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Dental Tribune Italian Edition

30 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2013 < pagina 29 - a 3 e a 6 mesi dall’operazione, con decontaminazione dell’area esposta; - anamnesi completa annuale con controllo radiologico e decon- taminazione dell’area esposta, analisi batteriologica della zona trattata. Procedimento clinico Se si riscontra soltanto una mucosi- te (limitata ai tessuti molli perim- plantari senza deficit osseo), si può evitare l’intervento chirurgico. L’ap- plicazione del fotosensibilizzatore nella tasca perimplantare avviene quindi, sondando con l’apposita canula; l’attivazione viene esegui- ta con HELBO® 3D Pocket Probe dell’HELBO® TheraLite Laser. Se in- vece si riscontra già all’indagine ra- diologica un’atrofia ossea, si devono rendere accessibili le aree dell’im- pianto e dei tessuti perimplantari dove si sono depositati i germi. Con curettage a cielo aperto si detergono meccanicamente con cura le zone contaminate e si rimuovono i tes- suti granulari e l’osso infetto. L’area interessata viene detersa accurata- mente e viene eseguita un’emostasi locale. Quindi si procede con l’ap- plicazione del fotosensibilizzatore HELBO® Blue: con le canule flessi- bili si riescono a raggiungere anche le fessure più profonde. In caso di aree estese è possibile applicare il fotosensibilizzatore anche con una striscia di garza, che viene utilizzata per tamponare la ferita. Nel tempo di reazione di 180 secon- di le molecole coloranti penetrano nella struttura porosa della super- ficie implantare. Dato che la solu- zione colorante presenta un assor- bimento della luce estremamente elevato, al termine del tempo di rea- zione si risciacqua con acqua sterile. A questo punto si esegue l’attivazio- ne con il laser per 60-120 secondi al massimo per impianto. A seconda dell’estensione del difetto è possi- Applicazione della soluzione colorante nella tasca parodontale/perimplantare. Detersione ed esposizione al laser HELBO® TheraLite, la formazione di ossigeno singoletto distrugge i batteri. ne avviene non per via termica. Grazie alla ridotta energia della terapia fotodinamica, l’appli- cazione, in occasione del recall, può essere eseguita senza l’uso di anestetici locali, poiché i pa- zienti non hanno praticamente né irritazioni né dolori. - Non sono necessari disinfettanti chimici, che richiedono elevate concentrazioni e lunghi tempi di reazione. - Per le sue caratteristiche spe- cifiche il fotosensibilizzatore del metodo HELBO si lega in modo mirato alle membrane batteriche, la soluzione in ec- cesso viene poi risciacquata e la sostanza chimica rimane così completamente priva di effetti collaterali23,25,30 . La sostanza colo- rante stessa è battericida solo in misura limitata ed è innocua per i tessuti. Le molecole coloran- ti assorbite hanno effetto solo dopo l’attivazione fotodinamica sulla membrana. Non può verifi- carsi nessun danno agli strati di tessuti più profondi, perciò non si impedisce neppure la guari- gione della ferita. Spegnendo il laser si interrompe subito la re- azione. - A differenza della terapia anti- biotica, qui non può verificarsi una condizione di concentra- zione subcritica, che potrebbe portare allo sviluppo di una re- sistenza. Proprio come un ca- talizzatore, la struttura della molecola colorante non viene modificata dalla reazione, l’eli- minazione avviene nell’ambito del metabolismo. La colorazione della gengiva è molto inferiore per esempio rispetto all’utilizzo di pastiglie rilevatrici di placca, è irrilevante dal punto di vista cli- nico e scompare dopo poche ore. Per il successo clinico di questo ap- proccio terapeutico è necessaria una complessa interazione di di- versi parametri, che non può essere limitata a singoli fattori, come per esempio la lunghezza d’onda del laser. Un deposito mirato della so- stanza colorante sulla membrana batterica richiede un’esatta inte- razione tra le caratteristiche della soluzione e le fasi terapeutiche, che deve essere comprovata dai dati cor- rispondenti. Il colore della soluzione fotosensibilizzante fa sempre sorge- re la domanda se non sia possibile ottenere un risultato ottimale dal punto di vista clinico anche con una soluzione incolore. In linea di prin- cipio l’attivazione dei coloranti av- viene con l’assorbimento della luce irradiata. Questo è il presupposto di ogni reazione fotodinamica. L’in- tensità della stimolazione aumenta con il numero di molecole coloranti assorbite. Una colorazione bluastra più intensa indica una maggiore