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DTIT1212

16 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2012 Nuovo spazzolino interdentale con disegno anatomico Per la detersione degli spazi interprossimali Marisa Roncati, prof. a c. Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università Politecnica delle Marche (Ancona), Docente Titolare del modulo didattico “Follow up ed igiene professionale post protesica” al master universitario di Protesi ed Implantoprotesi con tecnologie avanzate, Università di Bologna. La rimozione della placca dagli spazi interprossimali è essenziale al fine di ottenere e mantenere condizioni sod- disfacentidisalutegengivale1 .Sialepa- tologie parodontali che quelle cariose si sviluppano prevalentemente a livel- lo interprossimale e, soprattutto, nei denti posteriori2 , per cui è opportuno che la rimozione della placca batterica, in queste aree critiche, sia particolar- mente rigorosa3 . Lo spazzolino tradizionale è inefficace inquestezone,pertantobisognautiliz- zare degli strumenti specifici: filo e na- stro interdentali, spazzolini interpros- simali (scovolini), spazzolini elettrici. La scelta dello strumento più idoneo viene effettuata sulla base di specifici fattori anatomici e individuali2 , quali presenza/assenza della papilla inter- dentale, dimensione dello spazio in- terdentale, abilità manuale e grado di motivazione3 . L’utilizzo di presidi per il controllo della placca a livello inter- prossimale sembra però essere poco diffuso nella popolazione, quindi non è di fatto parte integrante della routi- ne di igiene orale quotidiana. Secondo uno studio di Bader4 , infatti, solamen- te dal 2 al 10% dei pazienti usa il filo re- golarmente. Sulla base di una pliride- cennale esperienza clinica verrebbe da chiedersi se questo corrisponda a una valutazione oggettiva, oppure se tale percentuale risulti significativamente sovrastimata, e soprattutto, quanti tra coloro che dichiarano di utilizzare il filo interdentale, lo usino poi in modo propriamente corretto, cioè con una tecnica efficace e non traumatica. L’eventuale presenza di un manufatto protesico, per quanto congruo, rende più complessa l’igiene domiciliare in sede interdentale, che rimane essen- ziale per il mantenimento della salute dei tessuti. > pagina 17 Fig. 1 - La paziente, in corso di trattamento ortodontico, è stata refertata per consulenza parodontale. Non si riscontrano segni evidenti di infiammazione placca indotta (vedi Fig. 3), e l’igiene domiciliare sembra congrua [caso presentato il 13 ottobre 2012, in occasione del recente congresso Sido, svoltosi a Firenze, NdA]. Fig. 2 - Lo status radiografico, eseguito in occasione della prima visita, rivela una compromissione parodontale di grado severo in siti localizzati. Fig. 3 - Sondaggio parodontale nella norma. Fig. 4 - Immagine clinica del caso eseguita a 3 anni di distanza dalla Fig. 1, dopo che la paziente è stata sottoposta a un complesso trattamento parodontale non chirurgico e chirurgico, implantare e protesico. Fig. 5 - Esame radiografico endorale completo, eseguito a 3 anni di distanza dallo status riprodotto nella Fig. 1, dopo la finalizzazione del caso.