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DTIT1212

22 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 < pagina 21 La review di La Vecchia conclude sottolineando come la mancanza di associazione evidenziata dalla let- teratura è compatibile con le attuali conoscenze sulla correlazione dose- dipendente tra consumo di alcol e neoplasie maligne delle alte vie di- gestive: il rischio diventa significati- vo, infatti, soltanto per alti dosaggi (ingestione di 150 grammi di alcol al giorno, che è contenuto in 1,5 litri di vino). L’assenza di associazione tra uso di collutorio contenente alcol e carci- noma orale è stata ulteriormente evi- denziata da una recente meta-analisi di 18 studi epidemiologici già pub- blicati. I risultati della meta-analisi, pubblicata nel giugno 2012 su Annals of Agricultural and Environmental Medicine (19:173-180), non hanno evi- denziato un’associazione statistica- mente significativa tra uso regolare di collutori e neoplasie maligne del cavo orale, neanche nel caso in cui il collutorio utilizzato contenesse alcol. Alla luce della mancanza di evidenze statistico-epidemiologiche, il model- lo carcinogenetico proposto da Mc- Cullogh e Farah, pur elegante nella suaproposizioneeaccattivanteperla rilevanza sulla salute orale, resta sol- tanto un modello, peraltro oggi scar- samente plausibile alla luce dei risul- tati ottenuti da Francis Koschier et pericolo per la salute orale. Laurence J. Walsh (Aust Dent J 2009; 54:77-78) ha invece richiamato l’attenzione sull’alcol ingerito come vero “re- sponsabile” dell’aumentato rischio di carcinoma orale. Sebastian Ciancio (Aust Dent J 2009; 54:179-182), inol- tre, ha sottolineato che l’utilizzo di collutori antiplacca contenenti alcol in percentuale non superiore al 26% non è paragonabile al consumo di 15 g di alcol al giorno. Nella sua “Letter to Editor”, Ciancio puntualizza che l’aumento della permeabilità del- la mucosa orale indotto dall’alcol è evidenziato in modelli sperimentali dopo un’esposizione di 60 minuti, e a proposito cita i risultati di uno studio nel quale l’esposizione all’al- col della mucosa dell’hamster per 30 giorni non induceva lesioni tissutali. Riguardo al ruolo carcinogenetico dell’acetaldeide, Ciancio sottolinea come l’acetaldeide che si può pro- durre in sede locale a partire dal metabolismo batterico dell’etanolo (elemento fondante del modello car- cinogenetico di McCullough e Farah) non può esplicare attività carcino- genentica, poiché l’elevata clearance salivare non consente una sua lunga permanenza nel cavo orale, specie dopo uno sciacquo di 20-30 secondi con un collutorio che non contiene più del 26% di alcol. Nella Letter di Ciancio, infine, sono citati gli state- ment della Food and Drug Admini- stration (FDA) del 1993 e del 2003, nonché del British Dental Health Foundation (2009) che affermano che non esistono evidenze scientifi- che per sostenere l’ipotesi che l’alcol contenuto nei collutori aumenti il rischio di insorgenza del carcinoma orale. In virtù di tali argomentazio- ni, nonché delle evidenze statistico- epidemiologiche disponibili, non è ipotizzabile alcuna correlazione tra presenza di alcol nei collutori anti- placca e aumento del rischio di insor- genza di carcinoma orale. Tale affer- mazione è ulteriormente supportata da recenti dati sperimentali che non hanno evidenziato un aumento della permeabilità della mucosa orale in- dotto dall’etanolo o da collutori che lo contenessero Inoltre, l’ipotesi che l’acetaldeide prodotta dai batteri ora- li della placca possa esplicare attività carcinogenetica appare debole in vir- tù dell’elevata clearance del cavo ora- le, nonché della bassa concentrazione di alcol presente nei collutori. In conclusione, il dibattito su presen- za di alcol nei collutori antiplacca e rischio di carcinoma orale, che ha registrato nel tempo vivaci polemi- che e forti prese di posizione, spesso alimentate da ragioni commerciali piuttosto che scientifiche, ancora una volta ha confermato la sicurezza dei collutori antiplacca, il cui conte- nuto in alcol non rappresenta un si- gnificativo rischio per la salute orale. al. (Food Chem Toxicol 2011; 49:2524- 2529, 2011). Questi autori, infatti, uti- lizzando una mucosa orale bio-inge- gnerizzata, hanno dimostrato che né l’etanolo (al 21,6% e al 26,9%) né un collutorio contenente oli essenziali ed etanolo inducono effetti citotos- sici, in condizioni sperimentali so- vrapponibili all’uso quotidiano di un collutorio (due esposizioni successive ognuna della durata di 30 secondi, intervallate da un periodo di 10 ore). Nelle stesse