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Dental Tribune Italian Edition

2 Endo Tribune Italian Edition - Novembre 2012 < pagina 1 Mai come oggi abbiamo una co- noscenza approfondita sul dolore e sui suoi trattamenti, ma c’è una grande differenza tra il possede- re una nozione e usarla invece per trattare e gestire il problema. Credo fermamente che i professio- nisti del settore dentale in genera- le, e gli endodontisti in particola- re, dovrebbero impegnarsi per il diritto di ogni paziente di non pati- re dolore e, tramite il nostro lavoro come professionisti appassionati, per comprendere la gestione del dolore acuto, se vogliamo fornire reali benefici emotivi e di salute ai nostri pazienti. Il 2011 è stato elet- to come “l’anno mondiale contro il dolore acuto”, durante il quale l’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP) ha pub- blicato un documento che puntava all’inadeguata formazione degli operatori sanitari come uno dei principali motivi di sottovalutazio- ne della gravità e del mancato rico- noscimento delle opzioni di tratta- mento per il dolore acuto. È dunque chiaro che, nonostante i progressi enormi effettuati con una vasta gamma di trattamen- ti medicali sofisticati e di opzioni non cliniche, restiamo noi parte del problema. Dobbiamo quindi, ora, diventare parte della soluzione. Aumentando la nostra stessa con- sapevolezza e comprensione delle questioni che circondano la valu- tazione e il trattamento del dolore acuto, possiamo aiutare a educare i nostri colleghi nell’uso di anesteti- ci e analgesici, in modo che si tro- vino in una posizione migliore per dare informazioni e aiuto ai propri pazienti, molti dei quali si dimo- strano ancora riluttanti a utilizzare antidolorifici per paura di effetti collaterali sgradevoli o, addirittura, di dipendenza. Il dolore è sia fisico sia emozionale, e ciò dimostra come sia di fonda- mentale importanza riconoscere che sia anche soggettivo, e che per- sone diverse hanno una soglia del dolore diversa, con capacità diffe- renti nell’affrontarlo. Curiosamente, l’Australian and New Zealand College of Anaesthe- tists (ANZCA), nell’elenco di una di- chiarazione sui “Diritti dei Pazienti per la Gestione del Dolore”, mette al primo posto «il diritto di essere creduto, riconoscendo che il dolore è un’esperienza personale, con una grande variabilità tra le persone nella loro risposta a situazioni di- verse che lo possono causare». Il dolore acuto è la manifestazione di segnali nocivi provenienti da un tessuto danneggiato, ed è aggrava- to non solo dalla sensibilizzazione delle zone periferiche, ma anche dai cambiamenti nel sistema ner- voso centrale. Lo stato emotivo spesso può avere un’influenza si- gnificativa sul dolore e aumentare il livello di angoscia e di impatto sulla qualità della vita. Il dolore è estremamente debilitante, rende la vita molto penosa a milioni di persone ogni giorno, e ci sono mol- te ragioni culturali, economiche e sociali alla base che devono essere prese considerazione. Credo fermamente che la professio- ne odontoiatrica debba lavorare in sinergia con il governo, i responsa- bili politici e i sostenitori della cau- sa per assicurare ad ogni paziente la possibilità di accedere a un’O- dontoiatria libera dal dolore. In alcuni casi questo significherà che i pazienti del Servizio Sanitario Na- zionale dovranno ricevere il tratta- mento da specialisti odontoiatrici privati, questione sollevata dalla relazione “Steele”, che ha rammen- tato che i pazienti più poveri sono costretti ad accontentarsi di estra- zioni e protesi, invece che di trat- tamenti di conservativa, lasciando le terapie canalari ai pazienti più abbienti. Mentre non esiste alcun diritto, legalmente riconosciuto, a vivere senza dolore, ci sono persone che credono che i diritti stabiliti e ri- conosciuti a livello internazionale per la salute lo comprendano come una naturale conseguenza. Noi possiamo perlomeno incoraggiare una maggiore consapevolezza, una migliore istruzione e condivisione della conoscenza, nonché aumen- tare le aspettative dei pazienti a non soffrire più per il dolore. Michael pagina 21 la proMozIone della salute gloBale Uno dei compiti dell’igienista dentale è rilevare la presenza e agire sul cambiamento di quei fattori modificabili che posso- no influenzare lo sviluppo delle patologie parodontali. > pagina 24 l’eVoluzIone storICa dello spazzolIno da dentI Lo spazzolino è uno strumento essenziale per la cura dei denti e uno tra i più antichi utilizzati dall’uomo. Ripercorriamo insie- me una breve cronostoria della sua nascita ed evoluzione. > pagina 28 L’evento internazionale Sisio per una Scienza dell’Igiene orale Cari Colleghi, Cari Amici, la Società Italiana di Scienze dell’Igiene orale, nata 5 anni