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Dental Tribune Italian Edition

17Dental Tribune Italian Edition - Novembre 2012 A pagina 42 del modulo HTM01-05 del Dipartimento della Salute viene chiaramente affermato che tutte le impronte, protesi e strumenti usati in ortodonzia devono essere: «Decontaminate in un processo a più livelli da condursi in conformità alle istruzioni del produttore dell’apparec- chiatura o del materiale. Immediata- mente dopo essere stato estratto dalla bocca del paziente, qualsiasi strumen- to dovrebbe essere risciacquato sotto un getto di acqua corrente. Tale processo dovrebbe continuare fino al momento in cui tale appa- recchio appaia visibilmente pulito. Successivamente tutti gli apparecchi dovrebbero essere disinfettati con- formemente alle istruzioni fornite dal produttore. Per tale processo sarà necessario l’uso dei materiali specifici usati per la pulizia che presentino il marchio CE. Dopo la disinfezione, si procede a un nuovo lavaggio. Questo da effettuarsi prima e dopo l’introdu- zione dell’apparecchio nella bocca del paziente. Nel caso in cui lo strumento debba essere restituito al fornitore/ laboratorio o che comunque lasci lo studio dentistico, verrà apposta un’e- tichetta sulla sua scatola che indichi che il processo di decontaminazione è stato effettuato». In realtà ciò indica che ogni qualvolta si prende un’impronta, bisogna ri- sciacquare tutto, disinfettare e risciac- quare di nuovo, prima di mandare al laboratorio. Nel caso in cui si ricevano corone, ponti, protesi dentarie o qual- siasi altro tipo di apparecchiatura pro- veniente dal laboratorio, dovrà essere effettuata una accurata disinfezione e risciacquo prima della successiva rein- troduzione di tali oggetti nella bocca dei pazienti. Nel caso in cui – per qualsiasi ragione – l’apparecchio venga rimandato al la- boratorio, la stessa prassi dovrà essere seguita,primadirimandarloindietroe prima di rimetterlo nella bocca dei pa- zientiperlasuccessivavisitadentistica. Tale protocollo dovrà ripetersi fino al momento in cui il paziente lascerà lo studio con il lavoro ultimato o con l’ap- parecchio. Nel frattempo, il laboratorio Procedure di sicurezza Un’analisi di Belinda Mayoh, Direttore Marketing e James Holder, responsabile Ricerca & Sviluppo della A.D.P./Kemdent (Inghilterra) sulla regolamentazione relativa alla decontaminazione dei materiali. Trovati batteri sul 70% dei supporti per bavagli dentali DTI/Photo Deklofenak/shutterstock. risciacquerà e disinfetterà in modo simile l’impronta o l’apparecchio men- tre si trova all’interno del laboratorio stesso, e anche immediatamente pri- ma di rimandarlo in studio. Tutte que- stepratichecomportanounaltonume- ro di risciacqui e disinfezioni. Purtroppo i materiali che si usano attualmente per le impronte, special- mente l’alginato e il polietere, sono molto sensibili all’umidità e posso- no deformarsi e alterarsi se restano a lungo a contatto con l’acqua. Inoltre, alcuni disinfettanti in uso attualmen- te,vengonofornitiinpolvereedevono avere la concentrazione suggerita dal produttore per disinfettare efficace- mente – cosa che è spesso difficile. Al- tri disinfettanti sono oppure sotto for- ma di spray alcolici, rappresentando un evidente rischio per la salute, dato che potrebbero incorporare batteri o avere altre contro indicazioni all’uso. La pressione dello spruzzo può diffon- dere batteri potenzialmente nocivi in studio e in laboratorio. Questi, restan- do sulle superfici degli ambienti sopra menzionati, potrebbero facilmente entrare in contatto con i pazienti e il personale,causandoseririschidicross contamination e di infezione. Vediamo ora di analizzare l’acqua con cui vengono sciacquate le impronte. Le impurità di calcio e magnesio che si trovano nell’acqua dura – un tipo di acqua che potrebbe essere usata per i risciacqui – possono depositarsi sulle