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Dental Tribune Italian Edition

10 Ortho Tribune Italian Edition - Ottobre 2012Pratica & Clinica volta rimosso l’espansore, si può an- dare incontro ad una piccola recidi- va dento-scheletrica. Durante la fase attiva dell’espansio- ne può rendersi necessaria l’assun- zione di antidolorifici al bisogno: studi preliminari evidenziano che il 30-40% dei pazienti assumano farmaci analgesici per i primi giorni di attivazione. Una volta effettuata l’espansione è fondamentale tenere in situ l’apparecchiatura per alme- no 6 mesi, in modo da mantenere l’espansione scheletrica ottenuta mentre si verifica la neoapposizione fibro-ossea a livello suturale che ga- rantisce una stabilità del risultato. Dopo una prima espansione è possi- bile, laddove necessario, effettuarne una seconda. Indicazioni cliniche Sono diversi i quadri disgnatici che, essendo caratterizzati da un deficit trasversale del mascellare superio- re, possono trarre beneficio da un trattamento intercettivo d’espan- sione ortopedica. In particolare, è indicata una terapia intercettiva di espansione in caso di: - cross-bite monolaterale o bilate- rale; - discrepanza dento-basale dell’ar- cata superiore; - malocclusioni di II classe in cui l’espansione trasversale dell’ar- cata superiore permette un ripo- sizionamento anteriore mandi- bolare; - malocclusioni di III classe, soste- nute da iposviluppo del mascel- lare superiore, in cui l’espansio- ne rapida del palato è associata alla protrazione ortopedica del mascellare mediante maschera facciale. Inoltre, beneficiano di un tratta- mento intercettivo di espansione del palato tutti quei pazienti che manifestano respirazione orale. < pagina 9 Se la sutura palatina mediana e quel- le circummascellari si trovano in uno stato di sinfibrosi, la forza appli- cata va a esercitarsi in queste zone, allargando le suture e riempiendo di tessuto connettivale fibroso di- sorganizzato lo spazio generatosi. Tale tessuto andrà in seguito incon- tro ad ossificazione per induzione dell’osteogenesi. L’osteogenesi che si genera nel contesto dell'espansione mascellare a seguito della trazione effettuata dalle forze ortopediche è considerata un processo biologico che si estrinseca con un potenziale di crescita, anche se avviene al di fuori della crescita stessa. Espansione rapida palatale L’espansione palatale rapida (Rapid Palatal Expansion, RPE) si estrinse- ca con un movimento di rotazione a semicerchio del mascellare supe- riore con apertura verso l’avanti, associato a un avanzamento del punto A e a un abbassamento del- la mascellare sul piano verticale. Ciò determina indirettamente una post-rotazione mandibolare che si manifesta clinicamente con una ri- duzione dell’overbite: questi ultimi sono però effetti transitori, correlati alla fase attiva dell’espansione. I processi palatini si separano crean- do un’apertura piramidale con base a livello dell’incisivo e apice a livello della base nasale (Fig. 5a). Dal punto di vista dentale la di- sgiunzione del palato determina una vestibolo-inclinazione degli elementi diatorici (premolari e mo- lari) e la comparsa di un diastema interincisivo, che si richiude in un arco di tempo relativamente breve (circa 60 giorni) (Figg. 6a-c; Figg. 7a- c), a seguito della mesializzazione verso la linea mediana degli incisi- vi, sottoposti a trazione delle fibre transettali. Gli effetti scheletrici e dentali dell’espansione palatale sono variabili e dipendono dall’età, dal sesso e della maturazione sche- letrica del paziente, e dall’entità dell’apertura della vite. Metodica di espansione L’espansione rapida si ottiene con l’applicazione del disgiuntore pa- latale (Figg. 8a-e), che nella sua for- ma classica, è costituito da una vite centrale a doppia guida, fornita di 4 braccia, a cui vengono saldate le bande che sono da cementare sui denti pilastro da sostegno dell’ap- parecchio. I denti utilizzati nell’ar- ticolato di permuta sono, di norma, i primi molari permanenti o i se- condi molari decidui. L’espansore è attivato seguendo diversi protocolli d’impiego a seconda che si scelga di eseguire un’espansione rapida, se- mirapida o lenta. Per quanto riguar- da l’espansione rapida si istruiscono il paziente e i genitori ad effettuare due attivazioni al giorno, per un periodo che va dai 7 ai 14 giorni in base alle necessità cliniche. Il limite dell’espansione è dato dal rapporto tra le cuspidi palatali dei primi mo- lari superiori e le cuspidi vestibolari dei primi molari inferiori. Si consiglia di effettuare sempre un’ipercorrezione in quanto, una Fig. 4a - Palato duro. Fig. 5a - Radiografia occlusale al termine dell’espansione rapida del palato. Figg. 6a-c - Visione intraorale: apertura e chiusura del diastema interincisivo in seguito a espansione rapida del palato. Figg. 7a-c - Visione intraorale: apertura e chiusura del diastema interincisivo in seguito a espansione rapida del palato. Infatti l’espansione rapida palatale non agisce solo a livello ortopedi- co, incrementando i diametri tra- sversali dell’arcata superiore, ma ha delle ripercussioni anche sulla funzione respiratoria, attraverso la diminuzione delle resistenze delle vie aeree nasali e il ripristino di un pattern fisiologico di respirazione nasale. Il risultante miglioramento della funzione respiratoria influisce favorevolmente la successiva cresci- ta del complesso cranio-facciale. Come già descritto precedentemen- te, l’effetto dell’espansione consiste in un movimento in basso e in avan- ti del complesso naso-mascellare da cui deriva un aumento del canale nasale in tutte le sue direzioni. Si calcola che l’apertura piriforme au- menti di circa 2-3 mm e anche che il setto si modifichi, aumentando di lunghezza nel suo terzo inferiore e migliorando le eventuali deviazioni. Conclusioni L’ipoplasia trasversale del mascella- re superiore rappresenta una delle disgnazie più frequenti che possono interferire con il normale e armoni- co sviluppo del complesso maxillo- facciale. Una diagnosi precoce e un trattamento intercettivo adeguato permette di non deviare la parabola evolutiva del soggetto dalla norma biologica. > pagina 11