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Implant Tribune Italian Edition

18 Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2013Speciale Regeneration SR Sinus lift con innesto di NanoBone® Risultati clinici ed evidenze istologiche a 13 mesi di guarigione F. Belleggia, odontoiatra, specialista in Chirurgia odontostomatologica, Roma L’intervento di elevazione del pavi- mento del seno mascellare è con- siderato una procedura chirurgica comune per l’inserimento degli im- pianti nell’osso mascellare posterio- re severamente riassorbito in segui- to a perdita di denti, riassorbimento osseo causato da parodontite, pneu- matizzazione del seno mascellare, o una combinazione di queste cause. La tecnica, presentata per la prima volta da Tatum1 nel 1977 e pubblicata per la prima volta da Boyne e James2 nel 1980, ha subito successivamente delle evoluzioni e modifiche legate sia alla strumentazione per eseguire l’intervento, sia ai materiali utiliz- zati per l’innesto. Sebbene l’osso au- tologo sia considerato il “gold stan- dard” dei materiali da innesto, per le sue proprietà osteogeniche, oste- oinduttive e osteoconduttive, i suoi maggiori svantaggi consistono nella necessità di avere un sito donatore, con annessa morbilità e dolore post- operatorio, la limitata disponibilità e un rapido riassorbimento. Gli inne- sti omologhi ed eterologhi possiedo- no buone capacità osteoconduttive. Tuttavia, a causa della loro origine umana o animale, il paziente potreb- be sollevare obiezioni al loro utilizzo per i rischi legati a un’infezione cro- ciata o per motivazioni religiose. Per questo motivo i materiali alloplastici vengono sempre più utilizzati dai ri- cercatori per sviluppare un sostituto osseo (SO) sintetico efficace. Le bioceramiche formate da fosfato di calcio, come l’idrossiapatite (HA) o il b fosfato tricalcico (b-TCP) sono dei SO biocompatibili, non immuno- genici, osteoconduttivi ampiamente utilizzati. Tuttavia, sono sinterizzati a temperature comprese tra i 1.100 i 1.500 °C, e questa procedura aumen- ta la densità del materiale e ne dimi- nuisce la porosità. Questi fattori pos- sono influenzare il comportamento clinico di questi SO riducendone l’osteoconduttività e la biodegrada- bilità, portando a un tempo di rias- sorbimento molto lungo, a processi di infiammazione cronica e a una re- azione da corpo estraneo3 . Un nuovo tipo di bioceramica non sinterizzata – NanoBone® (NB, Artoss, Rostock, Germania), composta per il 76% da idrossiapatite nanocristallina, inglo- bata da una matrice composta da gel di silicio (24%) – viene prodotta con un procedimento sol-gel a 700 °C depositando nanocristalli di HA in una struttura di biossido di silicio, sviluppando una nanostruttura al- tamente porosa con una superficie interna di circa 84 m2 /g. La matrice di silicio viene rapida- mente degradata e sostituita da com- ponenti organici del paziente, come mucopolisaccaridi e glicoproteine con risapute funzioni di attrazione, adesione e differenziazione di cellule ossee come osteoblasti e osteoclasti, già al 12° giorno dopo l’innesto3 . Caso clinico Viene riportato un caso clinico in cui, per la scarsa disponibilità di osso in altezza (Fig. 1), è stato effettuato un intervento di sollevamento della membrana del seno mascellare per via laterale (Fig. 2). La corticale os- sea vestibolare è stata assottigliata con un raschietto per osso (Safescra- per, Meta) nella porzione destinata all’apertura della botola, che è stata disegnata con una fresa a pallina diamantata (Fig. 3). Terminata l’o- steotomia, la membrana è stata de- licatamente sollevata con strumenti manuali fino ad arrivare alla parete mediale. I granuli di NanoBone® (Fig. 4), miscelati all’osso autologo corticale prelevato con raschietto in proporzione 5:1, sono stati inse- riti all’interno del seno (Fig. 5). Una membrana in collagene (Cytoplast RTM, Osteogenics Biomedical, Lub- bock, TX, Usa) è stata applicata a co- pertura dell’antrostomia. La TC Cone Beam post-operatoria ha mostrato il volume osseo rigenerato (Figg. 6 e 7). Dopo un periodo di guarigione di 13 mesi, dovuto a problemi lavorativi del paziente, il sito è stato riaperto per l’inserimento implantare (Fig. 8). Con una fresa carotatrice (Fig. 9) è stato prelevato un campione di ma- teriale innestato per la valutazione istologica (Fig. 10). Sono stati inseriti tre impianti Straumann Tissue Level (Fig. 11). Dopo un periodo di guarigio- ne di 3 mesi il paziente è stato riabi- litato con tre corone in metallocera- mica (Figg. 13 e 14). Valutazione istologica La carota ossea è stata immediata- mente fissata in formalina neutra tamponata al 10% e conservata a tem- peratura ambiente. Il campione è sta- to poi decalcificato in acido formico, disidratato in concentrazioni ascen- denti di etanolo, e infine incluso in paraffina. Sezioni di 5-6 µm di spes- sore sono state tagliate con un micro- tomo (Leica, Solms, Germania) e colo- rate con ematossilina ed eosina (EE) e con la tricromica Azan-Mallory (AM). La valutazione istologica e la docu- mentazione fotografica sono state ef- fettuate con il microscopio Axiophot (Zeiss, Göttingen, Germany) a 12,5, 25, 100, 200, e 400 ingrandimenti. > pagina 19 Fig. 1 - OPT iniziale che mostra l’edentulia sup. sx. Fig. 2 - Disegno dell’antrostomia laterale. Fig. 4 - NanoBone® miscelato ad osso autologo corticale. Fig. 5 - Inserimento dell’innesto all’interno del seno mascellare. Fig. 6 - CBCT di controllo. Fig. 3 - Elevazione della membrana sinusale. La sostituzione dell’originale ma- trice in gel di biossido di silicio con molecole che formano una matri- ce organica, sembra essere l’evento chiave che causa la fase iniziale di degradazione dal biomateriale attra- verso gli osteoclasti e la rapida pro- duzione di nuovo osso4 .