fa, è arri-vata al suo 3° Congresso. Quest’anno l’evento è da definirsi “inter-nazionale” grazie alla presenza di relatori provenienti dall’Europae dal Mondo. Relatori impegnati nella Ricerca e Sviluppo di metodologie e tecni-che utili ai professionisti nella pratica clinica quotidiana: per miglio-rare ed ottimizzare le prestazioni offerte al paziente.Il Convegno, infatti, si propone di approfondire gli aspetti operativiscientifici e culturali poiché gli obiettivi della Sisio sono quelli diaccelerare lo sviluppo delle ricerche sull’Igiene orale, creare un’in-frastruttura di ricerca al servizio della professione e costruire unasolida base scientifica alla pratica clinica dell’Igiene dentale.Tutto questo trova riscontro anche in realtà associative emergentiin Europa e nel Mondo. Il nostro slogan è: “Imparare a fare ‘Scien-ze dell’igiene orale’ ed esserne protagonisti indiscussi”. Vi aspettonumerosi, nella splendida tenuta di San Rossore nel cuore di Pisa:un’occasione per scambiare idee e opinioni all’ombra della Torre piùfamosa del mondo. Annamaria Genovesi, Presidente Sisio Una svolta decisiva nella scienza della cura orale è stata l’evidenza scientifica ad opera di Loe e coll. negli Anni ’60, che riconobbe la placca come causa primaria di carie, gengi- vite e parodontite, confermata poi negli Anni ’70 da Theilade e coll., che produssero l’ipotesi specifica della placca. Ad oggi, questo è l’unico stu- dio che ha visto tutti i ricerca- tori concordi. Negli Anni ’80 e ’90, la let- teratura scientifica definisce la comunità strutturata di cellule batteriche racchiuse in una matrice polimerica autoprodotta e aderente ad una superficie inerte o viven- te, denominandola “biofilm batterico” (Costerton e coll. 1999). Le dinamiche del bio- film passano attraverso stadi disviluppodiplaccasopragen- givale con la formazione della pellicola e colonizzazione bat- terica con crescita di colonie batteriche, fino ad arrivare a maturazione della placca. Lo spazzolamento “efficace” permette di tenere sotto con- trollo la salute del cavo orale ed evitare carie, gengivite e progressione in parodontite. I dati prodotti dalla Sidp Progetto Terapia 2003 danno la prevalenza del 60% degli adulti sofferenti di vari sta- di di malattia parodontale, per un 10-14% forme gravi o avanzate con drastico aumen- to nella fascia d’età compresa tra i 35 e 44 anni. Solo il 2% della popolazione soffre di parodontiti aggressive. HT pagina 22 Controllo del biofilm batterico I paradigmi da sconfessare Gianna Maria Nardi Anno IV n. 1 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition Anno VII, n. 4 - Aprile 2011 Aprile 2011 Il ruolo dell’IgIenIsta In ortodonzIa Gli igienisti dentali rivesto- no un ruolo molto importante nell’identificazione dei pazienti che hanno bisogno di un tratta- mento ortodontico, motivandoli ed educandoli. > pagina 21 la proMozIone della salute gloBale Uno dei compiti dell’igienista dentale è rilevare la presenza e agire sul cambiamento di quei fattori modificabili che posso- no influenzare lo sviluppo delle patologie parodontali. > pagina 24 l’eVoluzIone storICa dello spazzolIno da dentI Lo spazzolino è uno strumento essenziale per la cura dei denti e uno tra i più antichi utilizzati dall’uomo. Ripercorriamo insie- me una breve cronostoria della sua nascita ed evoluzione. > pagina 28 L’evento internazionale Sisio per una Scienza dell’Igiene orale Cari Colleghi, Cari Amici, la Società Italiana di Scienze dell’Igiene orale, nata 5 anni fa, è arri-vata al suo 3° Congresso. Quest’anno l’evento è da definirsi “inter-nazionale” grazie alla presenza di relatori provenienti dall’Europae dal Mondo. Relatori impegnati nella Ricerca e Sviluppo di metodologie e tecni-che utili ai professionisti nella pratica clinica quotidiana: per miglio-rare ed ottimizzare le prestazioni offerte al paziente.Il Convegno, infatti, si propone di approfondire gli aspetti operativiscientifici e culturali poiché gli obiettivi della Sisio sono quelli diaccelerare lo sviluppo delle ricerche sull’Igiene orale, creare un’in-frastruttura di ricerca al servizio della professione e costruire unasolida base scientifica alla pratica clinica dell’Igiene dentale.Tutto questo trova riscontro anche in realtà associative emergentiin Europa e nel Mondo. Il nostro slogan è: “Imparare a fare ‘Scien-ze dell’igiene orale’ ed esserne protagonisti indiscussi”. Vi aspettonumerosi, nella splendida tenuta di San Rossore nel cuore di Pisa:un’occasione per scambiare idee e opinioni all’ombra della Torre piùfamosa del mondo. Annamaria Genovesi, Presidente Sisio Una svolta decisiva nella scienza della cura orale è stata l’evidenza scientifica ad opera di Loe e coll. negli Anni ’60, che riconobbe la placca come causa primaria di carie, gengi- vite e