efficacia. Per ottenere la colorazione e la sensibilizzazione della membra- na batterica nel modo più sicuro e più veloce si deve avere un’elevata concentrazione del fotosensibilizza- tore. Concentrazione e assorbimen- to sono direttamente proporzionali: anche la resa dell’ossigeno singolet- to, rilevante per l’efficacia clinica, e la conseguente efficienza della tera- pia aumentano con il numero delle molecole assorbite e stimolate. Tut- tavia con procedimenti diversi va- riano sia i principi attivi sia la loro concentrazione, quest’ultima da 1 a 0,001%. In questo modo si modifica- no parametri fondamentali del pro- cesso e i risultati clinici non sono sempre comparabili. Basse concen- trazioni di colorante indicano solo una minore efficacia di attivazione ed eventualmente un’insufficiente diffusione nel biofilm. Non è ancora provato scientificamente se ciò pos- sa essere compensato per esempio con un prolungamento del tempo d’esposizione. Riassumendo, si può constatare che la terapia fotodina- mica antimicrobica si è nel frattem- po affermata per il trattamento del- la perimplantite. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. bile applicare anche del materiale per la rigenerazione ossea. Prima di chiudere la ferita assicurarsi che vi sia sufficiente sanguinamento. Il primo giorno dopo l’operazione si esegue un controllo e si valuta la guarigione iniziale della ferita. I re- sidui del fotosensibilizzatore vengo- no nuovamente attivati con il laser per 60 secondi. Dopo una settima- na si tolgono i punti. Discussione Negli anni passati sono stati ese- guiti studi dettagliati sull’effetto battericida del laser a diodi su ceppi di batteri gram negativi, pigmentati con un colore scuro1, 17-19 . Rispetto a questi e ad altri metodi di disinfe- zione la terapia HELBO presenta al- cuni vantaggi. - A differenza dei laser ad alta energia, qui la decontaminazio- È nato hygiene il nuovo magazine dell’igienista dentale La musica può aiutare i bambini a lavarsi i denti Ascoltare una canzone mentre ci si spazzola può aiutare nell’applicazione della tecnica correttaÈ uscito a fine 2012 il primo numero di hygiene (North American Edition), nuovissimo magazine internazionale pubblicato da Dental Tribune Ameri- ca. Di periodicità trimestrale, contiene numerose notizie sugli ultimi prodotti presenti sul mercato dell’igiene orale e sulle nuove tecniche scaturite dal- la ricerca. I suoi contenuti offrono un aiuto importante al quotidiano lavoro dei dottori in igiene dentale. Fin dal primo numero, la rivista ospita alcuni articoli C.E, leggendo i quali (e dopo aver risposto ad un breve questiona- rio online su www.dtstudyclub.com) si ha la possibilità di acquisire i crediti certificati ADA CERP. Ulteriori informazioni su tali articoli sono disponibili sul sito del DT Study Club. I contributi pubblicati recano la firma di autori facenti parte di un contesto eterogeneo e internazionale, in modo da offrire una visione articolata a completa dell’igiene orale. Con il nuovo hygiene la formazione diventa realmente a portata di mano! Brighton, GB - Un musicista e un odontoiatra inglese hanno sviluppato una formula musicale che incorag- gia i bambini a lavarsi i denti efficacemente. Sulle note della canzone di successo mondiale Gang- nam Style della pop star coreana Psy, è stata creata una coreografia con le tecniche di spazzolamento. Come riportato dal sito web dailymail.co.uk, Jim Williams, tutor del Brighton Institute of Modern Music, insieme a un odontoiatra ha escogitato una for- mula musicale per lavarsi i denti. Williams ha elaborato il modello di battute necessarie per una perfetta pulizia e ha scoperto che le canzoni che hanno otto bar di mu- sica, seguite da altri due insiemi di quattro bar, possono incoraggiare lo spazzolamento dei denti. Secondo il mu- sicista devono essere inclusi anche un paio di cori e una sezione intermedia che li colleghi. Williams ha esaminato un certo numero di canzoni che meglio corrispondevano alla formula ed è emersa una lista di preferiti. Ha scoperto che Gangnam Style dell’artista asiatico Psy si addice al meglio in termini di corretto numero di colpi di spazzolino necessari per una pulizia completa, seguito da Diamonds di Rihanna, Somebody That I Used To Know di Gotye e Troublemaker di Olly Murs. L’idea di usare il ritmo di una canzone per determinare il corretto ritmo di un’attività non è nuova. Ad esempio, il ritmo di Stayin’ Alive dei Bee Gees nel pas- sato è stato raccomandato per contare le compressioni toraciche durante una pratica di pronto soccorso. Dental