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Implant Tribune Italian Edition

12 Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2013Implantoprotesi Fig. 70 - Manufatti protesici ca- ratterizzati e glasati. Fig. 71-81 - Manufatto definitivo e controllo radiografico a sei mesi. Figg. 82, 83 - Aspetto extraorale pre e post terapia. < pagina 11 Infatti si evince che l’altezza facciale inferiore è direttamente proporzio- nale al valore di riferimento che è del 55% complessivo. La conclusione diagnostica dell’or- todontista è stata di “tutto armo- nico e funzionale” e ha consentito la caratterizzazione personalizza- ta e la glasatura (Fig. 70). Quindi, i manufatti sono stati in- viati in studio, dove è stata esegui- ta la consegna con cementazione definitiva (Figg. 71-83). Discussione e conclusione La corretta gestione del paziente con problematiche articolari, che necessiti di riabilitazione implanto- protesica, non può prescindere da un approccio globale e multidisci- plinare; così come rappresenta un presupposto irrinunciabile per ogni terapia riabilitativa la formulazione del piano di trattamento, il risana- mento delle condizioni di salute parodontale e l’eliminazione dei fo- colai attivi. Il rispetto delle comuni conoscenze nel campo dell’implanto-protesi, in associazione ad alcuni particolari accorgimenti specifici come il rial- zo trans-crestale dei seni mascella- ri, l’utilizzo di materiali implantari e protesici di ultima generazione, permettono oggi al clinico di otte- nere risultati di buon livello. È fondamentale comprendere l’im- portanza di un approccio multidi- sciplinare alla riabilitazione dei pa- zienti disfunzionali. Lo studio del caso, attraverso l’a- nalisi dei modelli, della morfologia facciale e del sorriso del paziente, nonché l’attenta valutazione dei volumi ossei e dei tessuti molli rap- presentano senza dubbio un primo passo di importanza elevata. Poter prevedere e programmare il risultato che si vuole ottenere, at- traverso una ceratura diagnostica, va considerato un passaggio irri- nunciabile, in particolar modo, nei casi di edentulismo multiplo per scegliere il numero e il posiziona- mento accurato degli impianti. In questa fase, si individuano tut- te le informazioni inerenti il posi- zionamento ottimale della fixture nelle tre dimensioni dello spazio, tenendo conto, non solo della di- sponibilità ossea, ma anche di altri fattori quali il biotipo parodontale del paziente e il tipo di restauro protesico definitivo che verrà rea- lizzato. Per ottenere una adeguata morfolo- gia dei tessuti perimplantari, va ri- cordata l’importanza di un corretto utilizzo delle viti di guarigione e in particolar modo, delle potenzialità di condizionamento offerte dalla restaurazione provvisoria. Concludendo, nonostante sia spesso possibile ottenere pregevoli risulta- ti attraverso l’utilizzo di metodiche protesiche tradizionali, l’avvento dell’implantologia ha fornito al cli- nico uno strumento estremamente valido, tuttavia senza esimerlo da un’attenta progettazione e finaliz- zazione di tutto il piano di tratta- mento implantoprotesico. Il caso clinico presentato ha evi- denziato la possibilità di ottenere un miglioramento delle deficitarie condizioni e funzioni dell’apparato stomatognatico con la possibilità di risolvere problematiche disfunzio- nali dell’ATM. La mancanza degli elementi dentari nei quadranti posteriori e la presen- za di protesi rimovibili incongrue, rendeva molto difficile il rispetto dei principi funzionali dell’appara- to stomatognatico, generando nella paziente anche risvolti psichici che richiedevano l’assunzione di psico- farmaci. Si ritiene che il rispetto e l’appli- cazione delle comuni conoscenze nel campo dell’implantoprotesi, in questo caso, abbia fornito, accanto al già citato risultato funzionale, l’auspicabile risoluzione di proble- matiche psico-fisiche che hanno condizionato per circa vent’anni la quotidianità della paziente. Anche il decorso clinico post-operatorio è stato caratterizzato dalla completa assenza di complicanze sistemiche e/o locali. Nonostante i risultati estremamen- te incoraggianti ottenuti con questi sistemi, tuttavia rimane l’obbligo di un’attenta valutazione delle indica- zioni in considerazione del relativo recente utilizzo di tali rivoluzionari presidi. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. Figg. 63-65 - Prova biscotto e verifiche occlusali. Figg. 66-68 - Confronto dei modelli pre e post terapia montati in articolatore. Fig. 69 - Telera- diografia e traccia- to cefalo metrico.