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Dental Tribune Italian Edition

14 Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012Passato & Presente Università di Pavia: i cento anni della Clinica odontoiatrica Il 7 giugno, a Pavia, presso la splen- dida sede del Palazzo Centrale dell’Università, si è tenuta la cele- brazione dei cent’anni della Clinica odontoiatrica, la prima in Italia a carattere universitario. Ne ripercor- riamo brevemente la storia. Già a partire dall’anno accademi- co 1890-91 venne istituito il primo corso ufficiale di Clinica odontoia- trica riservato agli studenti del V anno di Medicina, affidato a Carlo Platschick (1853-1912), primo libero docente della disciplina in Italia; la Facoltà pavese aveva compreso la necessità di un corretto insegna- mento dell’Odontoiatria ai medici. Successivamente il Platschick aprì a sue spese, presso il Policlinico S. Matteo, un ambulatorio per cure odontostomatologiche, riscuotendo un certo successo. Il corso libero di Clinica odontoiatrica fu tenuto, dal 1891 al 1904, alternativamente dallo stesso Platchick e da Ludovico Coul- liaux (1863-1929), e venne sospeso fino all’anno accademico 1911-12. Frattanto si era giunti ad una svolta: nel 1908 il Rettore, Camillo Golgi, Nobel per la Medicina, prevedeva la costituzione di un Istituto di Odon- toiatria presso il nuovo ospedale in via di costruzione S. Matteo. Nel 1912 si poté iniziare l’attività clinica, di- dattica e scientifica nel nuovo Istitu- to di Odontoiatria, appena fondato, allogato nel Palazzo del Maino. L’in- carico della direzione della Clinica e dell’insegnamento vennero affidati a Ludovico Coulliaux. Fra alterne vicende, l’Istituto ebbe maggior svi- luppo nella sua attività clinica; du- rante il primo conflitto mondiale fu adibito a centro per la chirurgia ma- scellare e la consulenza e terapia per i mutilati e i traumatizzati del viso. Nell’immediato primo dopoguer- ra fu sede di importanti indagini scientifiche sui vari campi della Sto- matologia; di particolare rilievo, gli studi sperimentali sulla sepsi focale stomatogena (1921) e sulle stomatiti da bismuto (1922). Nel 1925, a causa della malferma salute, Coulliaux decise di ritirar- si; la Facoltà chiamò a succedergli Silvio Palazzi (1892-1979). Con il suo avvento l’Istituto assunse una connotazione improntata, oltre che all’attività clinica e didattica, alla metodologia di indagine, alla ricer- ca anatomo-istologica e alla spe- rimentazione. Già dal 1925 venne studiato l’argomento delle lesioni traumatiche cranio-facciali dei pu- gilatori, con un particolare appa- recchio protettivo intermascellare di larga diffusione; nel medesimo anno si iniziò la rielaborazione del concetto di “piorrea alveolare” che portò, nel 1927, alla creazione, da parte dello stesso Palazzi, del termi- ne “paradenziopatie”. Istituì infatti una nuova nomenclatura, nuova sistematica clinica, nuove indagini istopatologiche, nuovi concetti tera- peutici. Si ebbero altresì importanti risultati nell’Odontoiatria conserva- tiva con una tecnica elaborata per la terapia radicolare (colloid-terapia); nella Chirurgia orale con l’istituzio- ne di nuove metodiche di avulsione dentale e di terapia chirurgica per la riduzione di fratture del complesso maxillo-facciale; nella divulgazione scientifica grazie alla fondazione della rivista Rassegna Trimestrale di Odontoiatria. Inoltre, grazie agli studi e alle ricerche dell’aiuto di Cinzio Branchini (1903-1993), ven- nero iniziate indagini sperimentali sull’ipo e avitaminosi C sul para- denzio e sull’odontone. A Palazzi e a Branchini spettò anche il merito di aver proposto, primi in Italia, l’ane- stesia con protossido d’azoto utiliz- zando apparecchi per la narcosi con gas ad erogazione misurata (inizio anni Trenta). Dal 1932, col trasferimento dell’O- spedale S. Matteo presso i nuovi locali del Policlinico, l’Istituto di Odontoiatria poté avere una si- stemazione più consona alla sua dignità e alle sue esigenze; si ebbe un perfezionamento delle funzioni della Clinica, con l’ampliamento di strutture ed impianti e con notevole aumento dell’attività. Nel 1934 ven- ne fondata la Scuola di specializza- zione in Odontoiatria e Protesi den- taria presso l’Università di Pavia, la seconda in Italia. La nuova, più am- pia sede consente l’organizzazione di un’attività teorico-pratica della Scuola e della Clinica, basata sull’i- stituzione di vari corsi con liberi do- centi dell’Istituto (Amodeo, Babini, Bracchetti, Branchini, Bugliari, Cau- dana, Hruska, Zerosi) su vari argo- menti dell’Odontostomatologia, fra cui Conservativa, Protesi, Chirurgia, Anestesia e Istologia. In particolare, venne dato rilievo alla didattica me- diante la preparazione di pellicole cinematografiche in bianco e nero e a colori, allorché tale mezzo di inse- gnamento era ancora poco utilizza- to. Gli specializzansi, inoltre, pote- vano esercitarsi in laboratori dotati di manichini simulanti il paziente; in ciò l’Istituto di Pavia fu anche all’avanguardia, essendo fra i