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Lab Tribune Italian Edition

8 Lab Tribune Italian Edition - Gennaio 2013Clinica & Tecnica << pagina 7 Le preparazioni protesiche posso- no essere suddivise in due gruppi: quello delle preparazioni orizzonta- li (comprendente la preparazione a chamfer) e quello delle preparazioni verticali o senza linea di finitura. La tecnica BOPT rappresenta un’e- voluzione della preparazione a fi- nire11 e permette all’odontotecnico di sviluppare l’anatomia del terzo gengivale senza vincoli, gestendo l’emergenza coronale in base al pro- filo che si vuole imporre ai tessuti marginali ed alle necessità esteti- che12 . Oltre a garantire un’ottima stabilità dei tessuti nel tempo, tale tecnica permette di modificare i profili gengivali, così da consentire un allineamento delle parabole gen- givali senza dover ricorrere in deter- minati casi ad interventi chirurgici più invasivi e con un maggior costo biologico ed economico13-15 . Sarà l’o- dontotecnico, sulla base del model- lo sviluppato mediante l’impronta, a visualizzare un’area di finitura e a decidere dove posizionare il margi- ne di chiusura del manufatto prote- sico, in base alla profondità del solco gengivale16 . Lo sviluppo del manu- fatto permetterà quindi una mag- gior libertà protesica non vincolata dalla localizzazione del “finishing line”; le informazioni che consen- tiranno lo sviluppo dell’emergenza della futura corona avranno origine gengivale e ciò consentirà al tecnico di poter agire più liberamente sui profili di adattamento. La gengiva si adatterà così ai profili del manu- fatto e verrà sostenuta e mantenu- ta stabile da questi. All’odontoiatra poi spetterà l’eventuale rettifica del margine protesico, al momento del- la verifica clinica dell’invasione del solco, in modo che questo rispetti l’ampiezza biologica. Il caso clinico: i concetti della preparazione BOPT applicata alla veneer Il paziente (Fig. 1), giunto alla nostra osservazione, lamentava i molte- plici inestetismi a livello dei setto- ri anteriore superiore e inferiore. La richiesta era quella di donare ai propri denti un gradevole aspetto cromatico e forme armoniche, so- prattutto mediante la chiusura dei diastemi interdentali. Il paziente inoltre esprimeva la propria volontà di optare per un piano di trattamen- to che fosse il più conservativo pos- sibile. È stato effettuato un attento esame multidisciplinare intra e pe- ri-orale, attraverso il quale abbiamo diagnosticato la presenza di: - elementi anteriori di entrambe le arcate ipercromici e con alte- razioni di forma (triangolari e microdontici); - abrasioni cervicali degli elemen- ti superiori e inferiori; - elementi dentari diastemati; - difformità delle festonature gengivali (Figg. 2-4). Sulla base dei modelli in gesso l’o- dontotecnico ha realizzato una ce- ratura di analisi per previsulizzare i risultati ottenibili con un approccio minimamente invasivo. <> pagina 9 Fig. 6 - Mascherine in silicone realizzate sulla base della ceratura, una vestibola- re ed una palatale, necessarie per verificare la riduzione degli elementi dentari in modo da ottenere la massima conservazione dello smalto e minimizzare l’esposizione dentinale. Fig. 7 - Mascherina in silicone semirigi- do e semitrasparente, per realizzare il mock-up intraorale con composito fotopolimerizzabile, utile per la pre-visualizzare il risultato estetico ed ottenere il consenso del paziente. Fig. 8 - Mock-up prelimatura in composito realizzato sugli elementi superiori. Fig. 9 - Riduzione incisale degli elementi effettuata direttamente sul mock-up in composito, trattando dente e composito come fossero un tutt’uno. Tale tecnica, offre il vantaggio di una riduzione controllata del tessuto dentale, permettendo di ottenere futuri restauri in ceramica di spessore ideale e uniforme. Fig. 6 Fig. 8 Fig. 7 Fig. 9 Fig. 17 - Marcatura del profilo dei gusci guida con una matita, in corrispondenza della loro linea di emergenza dal margine gengivale. Fig. 10 - Creazione dei solchi di riduzione orizzontali vestibolari: è evidente l’ottimo controllo della profondità dei solchi. Si noti come la fresa abbia solo sfiorato il tessuto dentale. Fig. 11 - Controllo dello spazio disponibile per le veneer mediante mascherina di silicone posizionata vestibolarmente. Fig. 12 - Particolare delle preparazioni di 11 e 21, relazionate alla mascherina in silicone palatale. Fig. 13 - Preparazioni 13-23 ultimate. Si noti il lievissimo traumatismo gengivale, nonostante sia stata eseguita una preparazione BOPT vestibolare, con gengitage. Fig. 14 - Fili retrattori in posizione. Fig. 15 - Provvisorio superiore cementato mediante mordenzatura puntiforme delle superfici vestibolari dei denti. Fig. 16 - Prova intraorale dei gusci guida superiori realizzati in laboratorio sulla base delle impronte. Attraverso questi gusci è possibile effettuare una ulteriore prova estetica e soprattut- to verificare clinicamente l’invasione del solco.