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Dental Tribune Italian Edition

6 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2012speciale expodental I bimbi di Overland Le vicende di un camion arancione raccolte in un volume da due giornalisti, presentato venerdì 19 ottobre alle 11, da Ellen Hidding, nello stand di Overland for smile Pochi, nel dentale possono dire di non aver mai sentito pronunciare questo nome, essendo or- mai divenuto familiare, dentro e fuori le mura della cittadella odontoiatrica. E non solo perché ricorda una serie di viaggi avventura celebrati da oltre 150 trasmissioni tv. Scritto da due gior- nalisti, Massimo Boccaletti e Antonio Ruzzo, I bimbi di Overland racconta “tutto quel che avreste voluto sapere…” dei sette anni di vita del bestione Iveco, dalla prima nascita alle sue numerose avventure: non tra sabbie cedevoli del deserto, infidi acquitrini della giungla e le pietraie di una catena montagnosa, ma negli angusti (in tutti i sensi) cortili degli orfanotrofi romeni, dove, a tutt’oggi, vivono circa 140 mila bimbi. Non orfani, ma per la maggior parte, abbandonati. Che è diverso. Data la trasversalità di Overland for smile il volume viene presentato al pubblico di Expodental e alle varie rappresentanze del dentale (Accademia, Industria, Professione, Sindaca- to) nello stesso stand di Overland for smile, dinanzi al veicolo blu e arancione che, quale ospite gradito, caratterizza (diremmo quasi impreziosisce) questa rassegna come altre importanti ma- nifestazioni del dentale. Perché tra gli stand dall’allestimento estroso, tra i ritrovati della tecno- logia e le innovazioni produttive più recenti, il veicolo è lì a rappresentare l’“altro volto” del dentale, meno conosciuto, della solidarietà odontoiatrica, che pur esiste, anzi è in pieno divenire e della quale quel “bestione” dall’aria avventurosa può tranquillamente costituire il simbolo. Dinanzi al glorio- so camion che da sette anni entra negli orfanotrofi della Romania con suo carico di dentisti, igie- nisti, assistenti e di… sorrisi, verranno ricostruite le alterne vicende che hanno contrassegnato l’avventura di Overland for smile. Tra gadget, berrettini, magliette e scialli di colore arancione che gli “Overland boys” distribuiscono a piene mani in nome e per conto dei bimbi dell’Est Eu- ropa, quel libro circolerà come espressione di un volontariato convinto nel tentar di realizzare il sogno di un Odontoiatra idealista. m.boc Il ricambio generazionale, un problema sentito nelle aziende e negli studi “A Expodental stiamo raccogliendo i vari atto- ri del dentale per un importante convegno sul ricambio generazionale: un problema sentito dagli studi ma anche dalle aziende”, queste le parole del neo Presidente Unidi, Gianfranco Berrutti. Il passaggio generazionale in Italia è un “fenomeno” che interessa migliaia di aziende e centinaia di studi professionali, con analogie e differenze che in qualche modo occorre indivi- duare e mettere sotto la lente di ingrandimento per trovare metodi, soluzioni, strumenti utili a realizzare tale delicato passaggio con successo. La prima sfida è capire quali sono dei quaranta problemi in capo all’impresa di famiglia (Fig. 1) quelli specifici per le aziende Unidi e per gli stu- di Andi. La seconda riguarda l’analisi del ciclo di vita dell’impresa di famiglia (Fig. 2) e questo modo di approcciare la realtà ha valore anche per gli studi professionali; in Italia la situazione è rappresentata da una distribuzione dimen- sionale così calcolata: il 70% delle imprese sono esclusivamente padronali o padronali allargate; il 20% pseudo manageriali o manageriali evolu- te; il 10% delle aziende familiari cosiddette ma- nageriali sofisticate. Alcuni dati ci fanno capire che l’improvvisazione e la non programmazio- nedelricambiogenerazionalesonodaabbando- nare al più presto: Oggi (e ancor più domani) ci sono oramai tutti gli “ingredienti” per affronta- re questo processo