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DTIT1212

17SpecialeHygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 DENTIFRICIO MULTIFUNZIONE Bassa abrasività (25 RDA) Protegge i denti naturali ed il lavoro del tuo dentista, non irrita le gengive Nel LAVORO, nel TEMPO LIBERO, per SENTIRSI SICURI, la linea di igiene orale moderna e innovativa! Garze monouso imbevute di Clorexidina 0,12% per l’igiene orale fuori di casa Spazzolino interdentale con design innovativo Dr ....................................................................................................................Tel. ............................................................. Via ............................................................................Cap..............................Città ............................................................... e-mail:............................................................................................ Data e Firma.................................................................. K Autorizzo l’uso dei miei dati per le spedizioni dipubblicazioni tecniche e mailing ai sensi del D. Lgs.196/03 sul trattamento dei dati personali. Compili il coupon e lo spedisca a: Micerium S.p.A. Via Marconi, 83 - 16036 Avegno (GE) o per fax al numero: 0185 7887 970 ® oralcare Per ulteriori informazioni Tel. 0185 7887 870 ordini@enacare.it • www.enacare.it SMALL MEDIUM LARGE ø da 1,2 a 4 mm Lunghezza 10 mm ø da 1,6 a 5 mm Lunghezza 14 mm ø da 2,2 a 6 mm Lunghezza 16 mm Rivista Dental Tribune 11-2012_Layout 1 27/11/12 18.20 Pagina 1 < pagina 16 Le zone interprossimali protesizzate, infatti, dovrebbero sempre presenta- re una dimensione cervicale, mesio- distale di circa 2 mm, per consentire l’agibilità e l’utilizzo di uno spazzoli- no interdentale, strumento d’elezione per la loro detersione. In particolare, le superfici approssimali dei denti diatorici presentano una significativa concavità, particolarmente accentua- ta sull’aspetto mesiale del primo pre- molare mascellare (Figg. 6, 7), in cui solo lo spazzolino interdentale, e non certo il filo, è in grado di adattarsi5,6 . Gli spazzolini interprossimali sono particolarmente indicati anche nel settore anteriore (Figg. 8, 9), quando lo spazio interdentale appare diastema- to, in assenza di papilla, in presenza di embrasure ampie e/o in associazione arecessioni7 .Talistrumentisonodifa- cile impiego, previo rispetto di alcune semplici norme, che vengono illustra- te nelle didascalie delle figure. Si consiglia di selezionare solo que- gli strumenti che sono strettamente necessari e non sovraccaricare il pa- ziente con una serie di metodiche, im- pegnative e difficoltose, che vengono, quasi sempre, abbandonate, dopo un breve periodo di sperimentazione8 . Al fine di ottenere una buona complian- ce, è opportuno fornire una spiegazio- ne semplice e sempre personalizzata circa i presidi da utilizzare. La difficol- tà principale è, tuttavia, quella di mo- tivare il paziente al loro uso costante e migliorarne la manualità, al fine di ottenere una detersione efficace. È stato dimostrato che, se allo spazzo- lamento si associa l’igiene degli spazi interdentali, si consegue una migliore rimozione di placca, con conseguente riduzione del sanguinamento al son- daggio (“Bop” – Bleeding on probing) del 67%, rispetto al 37% con il solo spazzolamento3 . Vi è dunque la neces- sità di nuove tecniche e/o dispositivi che rendano più facile la detersione delle aree interdentali10 , visto che il loro utilizzo, corretto e costante, consente di acquisire un controllo di placca più soddisfacente. Nel formu- lare raccomandazioni personalizzate, gli operatori devono considerare con attenzione l’evidenza scientifica esi- stente in relazione all’efficacia dei di- versi ausili per la pulizia interdentale2 . Anche se sulla base di un ridotto nu- mero di dati pubblicati in letteratura, si è ottenuto un miglioramento della performance igienica domiciliare grazie all’introduzione di strumenti di igiene che presentano un disegno innovativo7,11 . > pagina 18 Figg. 6a, b - Utilizzo clinico di nuovo spazzolino interdentale (a), che presenta setole con design innovativo, brevettato (b), per meglio adattarsi all’anatomia dei denti nelle zone interprossimali. Gli elementi posteriori presentano una significativa concavità, particolarmente accentuata sull’aspetto mesiale del primo premolare mascellare, in cui solo lo spazzolino interdentale, e non certo il filo, è in grado di collocarsi, per eseguire una detersione efficace. Questo specifico modello di spazzolino interdentale riproduce la morfologia di alcune superfici radicolari. Importante ricordare che, anche tale tipo di scovolino, va sempre inserito con direzione apico-coronale, sia per l’arcata mascellare, come si vede nell’immagine clinica, che per quella mandibolare.