primi in Italia a proporre un’equilibrata fusione fra teoria e propedeutica. Nel 1937 venne utilizzata, da parte di Palazzi, una terapia ortodontica con metodo biomeccanico; l’anno successivo Palazzi e Branchini prati- carono, primi in Italia, l’intervento di resezione bilaterale simmetrica della mandibola secondo Kostecka per la correzione chirurgica del pro- genismo. Con lo scoppio del secondo conflit- to, le attività cliniche e didattiche dell’Istituto subirono un forzato rallentamento, anche per l’arruo- lamento volontario del Direttore Palazzi per l’Africa orientale; la dire- zione provvisoria della Clinica ven- ne affidata all’aiuto di Branchini, che compì ricerche istopatologiche sul trapianto di tessuti dentinali embrionali; da segnalare, nel 1941, le indagini istologiche sull’inner- vazione della polpa e del parodonto compiute da Zerosi. Nel periodo immediatamente suc- cessivo alla guerra si gettarono le basi per un ulteriore ampliamen- to della sede: già dal 1942 l’Istituto era stato dotato di aula propria, e nel 1951 il padiglione che ospitava la sede della Clinica odontoiatrica, otorinolaringoiatrica e dell’Istituto di Radiologia venne raddoppiato, cosicché tutti e tre gli Istituti ebbero notevole espansione. In tal modo si poterono costituire un reparto operativo chirurgico sto- matologico, un nuovo laboratorio con nuovi microscopi ed apparec- chiature per le ricerche istologiche, un ricco Museo di storia dell’Odon- toiatria con oggetti appartenenti ai più grandi odontoiatri italiani e stranieri e un’aula per le lezioni agli specializzandi: un assetto rimasto tale, pur con gli inevitabili ammo- dernamenti, fino al 1996. Negli anni Cinquanta i filoni di ri- cerca furono variamente orientati: quelli sullo studio della profilassi del fluoro sulla carie dentale (con il primo convegno in Italia, detto “Simposio del Fluoro”, organizzato dalla Scuola Pavese). Altro impor- tante tema furono gli impianti al- loplastici e sottoperiostei: vennero infatti gettate le basi della moderna Implantologia con lo studio e le ri- cerche sperimentali su tali metodi- che chirurgiche. Vennero altresì or- ganizzati corsi di perfezionamento in Implantologia presso la Clinica odontoiatrica Pavese, sede anche di un’Associazione internazionale europea sugli impianti (Borghesio, Branchini, De Rysky). Nel 1957 ven- ne studiata e praticata l’ipnosi in Odontoiatria (Pavesi). Da ricorda- re l’efficace propaganda e l’attiva campagna, operate da Palazzi, per il miglioramento dell’insegnamen- to professionale e della legislazione odontoiatrica. Nel 1962, dopo un magistero di 38 anni in cui si ebbe la nascita della moderna Odontostomatologia, Sil- vio Palazzi lasciò la direzione della Clinica: venne chiamato a succeder- gli Cinzio Branchini, il quale prov- vide alla riorganizzazione delle at- tività della Clinica con la creazione di reparti specializzati (Chirurgia, Protesi, Conservativa, Implantolo- gia, Ortodonzia e Odontoiatria in- fantile). Nella seconda metà degli anni Sessanta venne avviata anche una proficua collaborazione con il Centro studi per l’Istochimica del CNR, che avrebbe portato a indagini sperimentali istofluorimetriche sui tessuti duri del dente (Branchini, Brusotti, Caprioglio, Cattaneo, De Rysky, Ossido, Resta, Preda, Sapel- li, Sfondrini). Tali sperimentazioni ebbero priorità assoluta in Italia. Furono inoltre studiati i trapianti e i reimpianti dentali. Nel 1968 venne organizzato, dalla Scuola di Pavia, l’XI Congresso nazionale della So- cietà italiana di Odontostomatolo- gia e Chirurgia maxillo-facciale. Nel 1973 la Direzione della Clini- ca odontoiatrica venne assunta da Salvatore De Rysky (1921-2000), che proseguì l’opera iniziata dai prede- cessori per la definitiva affermazio- ne della specialità. Si batté assidua- mente per l’istituzione del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria, in linea con gli altri Pae- si della Cee, istituito infatti con un d.p.r. il 28 febbraio 1980. La Scuola di Pavia fu la prima in Italia a coprire tutte le cattedre con professori di ruolo. In questo pe- riodo vennero compiute indagini sperimentali sui materiali denta- ri (Menghini e coll.), sulla terapia conservativa (Bianchi e coll.), in Ortognatodonzia (Sfondrini e coll.), in Implantologia e Chirurgia orale (Brusotti e coll.), in Protesi e Gnato- logia (Collesano e coll.), in Parodon- tologia (Cattaneo e coll.). Nel 1991 la direzione dell’Istituto venne affidata a Cesare Brusotti, che la mantenne fino al 1997; la direzione della Clinica fu invece assunta da Gigi Ettore Preda (fino al 1997). Nel 1998 si ebbe il trasloco dalla precedente sede a quella più ampia e confortevole della vecchia Clinica pediatrica, in modo da sod- disfare molteplici esigenze cliniche e didattiche. Dal 1997 ad oggi sono succeduti alla direzione dell’Istituto – sotto la denominazione di Dipar- timento di Discipline odontstoma- tologiche “Silvio Palazzi” – Stefano Bianchi, Vitaliano Cattaneo, Giu- seppe Sfondrini e Silvana Rizzo, che tutt’ora lo dirige. Paolo