condizioni, inoltre, l’e- sposizione all’etanolo o al collutorio contenente etanolo non determina un aumento della permeabilità della mucosa né la produzione, da parte di quest’ultima, di acetaldeide. Diversi autori hanno posto rilievi critici sulle conclusioni della review di McCullough e Farah, suscitando un intenso dibattito documentato da numerose“LettertoEditor”pubblica- te sulle pagine dell’Australian Dental Journal. Wendell Evans (Aust Dent J 2009; 54:163-164) afferma che i dati riportati McCullough e Farah sono assolutamente insufficienti per af- fermare che l’alcol contenuto nei col- lutori antiplacca rappresenti un reale XI Congresso nazionale Unione Nazionale Igienisti Dentali Igiene orale: conoscenze attuali, protocolli operativi ed evoluzioni future Roma 26-27 ottobre 2012, Hotel Ho- liday Inn Eur Parco dei Medici - La norma sugli ordini e albi per le pro- fessioni sanitarie sarà presentata nell’ambito del DDL Fazio in discus- sione al Senato, questo emerge dal Congresso Unid. Nell’ambito dei lavori scientifici dell’interessante Congresso naziona- le Unid, si è tenuta la tavola rotonda con i rappresentanti delle profes- sioni sanitarie, del coordinamento nazionale delle professioni sanitarie, delle associazioni degli odontoiatri e sindacali: erano presenti il Segreta- rio sindacale nazionale Andi Alberto Libero e il Presidente nazionale Aio Pierluigi Delogu, e si è discusso sulla tematica dell’istituzione degli albi ed ordini professionali per le professioni sanitarie regolamentate, ma prive ancora della tutela ordinistica. La tavola rotonda è stata moderata dal Fernando Capuano, Presidente nazionale della Confederazione An- tel-Assiatel-Aitic, e dalla Presidente Unid, Laura Antonia Marino. Il Presidente Conaps, Antonio Borto- ne, ha sottolineato che la scarsa vo- lontà politica di completare l’iter nor- mativo delle PP.SS., che dalla Legge n. 43 del 2006 attendono l’applicazione della stessa con l’istituzione degli albi e ordini delle PP.SS., produce un senso frustrazione dei professionisti della sanità che non hanno una tutela ordi- nistica e organi di auto- governo. Il Senatore Stefano De Lillo, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato – da anni è impegnato per la valorizzazione delle professioni sanitarie e per lo sviluppo di nuove competenze delle stesse per migliorare il siste- ma salute del paese – ha dichiarato che uno spi- raglio si sta aprendo al Senato con l’esame del DDL Fazio atto S. n. 2935 che potrebbe contenere la norma per l’istituzio- ne degli albi e ordini delle professioni sanitarie che ne sono prive. Il Senatore ha ringraziato la Presiden- te Laura Marino per l’invito ed ha assunto l’impegno personale di con- cludere positivamente questa annosa vicenda. Il Presidente nazionale dell’Antel, Fer- nando Capuano, ha ricordato che la collaborazione e le sinergie tra le pro- fessioni sanitarie negli ultimi tempi hanno prodotto un ciclo virtuoso di iniziative e di confronto con le istitu- zioni e i cittadini, destinatari e bene- ficiari del nostro lavoro. La presenza della rappresentante del Ministero della Salute, Commissione centrale per gli esercenti le profes- sioni sanitarie-Vigilanza sugli Ordini e Collegi delle professioni sanitarie, Maria Teresa Camera, ha garantito os- servanza normativa e partecipazione a tutto l’evento. Il programma, promosso dalla Pre- sidenza durante l’intero Congresso nazionale Unid, ha così realizzato un progetto che ha dedicato ampi spazi ai contenuti clinici e scientifici, av- valorati dalla presenza di professori ordinari, che hanno moderato lo svol- gimento del Congresso e hanno per- messo la condivisione di argomenti di taglio più politico e istituzionale a una nutrita platea sempre presente ed attenta. Promuovere sinergie tra professioni sanitarie, Confederazione Antel-Assiatel-Aitic e Unid si è rivela- to una mossa vincente rispetto alla coesione e al perseguimento di obiet- tivi condivisi. La giornata conclusiva, infine, ha vi- sto l’intervento di Sergio Bovenga, Presidente Co.Ge.A.P.S., che si è reso disponibile a fornire chiarimenti in merito alla procedura ECM e alle in- combenze degli igienisti dentali e di tutte le professioni sanitarie in mate- ria di formazione. Grande contributo al Congresso an- che da parte degli sponsor, che hanno creduto in questo progetto sostenen- done la realizzazione. Un passaggio culturaleeintellettualeindispensabi- le per la professione. L’Unione annota e sottoscrive il grande successo par- tecipativo rafforzando con un nuovo stile e profilo di Unid. Laura Antonia Marino, Presidente nazionale Unid, Dott.ssa in Igiene dentale