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LAB TRIBUNE Italian Edition

9 Italian Edition Anno II n. 3 - Settembre 2012 Expert Article Costruzione della dima radiologica: modifiche alla tecnica attuale James Tollardo, libero professionista in Camposanpiero (PD) Introduzione L’utilizzo della chirurgia gui- data è un'opportunità che va ad ampliare il piano dei trattamen- ti possibili. Il sito e le condizioni locali rendono ogni paziente un caso unico. La dima risulta essere il fatto- re fondamentale per la proget- tazione virtuale degli impianti e diventa punto di riferimento per la protesi definitiva. Tanto più fedele sarà la dima alla mor- fologia tessutale e all’estetica del paziente, tanto più l’acquisizione radiologica (punto di non ritor- no nell’implantologia guidata) soddisferà lo scopo. Agli odonto- tecnici viene sempre più richie- sta, da parte dei clinici, una costruzione precisa delle dime e che, oltre a garantire un ottima- le risultato funzionale, risponda anche ai criteri estetici. La riduzione ossea, che nella metà delle circostanze si verifica nel primo anno dopo l’avulsione, cambia la forma della cresta1 (Figg. 2a, b) nel 91% dei casi. In queste situazioni, per ottenere un risultato estetico ottimale, è necessario rigenerare il sito, nonostante la tecnica flapless riduca la perdita di osso dovu- ta all’apertura del lembo. Dove vi sia un coinvolgimento este- tico, il solo dente artificiale, se il contesto locale è anatomica- mente insufficiente, se le bozze radicolari e la linea muco gen- givale non saranno omologhe a quelle dei denti adiacenti, non restituirà l’estetica. Il restau- ro rappresenterà una soluzione “parziale”, un compromesso rispetto a quella che può essere definito il sito “ideale”. Con questo lavoro si inten- de riassumere i passaggi di costruzione delle dime presen- tando alcuni elementi di novità Tipologia Dima Tipo di appoggio Tipo di appoggio Tipo di appoggio immagine Parziale dentale mucoso a Parziale dentale mucoso implantare b Parziale dentale moncone mucoso c Totale 1 mucoso d Totale 2 mucoso dentale e Totale 3 mucoso implantare f Post estrattivo dentale implantare g Pre maxilla mucoso dentale implantare h Fig. 1 - Classificazione delle dime radiologiche in base al tipo di appoggio. Figg. 1b, f Studio Gabriele Zambon (PD-RO), fig. 1c Davide Marchesin (Vicenza). rispetto alle usuali metodiche. Tali elementi sono frutto di un’esperienza quinquennale, con circa 200 dime costruite con tale metodica e con successo, in collaborazione con clinici di esperienza, in particolare il Dr. G. Zambon (Padova e Rovigo), la Dr.ssa A. Carrera (Lecco), il Dr. G. Snichelotto (Rovigo), il Dr. L. Fiorese (Padova), il Dr. M. Scanferlato (Venezia), il Dr. C. Sidotti (Padova), il Dr. D. Marchesin (Vicenza) e il Dr. P. Fig. 3 - Visione laterale su paziente con edentulia inferiore. Studio Gabriele Zambon (PD-RO) Figg. 2a, b - Gradi di atrofia arcata inferiore e superiore. Bellini (Treviso). Un punto fermo, stabilito anche nel sillabo AIOP del 2000, è che il trattamento protesico deve essere pianificato prima dell’inserzione degli impianti. Un elemento chiave per il rag- giungimento di tale obiettivo è la dima radiologica. Le dime rx possono essere classificate in funzione di un protocollo clinico-tecnico in: parziale o totale e in base al tipo di appoggio in dentale, mucoso o implantare (Fig. 1). Solitamente come dima, vie- ne utilizzata la protesi esistente del paziente. Ciò può sembrare più sem- plice per quanto riguarda la funzione, ma è notevolmente più complessa e a volte ingan- nevole sul versante estetico, soprattutto nei settori fronta- li, laddove le atrofie verticali e orizzontali dei tessuti duri e molli vengono compensate sia da un montaggio dei denti in posizione più avanzata rispetto al centro cresta sia dalla flan- gia vestibolare a supporto del labiale (Figg. 3a-3c). LT pagina 10