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Dental Tribune Italian Edition

12 Dental Tribune Italian Edition - Gennaio 2013La Rubrica | Uomini e Aziende MauroLabanca[maurolab@tin.it] LaRubrica Quale è stato il suo percorso nel mondo del dentale? Ho iniziato nel 1986 nel campo del- le attrezzature (Castellini). Dopo alcune esperienze in ambito im- plantologico, non tutte definibi- li fortunate, ho preso coscienza dell’importanza dell’implantolo- gia e di come non tutte le aziende presenti nel settore potessero ga- rantire uguale serietà o qualità. E allora come arriva a incontrare MegaGen, una realtà non da molto tempo nota, almeno nel panorama italiano? L’incontro è avvenuto durante una visita alla fiera di New York, Dental Great Meeting, ma già da diversi anni stavo monitorando il mercato coreano, in forte crescita dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Abbiamo deciso di importare il prodotto MegaGen nella seconda metà del 2007 e dopo attente valu- tazioni ci siamo presentati al mer- cato italiano nel 2008. Il momento della firma è stato molto emozionante, ma con una reciproca intenzione di trovare le giuste strategie per creare sinergie con i nostri utilizzatori. Abbiamo così iniziato a percorrere una strada che poi altri hanno se- guito, e cioè i primi a distribuire un impianto coreano in Italia. A tal proposito, distribuire un prodotto di provenienza coreana vi ha creato qualche iniziale resistenza da parte del mercato? Agli inizi è stato abbastanza diffi- cile vincere la diffidenza dei den- tisti italiani sulla provenienza del prodotto ma poi la qualità e l’otti- mo rapporto qualità prezzo hanno prevalso sui pregiudizi. Aiutati in questo anche dalla forte ascesa di altre aziende coreane im- pegnate in altri settori (Samsung, LG, Kia, Hyundai ecc.). Non va dimenticato che il presiden- te della MegaGen è Kwang-Bum Park, dentista e parodontologo di fama mondiale e di comprovata esperienza, e che quindi conosce molto bene le reali aspettative ed esigenze dei colleghi. Uno dei suoi personali punti di forza, condiviso fortemente dall’azienda, è una particolare attenzione verso l’utilizzatore finale. Ce ne vuole parlare? Personalmente credo che il nostro cliente sia soprattutto un nostro partner e che insieme si possano fare grandi cose. Il dentale in questi ultimi anni ha subìto forti cambiamenti che han- no determinato nuove regole di mercato nella produzione e nella distribuzione nel settore implan- tologico, dove si stima che vi siano circa 400/450 sistemi implantari. Per questo penso che a fare la dif- ferenza sia il valore aggiunto di un’azienda, non più solo il prodot- to, che ovviamente deve continua- re ad essere della qualità attesa e necessaria. Il nostro cliente, come dicevo, è un partner e in quanto tale dobbiamo capire insieme quali siano le sue esigenze e le strategie per affron- tare insieme il cambiamento. Come diceva Albert Einstein “Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo ad agire nello stes- so modo”. Questa è la nostra filo- sofia aziendale, per questo abbia- mo cercato di intraprendere nuove strategie. Offriamo ad esempio serate cul- turali ai nostri clienti e a quelli potenziali con relatori di altissi- mo livello per una formazione conti- nua. Abbiamo già programmato, per il 2013, 95 serate e a ogni evento ab- biamo una media di 90 persone, la migliore risposta e una conferma che stiamo offrendo ciò di cui i dentisti avevano bisogno: un’ informazione seria, non com- merciale e non finalizzata al pro- dotto o alla ven- dita. Vogliamo far capire all’interlo- cutore che con noi può avere risposta alle sue aspetta- tive ed esigenze, cosa molto più im- portante e prezio- sa - credo - che non un prodotto in sè. Tutto ciò ci ha per- messo in pochi anni di diventare una delle aziende di riferimento nel settore implantologico. In questo momento di grande confusione e incertezza, come vede il futuro mercato dentale? Io sono sempre stato un ottimista e ho sempre creduto che sia un set- tore dove si possa ancora lavorare con professionalità e continuità. Non ho mai pensato che il prezzo sia un fattore determinante per lo sviluppo del mercato ma il servi- zio e le aspettative del cliente, che sono poi le nostre “mission”. Certo non è facile, ma grazie alla fi- losofia che abbiamo e al continuo impegno di tutti i miei collabora- tori abbiamo formato un team vincente. Gli sforzi profusi da tutti si tramu- tano poi in grosse soddisfazioni, come ad esempio aver avuto 550 partecipanti al Congresso mondia- le MegaGen nel novembre 2011 o aver portato quest’anno 35 medici a visitare la sede MegaGen in Co- rea per far vedere loro senza segre- ti la produzione e la nostra grande voglia di confrontarci e crescere insieme. Lo spirito di squadra ci permette ogni giorno di affrontare con serenità e impegno le sfide di que- sto bellissimo ma altret- tanto difficile lavoro. E quando non pensa al lavoro, cosa fa Filippo Grasso nel tempo libero? Amo giocare a pallone, i viaggi e la foto subac- quea che mi permette di rilassarmi totalmente in un mondo che mi af- fascina sempre di più, quello sottomarino. Incontriamo oggi Filippo Grasso Amministratore delegato per MegaGen in Italia MegaGen