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DTIT1212

20 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 < pagina 19 Al primo gruppo di pazienti è stato chiesto di lavarsi i denti per 3 volte al giorno, utilizzando la pasta den- tifricia BioRepair. Al secondo gruppo è stato chiesto di lavarsi i denti con la stessa cadenza, ma utilizzando un dentifricio con- tenente fluoro. Il trattamento con i dentifrici sopra citati è durato per 15 giorni, al termine dei quali, per motivi clinici, a ciascun paziente, è stato estratto un dente, il quale è stato conservato in ambiente steri- le sino all’inizio della fase di carat- terizzazione chimico-fisica. Risultati I cristalli biomimetici di CHA sono stati ottenuti attraverso la sintesi precedentemente riportata e bre- vettata8. Questi cristalli presen- metriche. L’immagine SEM ripor- tata in Figura 2a mette in evidenza la formazione di un consistente deposito inorganico sullo smalto del dente che è stato trattato con il dentifricio con idrossiapatite biomimetica. L’analisi elementa- re effettuata con la sonda EDX ha messo in evidenza che il rapporto calcio/fosforo determinato rispet- tivamente nel punto bianco (Fig. 2b) e nero (Fig. 2c) della superficie dello smalto, la cui immagine è riportata in Figura 2a, risulta sem- pre uguale a 1,7. Il rapporto calcio/fosforo 1,7 coin- cide esattamente con quello della fase apatitica contenuta nel denti- fricio BioRepair, dimostrando che questa fase apatitica è presente anche nelle aree in cui il deposito appare meno spesso. Infatti è noto che il rapporto calcio/fosforo dello Figg. 2a, b, c - Immagine SEM con evidente formazione di un consistente deposito inorganico sullo smalto del dente che è stato estratto dopo trattamento in vivo con il dentifricio contenente idrossiapatite biomimetica (a). Analisi elementare effettuata con la sonda EDX che mette in evidenza lo stesso rapporto calcio/fosforo 1,7 determinato sia nel punto bianco (b) sia nel punto nero (c). Fig. 3 - Immagine SEM della superficie di un dente estratto dopo trattamento in vivo con il dentifricio al fluoro (a). Analisi elementare effettuata con la sonda EDX (b) che mette in evidenza il rapporto calcio/ fosforo 1,9 determina- to nel punto bianco. smalto naturale dei denti è 1,9. In Figura 3a è riportata l’immagine SEM della superficie di un dente sottoposto prima dell’estrazione a trattamento con il dentifricio al fluoro e si può notare come a pari- tà di ingrandimenti non sia possi- bile individuare alcuna deposizio- ne superficiale e i solchi e striature rimangano esposti e ben evidenti. L’analisi elementare effettuata con la sonda EDX ha messo in evidenza sulla superficie dello smalto, dopo il trattamento con dentifricio al fluoro prima dell’estrazione (Fig. 1. Eccles JD. Dental erosion of non industrial origin. A clinical sur- vey and classification. J Prosthet Dent 1979; 42: 649-653. 2. West NX, Maxwell A, Hughes J A, Parker D M, Newcombe R G, Addy M. A method to measure clinical erosion: the effect of orange juice consumption on erosion of enamel. J Dent 1998; 26: 329-335. 3. Featherstone J D B, Glena R, Shariati M, Shields C P. Dependence of in vitro Demineralization of Apatite and Remineralization of Den- tal Enamel on Fluoride Concentration. J Dent Res 1990; 69: 620. 4. N. Roveri, E. Foresti, M. Lelli, I.G. Lesci. Recent advancements in preventing teeth health hazard: the daily use of hydroxyapati- te instead of fluoride. Recent Pat Biomed Eng. 2009;2(3):197-215. 5. Roveri, N., Battistella, E., Bianchi, I. Foltran, E. Foresti, M. Iafisco, M. Lelli, A. Naldoni, B. Palazzo, L. Rimondini. Surfa- ce enamel remineralization: biomimetic apatite nanocrystals and fluoride ions different effects. Journal of Nanomaterials 2009 (1): 1-9. bibliografia tano un rapporto molare calcio/ fosforo uguale a circa 1,7 e presen- tano, all’interno della struttura cristallina dell’idrossiapatite, una sostituzione parziale (5 ± 1%) da- gli ioni fosfato con ioni carbonato e degli ioni calcio con ioni zinco (1,0 ± 0,1%). In Figura 1 è riportata un’immagine TEM di questi nano- cristalli di CHA in cui è possibile osservare come la lunghezza dei singoli nanocristalli sia compresa tra 100 e 150 nm, e come questi formino degli aggregati nano- strutturati di dimensioni micro- 