superfici delle impronte stesse crean- do una barriera tra quest’ultima e l’a- gente di disinfezione. È effettivamen- te molto ben documentato il fatto che tali impurità riducano l’efficacia degli agenti chimici disinfettanti creando legami chimici che riescono ad annul- lare il loro effetto. È di tutta evidenza che i materiali di- sinfettantiidealiperleimprontedevo- no avere le seguenti proprietà: - Possedere tutti i requisiti richiesti dal protocollo HMT 01-05 relativo alla disinfezione dei materiali per impronte,protesieapparecchiorto- dontici. - Essere di uso sicuro (non contenere cioè agenti allergenici o pericolosi per la salute). - Possedere un breve tempo di appli- cazione (per evitare un prolungato contatto con l’acqua). - Essere facile all’uso. - Essere liquido piuttosto che in pol- vere – facile da miscelare in propor- zioni corrette. - Essere efficace in acqua dura. - E avere un costo interessante. PracticeSafeSoakèstatoappositamente creatoperrispondereatutteleesigenze del protocollo HMT 01-05 e ottempera- re a tutte le disposizioni e gli standard relativi alla disinfezione di materiali per impronte, protesi e apparecchi di ortodonzia sia all’interno dello studio dentistico sia in laboratorio. In caso di bagno ad ultrasuoni, si racco- manda una concentrazione del tre per cento e tre minuti di immersione per la disinfezione. Ciò significa rendere minimo il rischio che le impronte in al- ginato e polietere si deformino a causa dell’assorbimento di acqua, e che i den- tisti e gli odontotecnici in questo modo risparmieranno tempo. Kemdent raccomanda che i responsa- bili della disinfezione delle impronte che usano PracticeSafe Soak, indossino guanti per proteggersi da fluidi e agenti patogeni potenzialmente dannosi. Per informazioni: Imadent Via Locana 14A - 10143 Torino Tel.: 011.7492333 - E-mail: imadent_snc@libero.it Web: www.imadent.it Witten, Germania – Secondo alcuni ricercatori tedeschi il protocollo di sterilizzazione del supporto dei bavagli den- tali non è adeguato, possono essere presenti batteri come Pseudomonas e microrganismi. Su più di due terzi dei sup- porti riutilizzabili sono stati infatti rintracciati dei batteri. I ricercatori dell’Università di Witten/Herdecke di Witten hanno esaminato 30 supporti per i bavagli dentali in metal- lo e plastica. «Le analisi della carica batterica hanno dimo- strato che il 70% di quelli riutilizzabili sono contaminati da batteri: le colonie prevalenti identificate sono stafilococchi e streptococchi. Su diversi supporti sono stati anche trovati Pseudomonas, funghi e altri tipi di cocchi» dice Stefan Zim- mer, direttore scientifico dell’Università di Witten/Herdecke e tra i principali autori della ricerca. «Anche se tutti batteri trovati non sono patogeni, in linea di principio i supporti di bavagli riutilizzabili possono portare a una contaminazione incrociatatraipazienti».Questibatteridisolitononcausano malattie in persone sane, ma possono costituire una minac- ciaperipazientiimmunodepressi,perbambinieanzianidal sistema immunitario spesso compromesso. I batteri prove- nientidasupportinonsterilizzatipossonoinvaderel’organi- smoseentranoacontattoconilpazienteattraversoilcolloo labocca,oancoraseilpazientepercasosistrofinaunocchio. La contaminazione incrociata può verificarsi anche quando un supporto è sporco di saliva, placca, sangue, minuscole goccioline di origine orale, quando sfiora i capelli, viene con- taminato dal sudore del portatore, dal trucco o da eventuale acne sul collo o se si applica un supporto al bavaglino sporco, indossando i guanti prima del controllo o della pulizia. Altre ricerche sono giunte ad analoghi risultati: tre studi compiuti negli Usa hanno trovato livelli inaccettabili di contaminazione microbica su sup- porti per bavagli dentali, compreso pseudomonas, E.Coli e S.Aureus, la causa più comune di infezione da stafilococco. Fonte: