Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Dental Tribune Italian Edition

11attualità Stabilità e sicurezza, semplicemente “Più dentista” nelle carceri: accordo tra Prap e Fondazione Andi Un piccolo segno di ottimismo e di speranza. Il mondo dell’odontoiatria (non certo per sua colpa) non è mai stato troppo vicino a quello carcerario. Nella denuncia sempre più pressante delle condizioni delle carceri italiane entrano anche sullo sfondo, le condizioni sanitarie (e quindi odontoiatriche) in cui vivono gli oltre 60 mila attuali detenuti L’accordo di cui si da notizia non è gran cosa dinanzi all’immensità dei bisogni ma pur sempre un piccolo segno di ottimismo e di speranza. Accordo di collaborazione tra Fondazione Andi e Prap nell’ambito del “Programma Promozione della salute orale nelle carceri italiane” Il 24 luglio 2012 è stato siglato un Protocollo d’intesa tra la Fondazione Andi e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (Prap) per il Piemonte e la Valle d’A- osta, per l’avvio di un progetto per la promozione della salute orale a favo- re dei detenuti degli istituti peniten- ziari nelle due regioni. L’accordo, che nasce a seguito del contatto avviato nel 2011 dall’allora presidente del Coordinamento delle associazioni carcerarie di volonta- riato in Piemonte e Valle d’Aosta, vede le due regioni protagoniste per il triennio 2012-2014 della mobilita- zione di una rete volontaria di Den- tisti Andi, dedicata alla formazione alla prevenzione e all’igiene orale presso gli istituti carcerari. Firmato da Evangelista Giovanni Mancini, presidente della Fondazione Andi Onlus e da Aldo Fabozzi, Provvedi- tore regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Piemonte e Valle d’Aosta, il progetto è affidato alla re- sponsabilità di Bianca Carpinteri. «In qualità di tesoriere della Fondazio- ne Andi – afferma Carpinteri – non posso che esprimere grande sod- disfazione per questo passo avanti nell’ampliamento di un progetto tanto importante e che, mi auguro, possa nel tempo espandersi su tutto il territorio nazionale. Come consi- gliere della Sezione Andi di Torino, vedo con grande orgoglio il raggiun- gimento di questo nuovo traguardo negli istituti penitenziari del nostro territorio, grazie alla collaborazione con il coordinamento delle Associa- zioni di volontariato già operanti in Piemonte e Valle d’Aosta». Il Provveditore: «Fondamentale responsabilizzare a comportamenti a tutela della propria ed altrui salute» In queste prime settimane di servizio come nuovo Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta, ho potuto prendere visione di molteplici iniziative che dimostrano la vivacità e la sensibilità sociale di questo terri- torio. Tra queste inserisco certamente il Protocollo d’Intesa firmato a luglio dal mio predecessore, dott. Aldo Fa- bozzi, con l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani e di cui ho preso vi- sione nei giorni scorsi. Trovo infatti utile l’idea di attivare percorsi che favoriscano una miglior attenzione verso la salute e, quindi, anche in ma- teria di educazione all’igiene orale. In un contesto di inevitabile promiscu- ità (detenuti tossicodipendenti, por- tatori di patologie che necessitano costante attenzione e monitoraggio, altri affetti da non meno allarmanti malattie, stranieri di cui si registrano significative eterogeneità culturali e di stili di vita), è fondamentale soste- nere e responsabilizzare la persona detenuta a comportamenti che tute- lino la propria e l’altrui salute. <> pagina 12 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2012 “Più dentista” nelle carceri: accordo tra Prap e Fondazione Andi Un piccolo segno di ottimismo e di speranza. Il mondo dell’odontoiatria (non certo per sua colpa) non è mai stato troppo vicino a quello carcerario. Nella denuncia sempre più pressante delle condizioni delle carceri italiane entrano anche sullo sfondo, le condizioni sanitarie (e quindi odontoiatriche) in cui vivono gli oltre 60 mila attuali detenuti L’accordo di cui si da notizia non è gran cosa dinanzi all’immensità dei bisogni ma pur sempre un piccolo segno di ottimismo e di speranza.