3b), un rapporto calcio/fosforo di 1,9, coincidente con il rapporto calcio/fosforo tipico dello smalto naturale. Discussione Le indagini effettuate evidenziano la formazione di uno strato persi- stente di CHA sulla superficie del- lo smalto la cui morfologia è stata rilevata attraverso l’analisi SEM. La superficie dello smalto tratta- to con dentifricio al fluoro (Fig. 3a) non evidenzia nessun tipo di deposizione, remineralizzazione o riparazione delle striature ed erosioni presenti sulla superficie dello smalto. Al contrario dopo il trattamento dei denti con dentifricio contenen- te CHA le strutture interprisma- tiche e prismatiche dello smalto sembrano essere completamente nascoste da uno strato apatitico di diverso spessore, ma presente su tutta la superficie dello smalto (Fig. 2a). Infatti l’analisi elementa- re EDX (Figg. 2b, c) mette in eviden- za come su i denti che sono stati trattati con BioRepair, dentifricio contenente microaggregati apati- tici biomimetici, sia presente un sottile coating di idrossiapatite, su tutta la superficie dello smal- to, sebbene di diverso spessore a causa dell’usura. Ciò è dimostrato dall’aver determinato con l’inda- gine EDX su tutta la superficie del- lo smalto un valore del rapporto calcio/fosforo uguale a 1,7, diverso da quello naturale di 1,9, ma che risulta essere identico al rapporto calcio/fosforo dell’idrossiapatite sintetica contenuta in BioRepair. Al contrario l’utilizzo del dentifri- cio al fluoro non mette in eviden- za alcuna deposizione superficiale sullo smalto dentale, lasciando completamente esposte striatu- re e solchi superficiali. L’assenza di un qualsiasi deposito protetti- vo, riparativo o remineralizzante sullo smalto dentale dopo tratta- mento con dentifricio al fluoro è evidenziato dall’aver determinato su tutto lo smalto lo stesso rappor- to calcio/fosforo 1,9 tipico dello smalto dentale. La formazione di uno strato apatitico biomimetico sullo smalto prodotto dall’uso del dentifricio BioRepair permette di ottenere una completa protezione superficiale dello smalto, special- mente nelle aree fratturate e cor- rose che sono a maggior rischio di infezione da parte della placca bat- terica. Il coating apatitico, insolu- bile nell’ambiente fisiologico della bocca, viene solubilizzato dalla placca batterica, acida e, solubiliz- zandosi, cede in loco ioni calcio, fosforo e zinco. Gli ioni zinco, per la loro nota azione antibatterica e immunologica, contrasteranno la formazione del biofilm. Conclusioni Nel presente studio in vivo abbia- mo caratterizzato dal punto di vi- sta chimico, fisico e morfologico le modificazioni superficiali dello smalto dentale prodotte dall’uso quotidiano, per la durata di un mese, di dentifrici aventi come principio attivo fluoro o carbona- to-zinco idrossiapatite. I risultati evidenziano come i cri- stalli biomimetici di CHA produ- cono una deposizione persistente di carbonato zinco idrossiapatite sulla superficie dello smalto. Questo rivestimento superficiale è molto meno cristallino dell’idros- siapatite naturale dello smalto e ha una cristallinità paragonabile a quella dell’idrossiapatite ossea, ma consiste in una deposizione di nuovo minerale apatitico bio- mimetico che produce un riempi- mento progressivo delle cavità e abrasioni presenti sulla superficie dello smalto. Al contrario, la modificazione della superficie dello smalto osservata sui denti trattati quotidianamen- te in vivo con dentifricio al fluoro, consiste esclusivamente in un au- mento di cristallinità dell’idros- siapatite superficiale dello smalto senza alcuna deposizione minera- le, anche nelle aree demineralizza- te e nelle abrasioni che continuano ad essere completamente esposte. Il coating superficiale apatitico biomimetico prodotto dall’uso del dentifricio BioRepair sullo smalto dentale è insolubile nell’ambiente fisiologico della bocca, ma viene solubilizzato dalla placca batterica a causa della sua acidità. Il coating apatitico durante la sua solubilizzazione cede nell’intorno ioni calcio, fosforo e zinco, que- sti ultimi per la loro nota azione antibatterica e immunologica contrasteranno la formazione del biofilm, proteggendo il dente spe- cialmente nelle aree fratturate, corrose e demineralizzate in cui maggiore è il rischio di formazio- ne della carie.