di avvicendamento sia nelle aziende dentarie che negli studi professionali; abbiamo infatti (e ne dobbiamo essere sempre più consapevoli) dieci fattori chiave: 1. un forte orientamento ai mercati esteri (per promuovere sempre più il made in Italy); 2. l’occasione di costruire un’efficace filiera (per ridurre in periodi di crisi, i costi anche dei laboratori e degli studi clinici); 3. la necessità di potenziare il servizio al clien- te (educare sempre più il paziente alla salute dentale); 4. il bisogno di rinnovamento della formula imprenditoriale (reingegnerizzazione del modello di business dell’impresa familiare e/o dello studio professionale); 5. l’urgenza di rivisitazione degli organi di governo delle imprese familiari (allestendo una macchina organizzativa adatta ai nuovi trend di mercato e alle nuove opportunità professionali emergenti); 6. la possibilità di adottare assetti organizzati- vi (innovativi, snelli, efficienti, pervasi dalle recenti tecnologie digitali); 7. la maturazione e l’apertura mentale all’in- Fig. 1 Fig. 2 gresso di capitali esterni (private equity, venture capitalist); 8. la scadenza della divisione delle quote socie- tarie (“a-chi-va-che-cosa, perché-e-come”); 9. da gestire il rischio collegato alla perdita del fondatore (abituarsi come i colleghi scandi- navi ad adottare e simulare la “vulnerability analysis” e svolgere il suo collegato asses- sment); 10. da neutralizzare il rischio potenziale/effet- tivo di rivalità familiari (sia tra parenti che tra familiari e terzi). In conclusione la visione del problema può es- sere visto in questi due aspetti, complementari e sinergici: a. Il passaggio generazionale è un processo, suddiviso in fasi. Ognuna ha una serie di attività che devono essere attentamente progettate, realizzate e controllate. Occorre conoscere le proprie variabili critiche dal- le quali dipende il successo o meno di tale processo, evitare assolutamente l’improvvi- sazione e pensare in modo pianificato attra- verso una formazione ad hoc. Ogni passag- gio generazionale sembra essere unico nel suo genere ma nel suo DNA, ha elementi co- muni a molti altri; utile dunque conoscere i modelli strategici che stanno alla base delle scelte da compiere. I momenti topici della successione sono tre: il “prima”, il “durante” e il “dopo”. I tempi, gli attori, i contenuti, le opzioni e altro sono in questi tre momenti gli elementi cruciali da gestire per rendere vincente tale opportunità. b. Il ricambio generazionale è anche una que- stione di buon senso. Richiede tempo per essere preparato e realizzato. Nella sua at- tuazione il passaggio generazionale prevede due grandi ordini di questioni: economico- manageriale e psicologico-organizzativo. Nel mondo degli odontoiatri il momento del passaggio, se e quando avviene, pone probabilmente minori problemi economi- co-manageriali, ma certamente fa emerge- re le questioni gestionali: l’organizzazione aziendale innanzitutto, lo scontro connesso con l’dea di professionalità, la competizione padri/figli, la gestione del team, la linea di comando, le strategie di crescita e sviluppo, la gestione dei micro e macro conflitti, le relazioni con il personale, la scelta dei colla- boratori clinici, la delega e il controllo, la di- stribuzione e l’utilizzo degli spazi di lavoro, l’investimento in aggiornamenti, il mante- nimento del pacchetto clienti. Sta al diretto interessato, magari con l’aiuto di esperti delle imprese di famiglia, costruire la mappa delle criticità, posizionare la sua real- tà aziendale nel punto esatto del ciclo di vita, far emergere le cause di queste criticità al fine di adottare gli strumenti opportuni alla loro rimozione, identificare il potenziale erede, co- struirgliunsentierodisviluppo,affiancargliun “educatore-precettore”, dargli il giusto spazio aziendale/professionale, adottare – se esistono i presupposti- le buone regole del “padre di fami- glia”: responsabilità, delega e autonomia. Claudio