parodontite, confermata poi negli Anni ’70 da Theilade e coll., che produssero l’ipotesi specifica della placca. Ad oggi, questo è l’unico stu- dio che ha visto tutti i ricerca- tori concordi. Negli Anni ’80 e ’90, la let- teratura scientifica definisce la comunità strutturata di cellule batteriche racchiuse in una matrice polimerica autoprodotta e aderente ad una superficie inerte o viven- te, denominandola “biofilm batterico” (Costerton e coll. 1999). Le dinamiche del bio- film passano attraverso stadi disviluppodiplaccasopragen- givale con la formazione della pellicola e colonizzazione bat- terica con crescita di colonie batteriche, fino ad arrivare a maturazione della placca. Lo spazzolamento “efficace” permette di tenere sotto con- trollo la salute del cavo orale ed evitare carie, gengivite e progressione in parodontite. I dati prodotti dalla Sidp Progetto Terapia 2003 danno la prevalenza del 60% degli adulti sofferenti di vari sta- di di malattia parodontale, per un 10-14% forme gravi o avanzate con drastico aumen- to nella fascia d’età compresa tra i 35 e 44 anni. Solo il 2% della popolazione soffre di parodontiti aggressive. HT pagina 22 Controllo del biofilm batterico I paradigmi da sconfessare Gianna Maria Nardi Anno IV n. 1 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition Anno VII, n. 4 - Aprile 2011 Aprile 2011 Il ruolo dell’IgIenIsta In ortodonzIa Gli igienisti dentali rivesto- no un ruolo molto importante nell’identificazione dei pazienti che hanno bisogno di un tratta- mento ortodontico, motivandoli ed educandoli. > pagina 21 la proMozIone della salute gloBale Uno dei compiti dell’igienista dentale è rilevare la presenza e agire sul cambiamento di quei fattori modificabili che posso- no influenzare lo sviluppo delle patologie parodontali. > pagina 24 l’eVoluzIone storICa dello spazzolIno da dentI Lo spazzolino è uno strumento essenziale per la cura dei denti e uno tra i più antichi utilizzati dall’uomo. Ripercorriamo insie- me una breve cronostoria della sua nascita ed evoluzione. > pagina 28 L’evento internazionale Sisio per una Scienza dell’Igiene orale Cari Colleghi, Cari Amici, la Società Italiana di Scienze dell’Igiene orale, nata 5 anni fa, è arri-vata al suo 3° Congresso. Quest’anno l’evento è da definirsi “inter-nazionale” grazie alla presenza di relatori provenienti dall’Europae dal Mondo. Relatori impegnati nella Ricerca e Sviluppo di metodologie e tecni-che utili ai professionisti nella pratica clinica quotidiana: per miglio-rare ed ottimizzare le prestazioni offerte al paziente.Il Convegno, infatti, si propone di approfondire gli aspetti operativiscientifici e culturali poiché gli obiettivi della Sisio sono quelli diaccelerare lo sviluppo delle ricerche sull’Igiene orale, creare un’in-frastruttura di ricerca al servizio della professione e costruire unasolida base scientifica alla pratica clinica dell’Igiene dentale.Tutto questo trova riscontro anche in realtà associative emergentiin Europa e nel Mondo. Il nostro slogan è: “Imparare a fare ‘Scien-ze dell’igiene orale’ ed esserne protagonisti indiscussi”. Vi aspettonumerosi, nella splendida tenuta di San Rossore nel cuore di Pisa:un’occasione per scambiare idee e opinioni all’ombra della Torre piùfamosa del mondo. Annamaria Genovesi, Presidente Sisio Una svolta decisiva nella scienza della cura orale è stata l’evidenza scientifica ad opera di Loe e coll. negli Anni ’60, che riconobbe la placca come causa primaria di carie, gengi- vite e parodontite, confermata poi negli Anni ’70 da Theilade e coll., che produssero l’ipotesi specifica della placca. Ad oggi, questo è l’unico stu- dio che ha visto tutti i ricerca- tori concordi. Negli Anni ’80 e ’90, la let- teratura scientifica definisce la comunità strutturata di cellule batteriche racchiuse in una matrice polimerica autoprodotta e aderente ad una superficie inerte o viven- te, denominandola “biofilm batterico” (Costerton e coll. 1999). Le dinamiche del bio- film passano attraverso stadi disviluppodiplaccasopragen- givale con la formazione della pellicola e colonizzazione bat- terica con crescita di colonie batteriche, fino ad arrivare a maturazione della placca. Lo spazzolamento “efficace” permette di tenere sotto con- trollo la salute del cavo orale ed evitare carie, gengivite e progressione in parodontite. I dati prodotti dalla Sidp Progetto Terapia 2003 danno la prevalenza del 60% degli adulti sofferenti di vari sta- di di malattia parodontale, per un 10-14% forme gravi o avanzate con drastico aumen- to nella fascia d’età compresa tra i 35 e 44 anni. Solo il 2% della popolazione soffre di parodontiti aggressive. HT pagina 22 Controllo del biofilm batterico I paradigmi da sconfessare Gianna Maria Nardi CAMPAGNA ABBONAMENTI fatti & opinioni