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Implant Tribune Italian Edition

7Implant Tribune Italian Edition - Maggio 2013 Clinica & Pratica “Piacere, Dental Tribune, l’aggiornamento continuo su carta e su web” Tabloid, Magazine, DTStudyClub Per informazioni e abbonamenti chiamare 011 0463350 - www.tueor.it pack abbonamento + corso ECM online da 22 crediti 134,00 euro dental pack 50,00 euro Dental Tribune, Laser Tribune, Endo Tribune, Hygiene Tribune, Ortho Tribune implant pack 50,00 euro Implant Tribune + Implants magazine pack 70,00 euro Cosmetic Dentistry + Implants + Cad/Cam << pagina 6 Melsen e collaboratori13 hanno con- fermato quanto suggerito in prece- denza, cioè che il dente si sposta con l’osso e non nell’osso, specialmente quando vengono applicate forze ortodontiche leggere e lo sposta- mento del dente è corporeo e non una mera inclinazione. Deiscenze e fenestrazioni, che sono difficili da diagnosticare prima dell’interven- to senza l’ausilio di un’indagine ra- diografica tridimensionale, posso- no rappresentare una limitazione di questa tecnica. Poiché il dente si sposta con il parodonto, nei casi in cui il parodonto non è presente, si potrebbero creare recessioni e per- dita di attacco. Uno studio recente sui teschi ame- ricani contemporanei ha dimostra- to che una deiscenza era presente nel 40,4% dei crani, mentre il 60,1% presentava almeno una fenestra- zione. Molto approssimativamente, questo si potrebbe tradurre a livel- lo clinico che almeno il 50% dei pa- zienti sottoposti a movimenti orto- dontici di espansione sia in senso traversale che sagittale potrebbe essere a rischio di recessione gengi- vale e danno parodontale. In questi casi sembra opportuno consigliare un’analisi radiografica tridimen- sionale (CBCT o Cone Beam) nella valutazione pre-operatoria per evidenziare tali anomalie o la pre- senza di una corticale ossea vesti- bolare molto sottile, che potrebbe essere a rischio di riassorbimento a causa dei movimenti espansivi. La Cone Beam, grazie a una note- vole riduzione della dose di radia- zioni rispetto alla TAC a spirale, e una migliore definizione, potreb- be essere utilizzata di routine nei pazienti con un parodonto sottile, dove il rischio di recessioni post- operatorie è maggiore, soprattutto nei casi con discrepanze sagittali o trasversali. La tecnica PAOO si è dimostrata efficace nel risolvere deiscenze e fe- nestrazioni sugli elementi dentali ma anche nel produrre un notevole cambiamento nell’analisi cefalo- metrica dei punti A e B17. Il compito dell’ortodontista, nei casi trattati con PAOO, è quello di vedere il paziente più spesso poi- ché si potrebbe rendere necessario cambiare i fili con frequenza mag- giore visto che il movimento orto- dontico è sensibilmente maggiore rispetto al trattamento ortodonti- co convenzionale. L’uso della cor- ticotomia segmentale (cioè quella appli- cata solo ai denti che devono effettuare maggiori movimenti rispetto agli altri) può, in maniera estremamente evidente, cambiare il rapporto tra i gruppi di denti. Ciò deve essere tenuto ben presente per- ché può richiedere modifiche nel distri- buire l’ancoraggio da parte dell’ortodon- tista. I denti nella zona dell’intervento si muoveranno molto più velocemente rispetto gli altri denti. Conclusioni La tecnica descritta come “movimento ortodontico osteogenico paradontal- mente accelerato” può essere usata con successo per accelerare il movimento dentale, evitare trattamenti estrattivi, trattare e prevenire i problemi parodon- tali. Può essere inoltre associata ad altri interventi chirurgici, quali per esempio la rigenerazione dei tessuto connettivale, il posizionamento di impianti o estrazio- ne dei denti del giudizio. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Questo articolo è apparso in Implants, la rivista in- ternazionale di implantologia orale, vol. 12, n. 2, 2011, pubblicata da Oemus Media AG, Lipsia, Germania. Fig. 5 - Provvisorio inserito.