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Dental Tribune Italian Edition

10 Dental Tribune Italian Edition - Febbraio 2013Medicina Legale SCOPRI COME SU IDIEVOLUTION.IT OPPURE CHIAMANDO AL 039/6908176 O SCRIVENDO A INFO@IDIEVOLUTION.IT diagnosi ossea intraoperatoria, valutazione della stabilità primaria complessiva dell’impianto, software di archiviazione dati intraoperatori, cartella clinica digitale, procedura assistita di incorporazione impianti a carico immediato, chirurgia computer guidata, il rivoluzionario brevetto MAD per la rilevazione intraoperatoria dell’angolo implantare, scanner intraorale per le impronte digitali, protesi individualizzate, reparto cad-cam, gamma implantare dedicata alle diverse tipologie ossee e componentistica protesica completa con produzione interna certificata secondo i più alti standard qualitativi. SCEGLI IDI EVOLUTION PERCHé è L’UNICA AZIENDA ITALIANA IN GRADO DI FORNIRE: Tutte le criticità nel contenzioso odontoiatrico “Conditio sine qua non” nell’af- frontare l’annoso problema della gestione dell’errore professionale e del contenzioso è avere chiaro il concetto di prestazione professio- nale del medico considerato, di nor- ma, di “mezzi”. Ovvero, accettando l’incarico, il professionista s’impe- gna a prestare la propria opera per il raggiungimento del risultato au- spicato, ma non a conseguirlo. Nella responsabilità professionale medica (responsabilità civile), il rapporto medico-paziente tradi- zionalmente è di tipo contrattua- le. A fronte di un potenziale dan- no percepito, il paziente è tenuto solo a dare prova dell’esistenza del contratto, mentre il medico dovrà dimostrare che i danni non sono imputabili alla sua condotta (giu- risprudenza pacifica dopo la Cass. 13533/01), ovvero di aver operato con condotta professionale corret- ta (comportamento diligente, peri- to e prudente). Negli ultimi anni, la professione medica ha visto, da un lato, cam- biare il rapporto medico-paziente (passaggio dall’ideologia ippoca- trico-paternalistica – facoltà di cu- rare del medico – all’ideologia per- sonalistica – autodeterminazione del paziente); un aspetto conside- rato e messo in evidenza anche dal Nuovo Codice di Deontologia Me- dica 2006 in cui si fa riferimento al paziente in una veste più ampia (“paziente-cittadino”, dove fonda- mentale non è tanto la cura della patologia, ma della persona nel suo insieme). Dall’altro lato, l’instaurarsi di potenziali criticità che minano tale rapporto, tanto che oggi l’o- dontoiatria rappresenta una delle branche mediche tra le più espo- ste a procedimenti legali per re- sponsabilità professionale, come confermato dalle statistiche valu- tate in tal senso (CIC-ANDI 2003, “Rapporto PiT Salute 2008/2010”, Studio pilota di O.R.ME, Montagna 2005 ecc.). Prevenire la conflittualità, che spesso sfocia in contenzioso, tra medico e paziente presuppone in primis conoscerne le cause che, se pur molteplici, si concretizzano in un assunto basilare. Ovvero, che la massima dell’“ipse dixit” non si applica più in campo medico: il professionista non si configura più come portatore di una verità scientifica assoluta e insindacabile. Il paziente medio esige che la pre- stazione sanitaria si fondi su regole chiare e comprensibili, rivendican- do per sé un ruolo attivo anche nei momenti decisionali. A ciò va aggiunto che il recente, ra- pidissimo progresso scientifico e l’evoluzione tecnologica della cura ingenerino nei pazienti aspettative sempre maggiori di successo, mol- to spesso con pretesa di obbligazio- ne di risultato, favorite in odontoia- tria anche da finalità estetiche – che per lo più si accompagnano, preva- ricandolo, all’atto terapeutico – e dall’onere economico dei pazienti, dato che ancor oggi la maggior par- te delle prestazioni odontoiatriche è a regime privatistico. E ancora: la tendenza a una visione negativa della classe medica, fo- mentata dai media, ha contribuito a ingenerare nei cittadini-pazienti, dinanzi a un presunto errore, aspet- tative risarcitorie che li spronano a far causa, a prescindere dalla reale sussistenza di una colpa medica. Il tutto fomentato da una pubblicità ingannevole che, inevitabilmente, produce forti aspettative alimen- tando il contenzioso. Citiamo alcune criticità che poten- zialmente minano il rapporto di chi esercita l’odontoiatria con il pazien- te, avvalendoci anche delle consi- derazioni tratte dalla Tesi di Master 2010 in Odontologia Forense, all’U- niversità di Firenze, a firma del sot- toscritto intitolata La percezione del contenzioso in odontoiatria: un’ana- lisi quantitativa, che, seppur limita- ta a un campione ristretto rispetto all’universo delle figure professio- nali nell’odontoiatria, fa emergere, tuttavia, risultati sovrapponibili a quelli disponibili sulla realtà odon- toiatrica nazionale: 1. mancanza/carenza di informa- zione; 2. difetto di comunicazione (uni- direzionale, assenza di ascolto). Quanto indicato ai punti di cui so- pra, in maniera generale, viene rilevato in maniera specifica ai punti 3 e 4: 3. sottovalutazione del rischio da parte dell’odontoiatra: erronea percezione del rischio (di dan- no e/o insuccesso) per diagnosi insufficiente, e quindi un’erro- nea comunicazione al paziente (informazione incompleta); 4. sopravvalutazione del risultato da parte del paziente: erronea comunicazione del beneficio da parte del professionista. Pertanto una insufficiente/non chiara informazione fornita al beneficiario delle cure; 5. errore umano dovuto alle per- sone (disattenzione, scarsa mo- tivazione, negligenza, impru- denza, imperizia, inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline); <> pagina 11 WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM