- zione tradizionale con riduzione da 1,0 a 1,5 mm (per esempio, una preparazione full-crown) se sono necessari materiali più opachi (per esempio HO e MO). Dato che il restauro risultante avrà una leg- gerà opacità, i margini saranno equi-gengivali o leggermente sub- gengivali. In ogni caso, il materia- le sarà completamente stratificato per creare il restauro finale. IPS e.max permette la scelta di utiliz- zare design di preparazione tradi- zionali o creativi. Opzioni di cementazione Dato che il disilicato di litio può essere fatto aderire con adesivo fotopolimerizzabile o cementato con primer self-etching e con ce- menti resina convenzionali, IPS e.max fornisce anche opzioni per la cementazione. La cementazione tradizionale con primer è ideale per corone totali. Per preparazioni parziali e per faccette per cui si usa un protocollo adesivo, è preferibi- le un adesivo completamente foto- polimerizzabile. Caso clinico Una donna di 42 anni si è presen- tata con denti decolorati che era- no stati restaurati negli anni con diversi restauri in composito (Fig. 5). Un restauro linguale in amal- gama sul dente 12 e i restauri in composito sui denti 23, 21, 11 e 13 mostravano carie ricorrenti, dia- gnosticate con radiografie digitali. Fig. 7 - Sistema E4D LabWorks usato per la scansione, progettazione e fresatura delle faccette. Fig. 9 - File composito digitale 3D computerizzato che mostra la preparazione, i modelli provvisori e la progettazione digitale del restauro. Fig. 11 - Blocchetti IPS e.max per fresatura, nella fase blu. Fig. 12 - Restauro posteriore full contour fresato, nella fase blu. Fig. 10 - Restauri digitali finali, con design cutback per la micro-stratificazione della ceramica smalto. Fig. 8 - Immagine computerizzata del modello 3D digitale. La paziente aveva una storia me- dica negativa e una buona igiene orale con parodonto sano e denti asintomatici. Con la paziente sono state discusse le opzioni di tratta- mento con corone in zirconia, o in metallo-ceramica, o con restauri CAD/CAM in ceramica integrale. Alla fine, sono stati testati i restau- ri CAD/CAM in ceramica integrale. Quando si seguono le corrette con- siderazioni per quanto riguarda la preparazione e il design, i restauri progettati e fresati al CAD/CAM correttamente applicati avranno un notevole successo. La paziente si è sottoposta alla se- duta di preparazione, durante la quale sono stati rimossi i restauri esistenti e i denti da 23 a 13 sono stati preparati per i restauri con faccette in ceramica integrale, se- condo le linee guida delle prepa- razioni per vetro-ceramica CAD/ CAM (Fig. 6): sono quindi stati assicurati lo spazio adeguato, gli aspetti interni arrotondati e i mar- gini equi-gengivali butt joint. Una volta completate le prepara- zioni, sono state rilevate le im- pronte convenzionali e colate con gesso di elevata qualità, laser-ri- flettente. Comunicazione con il laboratorio Il dentista sta all’odontotecnico come l’architetto sta al costrut- tore. Ciascuno ha un ruolo fon- damentale nell’odontoiatria pro- tesica indiretta, che è quello di imitare perfettamente la funzione e l’estetica naturali e di traslarle in una soluzione protesica. La comunicazione tra il clinico e il tecnico prevede un completo trasferimento delle informazio- ni – che includono i componenti funzionali, i parametri occlusali, la fonetica e l’estetica – e continua per tutta la procedura protesica, dalla consultazione iniziale fino alla pianificazione del trattamen- to, alla fase provvisoria e all’appli- cazione finale. Gli strumenti di comunicazione primaria e convenzionale tra den- tista e odontotecnico sono: – fotografie; – documentazione scritta; – impronte della dentizione esi- stente del paziente; – preparazione clinica; – dentizione antagonista. Queste informazioni vengono usa- te per creare modelli, che vengono montati su un articolatore per si- mulare i movimenti della arcate. Procedura protesica indiretta tradi- zionale La procedura protesica indiretta prevede i seguenti passaggi: 1. Il clinico prepara il caso secon- do le linee guida appropriate, rileva le impronte, invia queste e altri elementi di comunica- zione fondamentali al laborato- rio, e il laboratorio riceve tutti i materiali dal dentista. 2. Quindi, le impronte vengono colate, montate e suddivise in monconi. 3. Vengono realizzati i restauri ap- propriati (stratificati, pressati, fusi o una combinazione di questi). Però, con il progressivo passaggio dell’odontoiatria protesica all’era digitale, i clinici devono modifi- care le loro percezioni e definizio- ni del laboratorio odontotecnico. Tradizionalmente, il laboratorio è il luogo che riceve e processa le impronte del paziente e rimanda i restauri completati al clinico che li regola e li applica sul paziente. Così come Internet ha trasforma- to il mondo della comunicazione, la possibilità di utilizzare elettro- nicamente i file dei restauri CAD/ CAM ha rivoluzionato il modo in cui il team protesico percepisce e struttura il rapporto dentista- odontotecnico. La procedura digitale Quando il sistema E4D LabWorks (D4D Technologies) è stato intro- dotto nel 2008 (Fig. 7), è stato il primo modello computerizzato a presentare con precisione un effettivo modello 3D virtuale e a tenere automaticamente in considerazione l’effetto occlusa- le della dentizione antagonista e adiacente. Permette all’utilizzatore di progettare contempora- neamente 16 denti singoli, full-contour, anatomica- mente corretti. Il dispositivo condensa le informazioni da un caso occlusale complesso e lo visualizza in un formato semplice che fornisce al clinico tutte le informa- zioni basilari dell’anato- mia dentale e dell’occlu- sione per modificare il design. Una volta comple- tata questa fase, le infor- mazioni vengono inviate all’unità di fresaggio auto- matizzata. Fig. 13 - Restauro posteriore full contour fresato, nella fase finale cristallizzata di caratterizzazione e glasura. > pagina 11